giovedì 24 maggio 2007

Un posteggio al mare

La ricerca di un posteggio per l'automobile è cosa complicata, uno vuole andare in spiaggia e magari trova il primo buco libero a qualche chilometro di distanza.
E' quello che succede a tanti turisti, ogni estate, in Liguria, ma anche la situazione di base in questo sogno (21/5).

Esco dalla macchina direttamente in costume, in mano impugno un paio di occhialini per proteggere gli occhi e un piccolo asciugamano. Pronto al tuffo!
Mi avvio nella direzione dalla quale ero venuto, fra case residenziali e piccoli negozi.
Costeggio una spiaggia sulla mia sinistra, ma non è la mia, alzo lo sguardo, c'è un promontorio da superare, il mio mare è oltre, dove il sole tramonta ad ovest.
Considero fra me e me che il posteggio era veramente lontano, non me ne ero reso conto. Quanti chilometri ho percorso? Davanti si estendono interminabili viali e isolati grattacieli turbano il volume degli spazi.
Strana città, mi rendo conto di essere in un paese arabo, che devo attraversare più volte un confine di stato delimitato da sbarre e soldati, che costeggia la strada.
Chiedo informazioni a frettolosi passanti, rigorosamente vestito del solo costume da bagno, ma il mio abbigliamento non è affatto normale e provoca imbarazzo agli altri e a me stesso. Inoltre la lingua è sconosciuta e solo qualcuno riesce a capire le poche parole francesi che io conosco e che provo a sillabare.
Finalmente incontro un volto dal tratto tipicamente occidentale e inglese. Beh, almeno qualcosa di più capisco. "Catch you, go". Pronuncia distintamente verso di me. Mi ritrovo in una stanza di albergo a guardare, sulla strada di sotto, installazioni paramilitari, accanto ad un creatore di slogan che fa le prove per inventarsi la migliore frase ad effetto da proporre ai suoi facoltosi clienti.

Nessun commento :