venerdì 9 febbraio 2007

Autostrade

Nei miei sogni le autostrade sono veramente inaffidabili, si percorrono, ma poi ci si trova fuori senza averlo deciso, senza avvertimenti, senza attraversare caselli.

La guida procede apparentemente tranquilla in direzione di Milano, gli Appennini sono alle spalle e davanti c'è la pianura contornata da basse colline.
Invece inspiegabilmente la carreggiata si restringe, curve e controcurve si alternano in un paesaggio di aperta campagna, finchè la strada, addirittura, incrocia una arteria più grande e riprende oltre, tra pioppeti e canali d'acqua per l'irrigazione.
Finalmente un casolare, con un ampio cortile ombreggiato da alti alberi frondosi. Un agriturismo. Mi fermo, accosto, entro per chiedere informazioni.
"Autostrada? Si c'è un progetto" Mi dice indicandomi un cartellone già scolorito, appeso alla parete, "per aprire un casello proprio qui vicino. Per il momento, se lei vuole entrare in autostrada deve fare parecchia strada e attraversare quelle colline laggiù".

(Sogno del 5/2)

Un'autostrada è un percorso ben definito, organizzato, prevedibile, pianificabile. "Vai liscio come su un'autostrada" si dice. In realtà, per tanti, l'autostrada è come una trappola, fonte di ansia claustrofobica. Una coda in autostrada è decisamente meno sopportabile rispetto a una coda fuori, e non solo, viaggiare in autostrada aumenta i pericoli dovuti alla velocità e alla distrazione.
Vuoi mettere che differenza per la qualità per della vita, percorrere una strada che attraversa la campagna; moderare la velocità per guardarti intorno e tenere il finestrino aperto per respirare profondamente gli odori; fermarti in una trattoria per improvvisare un pranzo rustico.
Si è vero, spesso non è praticabile: il tempo, gli appuntamenti, la produttività, le consegne, gli ordini, la globalizzazione... Ma almeno nei sogni! Che l'inconscio si possa prendere una rivincita per segnalare il bisogno interiore di rispetatre altre priorità: meno efficenza e più creatività!

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