giovedì 19 aprile 2007

Martello e Mantello

Pochi giorni fa curiosavo nella rete. Chi è Madeleine Delbrel?
Claudio riportava una sua frase nel blog di pensieri&parole, ma io non la conoscevo.
Così nel sito di Madeleine Delbrel, leggo un po' di biografia e qualche stralcio tratto dai sui scritti. Mi colpisce una affermazione. Ma per capirla bisogna sapere che Madeleine, era cresciuta in un ambiente borghese e scristianizzato, a vent'anni attraverso la preghiera era rimasta, come dirà lei stessa, “abbagliata" da Dio. Vivrà in seguito in un sobborgo parigino operaio e marxista.
A chi, in ambito cattolico, criticherà la sua scelta esporrà un semplice pensiero:
Dio non ha mai detto : Amerai il prossimo tuo come te stesso eccetto i comunisti”.

E i miei pensieri avevano improvvisamente associato, certi atteggiamenti aggressivi che ultimamente sento prendere campo nel mondo cattolico. "Crociate-contro" che finiscono per dimenticare che gli interlocutori sono dei fratelli.
Sulla rete, forse perchè la comunicazione è asincrona e non consente di "vedere" il proprio interlocutore, eccedere in verbosità, radicalizzare il proprio punto di vista, offendere e azzittire, diventa una progressione quasi impercettibile
Stamane il ricordo, nel blog ingenuo di Riccardo, di Igino Giordani, politico italiano della costituente e cristiano impegnato nella vita privata e pubblica, assertore del dialogo con gli avversari, ha fatto ciak con l'altra frase.
Lui diceva di se stesso, che fino ad un certo punto della sua vita si sentiva di essere "il martello degli eretici", ma dopo una esperienza di maturazione si impegnò ad essere "il mantello di Dio".
Riporto qui parte del commento che ho lasciato.


"Purtroppo oggi l'intolleranza cresce anche sulla rete, vedo post e commenti di bravissime persone che conosco, ma che per "difendere" delle idee, dei valori cristiani, scivolano nell'aggressione verbale e fanno diventare i documenti dei vescovi o del papa dei martelli da dare in testa agli avversari, che dimenticano che comunisti, gay, libertini, arrampicatori sociali, gente superfiale, fascisti, cinesi, mussulmani, non credenti, violenti, tutti, sono, prima di tutto, fratelli. Che esplicito, in ogni intervento sulla dottrina, sulla morale, sulla politica, sulla società, dovrebbe campeggiare, a caratteri cubitali una verità di vita vissuta "Ama il prossimo tuo come te stesso" . Igino l'aveva ben chiara e la esprimeva con forza ed impeto."

4 commenti :

Anonimo ha detto...

Ti ringrazio qui del commento e della citazione.

E' vero quello che dici riguardo alla accelerazione del diverbio che a volte c'è in rete.

Già "ai tempi dell'e-mail" succedeva... e succede, quando si scrive un messaggio di risposta di getto, e magari ci si compiace della propria arguzia nel ribattere idee o comportamenti di altri. Causando poi il patatrac, perché il messaggio che ne risulta è spesso polemico e non costruttivo.

Sui blog la problematica è simile, anche se a mio parere ci sarebbero molti margini per poter dialogare serenamente. Occorre cominciare a fare come tu dici: ricordarsi che al di là del cavo, della fibra, c'è una persona, appunto, un fratello.

Massimiliano Fattorini ha detto...

condivido molto di quello che dici, io uno degli ultimi cattolici marxiste guevaristi.... vino con tristezza questo momento in cui sembrano invertitesi alcune posizioni, mi fanno paure queste continue crociate lanciate da una certo tipo di "cattolici", mi fanno pensare: ma noi non dovremo esseri quelli che cercano di capire come pensa l'altro? può un cattolico vero essere contro in questo modo? non dovrebbe vedere nell'ipotetico avversario comunque una persona? mi fa però piacere sentire Fassino al congresso dissolutivo dei DS che non bisogna più pensare agli avversare come a dei nemici.

Vincenzo Trichini ha detto...

In questo momento, se si crede profondamente al dialogo fra le culture, bisogna essere saldi e ...respirare lungo.
Ieri mi è successo un incontro che mi ha lasciato di stucco.
In via Cantore ho incontrato un signore con una maglietta nera nella quale campeggiava una foto a colori di Ruini e a caratteri cubitali spiccava una bestemmia contro Dio.
Io, credo di credere al dialogo, ma ti assicuro che è stato difficile, per parecchie ore, pensare a quella persona che irrideva, con evidente gusto, il mio Dio, come ad un prossimo da amare...
Piuttosto mi veniva da pensare a quanti minuti di vita avrebbe avuto se al posto di una bestemmia verso Dio, ci fosse stata anche solo un riferimento irrispettoso verso la religione mussulmana.
Ci è voluto un po' di tempo per rifiutare la provocazione e pensare che Gesù avrebbe detto: "Se amate solo coloro che vi amano, che merito avete? Non fanno questo anche i pubblicani?".
E' giusto la differenza fra il martello e il mantello...

Massimiliano Fattorini ha detto...

penso che hai ragione, e anche a me avrebbe dato fastidio, perché è chiaro che una t-shirt di questo tipo oltre che essere provocatoria è anche un diniego al dialogo, l'unica cosa che mi fa pensare è: come mai aveva una maglietta di questo tipo? probabilmente anche "da parte nostra" ci sono molti errori se otteniamo questa reazaione. MI ha fatto molto considerare ieri l'episodio del concerto del primo maggio: un presentatore ha accennato al fatto che non si son permessi i funerali a Welby ma si son fatti in pompa magna a Pinochet e Franco, ora io ho parenti in Cile e alcuni di loro son morti sotto il cattolicissimo Pinochet solo perchè erano iscritti ad un sindacato.... sai quale è stata la reazione dell'osservatore romano? ha giudicato l'intervento come terrorismo...
e continuo a non capirci più nulla... chi sono i veri terroristi a questo punto? perchè pinochet e franco si e welby no? son così importanti i soldi versati da questi due feroci dittatori per chiuedere gli occhi e mandare il cardinale a recitare il funeralere solenne?