lunedì 27 giugno 2005

“Nei dintorni di casa mia”

IL MANIFESTO DI
“Nei dintorni di casa mia”

Da alcuni anni un gruppo di persone che abitano “nei dintorni” hanno preso l’abitudine di incontrarsi e hanno dato vita ad alcune iniziative della parrocchia: spettacoli, gite, momenti di preghiera, canti, catechismo, aggregazione per ragazzi e ragazze.
Infine hanno raccolto alcune esigenze che la nostra comunità sente come proprie:
Tenere tutti informati con le notizie sulle attività dei gruppi parrocchiali,
Suggerire qualche spunto di riflessione, in particolare sui temi della famiglia e degli anziani,
Suscitare in qualcuno il desiderio di lasciarsi coinvolgere almeno un po’.

Ma la radice di questa scelta è un’altra:

Vuole significare che nei dintorni di casa mia non sono “condannato” a sentirmi solo.
Nel mio palazzo o al massimo in quello accanto, mentre percorro le scalinate che portano su e giù da via Cantore o fra i viali di Villa Scassi, nelle code dei negozi di Corso Magellano o di Via Carrea c’è qualcuno che è disponibile ad essere mio vicino.

Nei dintorni di casa mia, qualcuno prova a guardarsi attorno e a dire “Ciao!, ci sono, esistiamo, vogliamo provare a stringere un legame non formale e non banale fra noi?”

Nei dintorni di casa mia, è uno spazio da scoprire con persone a me simili e da me così diverse.

Nei dintorni di casa mia, c’è voglia, ogni tanto, di passare una serata con il televisore spento, di muoversi per incontrare, anche solo per un’ora, nuovi amici, per pregare o per vedere insieme un film, per cantare o per discutere dei nostri figli, per mangiare una pizza in compagnia, per aiutare un anziano in difficoltà.

Nei dintorni di casa mia, non ci sono tessere da firmare o pagare, non ci sono i “Buoni” che pretendono di insegnare a tutti i costi le verità della vita, non ci sono appelli per contare quante volte si partecipa.
Nei dintorni di casa mia, ci sono voglia di ascoltare, voglia di imparare.
Nei dintorni di casa mia, c’è spazio per nuove iniziative concrete di solidarietà.

Ecco, per questi motivi, superando anche le difficoltà di non avere mezzi e risorse particolari, con la coscienza di non essere né giornalisti né opinionisti, abbiamo deciso di lanciarci nell’avventura.

La nostra redazione è molto sui generis: non ci sono gerarchie, né esperti; si parla del prossimo numero del giornalino o del prossimo incontro da preparare, con la stessa spontaneità con cui ci si raccontano le preoccupazioni per un familiare ricoverato o per le scelte discutibili di un figlio.
E quando qualche malinteso, inevitabilmente, si insinua fra noi, ci si sforza di reagire mettendo da parte pregiudizi, rigidità e orgoglio.

Questo manifesto e questo spazio ci forniscono una opportunità in più per lanciare il nostro messaggio: ci puoi trovare, nei dintorni di casa tua.