mercoledì 7 marzo 2007

Matrimonio ce n'è uno tutti gli altri son trentuno!

Matrimonio ce n'è uno, tutti gli altri son trentuno!

Il matrimonio è una alleanza. Un uomo e una donna si scelgono e divengono complici delle loro vite.
Decidono di stare dalla stessa parte, di giocare nella stessa metà campo, di far gruppo insieme.
"Guai chi me la tocca", "Guai chi me lo tocca" è il loro motto!
Stringono un patto forte e profondo che nelle loro intenzioni originali ed autentiche, niente potrà rompere, niente potrà separare.
Non lo stringono per motivi, giuridici, nè sociali, nè morali e neppure "per Dio", se ci credono.
Semplicemente si a m a n o. E questo è tutto quanto basta.

Si amano, si sono avvicinati uno all'altra, fra loro c'è la passione, c'è un'attrazione che li spinge uno verso l'altro con tutto il loro essere.
Questo è il tempo in cui "sentono" il loro amore. Verrà quello in cui dovranno anche "volerlo" il loro amore.
Perchè l'amore cambia. Non è vero che necessariamente cala, ma occorre riconoscere e assecondare i cambiamenti.
Cambia perchè si modifica la psicologia di ogni persona, perchè si possono scoprire nuovi punti di vista. Perchè non occorre rimanere vincolati al clichè iniziale.
Perchè prima o poi un dolore, un fallimento, un lutto, una debolezza arriverà fra capo e collo a far cadere qualche illusione.
Se rimarranno ancorati a "quel sentire" iniziale si lasceranno. E' quello che avviene sempre più spesso: dopo tre anni, dopo un anno, dopo sei mesi.
"Non sento più l'amore, ci lasciamo. Mi sono innamorato(a) di un'altra(o)".
Ma cosa vuoi sentire? Non vedi che la frequenza della trasmissione è cambiata? Sintonizzati, e poi sentirai di nuovo. Scegli di mettere il verbo "voglio" davanti ad "amare". Sei in movimento, ogni giorno in te e nell'altro qualcosa cambia. Asseconda questo movimento. Vivi!

Come dici? Non è sempre così? Non è quasi mai così? Non è mai stato così? Sì, è vero ci sono i casi speciali. Hai ragione, ogni storia è un caso a parte. Tradimenti, indifferenza, stanchezza, altri stimoli, altre forme di matrimonio e famiglia, sì ti ascolto. Cambiano i valori, cambia la cultura? E' vero anche questo.

Ma io sono cosciente e vorrei che lo fossero in tanti, che quello che dipingo non è il matrimonio tradizionale, quello dei nostri nonni, fatto di contratti imposti dalle famiglie d'origine.
Non è neanche quello in cui vivacchiano un grande numero di "sposati", che con il loro pressapochismo, con la loro superficialità, con una vita di compromessi, di gesti ripetuti ma vuoti, di false sicurezze, di giudizi gratuiti, hanno letteralmente disamorato un'intera generazione di giovani.
Giovani che hanno finito per scacciare come molesta l'idea di sposarsi, anche in Comune.

Vogliamo andare avanti, non vogliamo tornare indietro. Non c'è un passato da difendere. C'è un futuro da realizzare.

Ma io contemplo e arricchisco di giorno in giorno un "Quadro" cui guardare come modello.
Faccio come il banditore d'altri tempi.
"Ascoltatemi ho una novità. C'è un modo nuovo di stare insieme, uomo e donna, che è ganzo, che è figo, che è creativo, che è sempre nuovo, se lo vuoi".
E mi metto sulla strada...a gridare nel deserto: "Matrimonio ce n'è uno, tutti gli altri son trentuno!"

1 commento :

Anonimo ha detto...

Non avete idea, cari Enzo e M.T., di quanto mi abbia fatto bene questa riflessione che avete condiviso con me. Mi tira proprio su il cuore, soprattutto quando parla del mettere "voglio" davanti ad "amare". Mi aiuta perché in ambito affettivo, oggi, mi sento spesso contagiato dalla malattia che ha toccato moltissimi della mia generazione: la debolezza del volere e dello scegliere.
Grazie davvero per questo sprone fondato e sano.