domenica 30 ottobre 2005

Vittoria

La Città di Vittoria, dove sono nato. Ogni foto un ricordo.
La Chiesa di San Giovanni dove mi hanno battezzato e si sono sposati i miei genitori; l'enorme piazza del Calvario dove abitavano i nonni e le zie; piazza del Popolo dove andavo con papà a comprare la granita e il cannolo; i grappoli d'uva che riaccendono l'immagine del nonno che beveva il "suo" vino direttamente dal "bombolotto" attraverso un piccolo foro; le campagne con la terra rossa, gli ulivi e i bianchi muretti a secco; Scoglitti per rotolarsi nella sabbia finissima e giocare nell'acqua bassa del mare; i balconi e le finestre liberty che sembrano proprio quelli di casa mia.
Ma soprattutto la luce; il ricordo più vivo, il marchio di riconoscimento che mi fa immediatamente riconoscere quei posti da tutti gli altri; è una particolare tonalità della luce: riflessa dalle strade, dai muri delle case e dai casolari battuti dal sole, dai teloni delle serre, che filtra tra gli ombrosi alberi di carrubo e di gelso, che abbaglia quando fissi la terra polverosa.


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