giovedì 28 settembre 2006

(Non) Svegliare il mostro che dorme

(Sogno 22/9)

Il mostro del mio sogno, era quasi un tutt'uno con la roccia. Aveva preso le sue forme, si confondeva con i contorni della sua superficie. Il colore, le macchie e la consistenza esterna erano identici a quella di tutta la zona circostante.

Il mostro dormiva, da un tempo imprecisato, dormiva. Non chiedeva di essere svegliato, dormiva.

Come un bambino dispettoso o incosciente, mi avvicino. Nessuno passando di lì avrebbe potuto sospettare la presenza di un mostro; avrebbe potuto anche marciarci sopra un gruppo di scout chiassosi o di camminatori attrezzati con picconi, senza suscitare alcun cambiamento.

Ma io so che il mostro c'è!
E lo vado a stuzzicare.
Ho raccolto nelle mani un po' di pietre e le tiro, insistentemente, sempre lì sopra, come una mosca noiosa che al caldo dell'estate non ti molla più, come una zanzara che ti ha preso di mira e disturba il tuo sonno con un ronzio insopportabile.

Infine la terra ha un tremore e vibra nervosamente dove il mostro smuove la sua tana.
Ancora una pietra e il limite della sopportazione è passato.
Schegge di roccia saltano in tutte le direzioni mentre la creatura esplode nella sua imponenza e si libra nell'aria.
E' come una enorme palla che si è gonfiata, completamente circondata da aculei, come un riccio di mare ma con la consistenza di un polipo.
Ora è lì davanti a me, irritato dal risveglio imprevisto, come un mantice ritmico e pulsante sembra aspettare da me una spiegazione plausibile...

Ognuno di noi ha delle potenze interiori. Spesso e volentieri è comodo lasciarle "a dormire", per abitudine, per quieto vivere, per paura di non saperle controllare. Conoscersi è risvegliare questa forza.

(Mi piacerebbe mostrarvi il "mio" mostro, ma sono un pessimo disegnatore e nella rete non ho trovato un "modello" somigliante, mi devo accontentare).

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