lunedì 18 settembre 2006

Terre di Sicilia

Durante la vacanza in Sicilia, sono andato a fotografare il pozzo che cito nel mio post "l'ape e il pollice".

E' in contrada Bosco, nella piana di Vittoria.
Il posto è ormai abbandonato, le sterpaglie crescono senza controllo e i tetti delle casupole sono sfondati.
Eppure da quei tetti partivano le urla di gioia della mamma Salvina quando vedeva all'orizzonte la flotta americana che si apprestava allo sbarco, e al posto dei rovi crescevano enormi grappoli d'uva nera coltivati dal nonno.
Dagli alberi di mandorle, ora saccheggiati da qualche vicino di terra, provenivano i torroni dorati della zia.
Una terra fertile, ormai tanto ingestibile che sembra perfino difficile riuscire a venderla. Il suo valore inestimabile sembra totalmente racchiuso nei ricordi di chi, quella zolla rossa, l'ha vissuta; di chi fatica a separarsene anche se i 45 litri -di un olio fragrante e denso- vengono a costare come l'oro: 28 Euro al chilo.

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