martedì 4 aprile 2006

Par condicio


In periodo di elezioni e di "par condicio", mi è venuto in mente un episodio di "par condicio" opportunista che mi vedeva protagonista quando avevo non più di quattro anni.

Lo scenario è quello di un paese siciliano, Vittoria, occorre immaginarsi un'ampia strada non asfaltata, le case basse e bianche con i portoncini che dalla strada portano subito nel cuore della casa, una zona dove tutti conoscono tutti e spesso i vicini di casa sono legati anche da vincoli di parentela. E naturalmente nella parentela ci sono zii e nonni socialisti, nonne e zie molto devote alla religione ma anche viceversa.

Il nostro piccolo protagonista, Enzo, o meglio ancora Enzomangialegnate, vive quotidianamente di queste atmosfere e ha trovato il modo di trarre il massimo vantaggio da questa situazione.

"Nonna, mi compri la mafalda con la mortadella?"

"Sì, ma quando incontri le persone come devi dire?"

"Pace e bene"

rispondeva convinto il picciriddu, alzando la mano destra nel tipico saluto francescano.

Più tardi, lo zio Mario, rientrava dalla campagna con ceste di profumati mandarini prodotti dalla sua terra e il piccolo Enzo non resiteva a quel richiamo.

"Zio me lo dai un mandarino?"

Lo zio sorrideva sornione, gettava uno sguardo agli altri uomini della stanza e poi dettava le sue condizioni:

"Te lo do, ma tu quando incontri le persone come le saluti?"

Anche in questo caso la risposta era pronta e senza tentennamenti, con la mano sinistra che si alzava a pugno chiuso:

"Compagno!"

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