venerdì 30 marzo 2007

Buona e cattiva fortuna

Qualche giorno fa ho scambiato qualche battuta via "chat Skype" con Carlomegu, dalla Costa d'Avorio.
Sono cominciate le piogge, per questo motivo il problema dell'acqua si è allentato, mentre l'energia elettrica continua ad essere erogata ad intermittenza. Ma non è di questo che voglio parlare.
Riporto piuttosto la parte finale della nostra conversazione.

Carlo: "i militari partono... non so se è una buona notizia"
Vincenzo: "Da cosa deriva l'incertezza? Perchè garantivano sicurezza nella zona?"
Carlo: "infatti...sono i francesi che sono qui dall'inizio della guerra"
Vincenzo: "cioè, se capisco, la situazione generale del paese sarà migliorata ma in mancanza di forze interne che garantiscano l'ordine, può peggiorare la situazione locale...."
Carlo: "hai capito molto bene! Le promesse sono buone, ma se partono non è detto che vengano mantenute"
Vincenzo: "avrai fatto amicizie con loro, mi sembra di ricordare qualche episodio..."
Carlo: "vengono spesso qui e ci aiutano parecchio... mi mancheranno anche se tutto fosse tranquillo"
Vincenzo: "Ci credo! Si capisce che COMUNQUE si vive sulla lama del rasoio. Mi viene in mente una storiella orientale su cosa è bene e cosa è male, ma è troppo lunga..."
Carlo: "ok, mi piacerebbe saperla... la prossima volta. Un abbraccio"

Bene! Per Carlo e per chi è interessato propongo la storia orientale tratta da un libro di Carlo Valles.

Una storia cinese parla di un contadino che possedeva un vecchio cavallo per lavorare i campi. Un giorno il cavallo fuggì sulle montagne. Quando i vicini del contadino andarono a condolersi con lui e lamentare la sua sfortuna, rispose: "Cattiva fortuna? Buona Fortuna? Chi lo sa?".
La settimana seguente il cavallo tornò dalla montagna portando con sè una mandria di cavalli selvatici. Allora i vicini si felicitarono con il contadino per la sua fortuna. Questi rispose: "Buona fortuna? Cattiva Fortuna? Chi lo sa?".
Quando il figlio del vecchio contadino tentò di domare uno di quei cavalli, cadde e si ruppe una gamba. Tutti considerarono il fatto come una disgrazia; ma non così il contadino, che si limitò a dire "Cattiva fortuna? Buona Fortuna? Chi lo sa?".
Una settimana più tardi entrò nel villaggio l'esercito e furono reclutati tutti i giovani che si trovavano in buone condizioni fisiche. Quando videro il figlio del contadino con la gamba rotta, lo lasciarono in pace.

....Atteggiamento saggio è lasciare che Dio decida ciò che è buona o cattiva fortuna per noi e ringraziarlo del fatto che tutte le cose si cambiano in bene per coloro che amano.

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