domenica 27 maggio 2007

Una forza

C'è una forza interiore che possa portare alla superficie il meglio di sè?
Sì, ma occorre fermarsi, non la si recupera sotto lo sforzo di una fatica continua, di una interminabile giornata fatta di risate forzate, nel sottofondo anestetizzante dei media, nella corrente della conformità, perchè lì viene a mancare la lucidità.
Sì, ma non la si può scoprire sotto la pressione di obiettivi da raggiungere a tutti i costi, che ti stritolano come la calura del sole soffocante, bisogna cercare un rifugio al riparo dalle pressioni esterne.
Sì, ma non si può pretendere di riconoscerla sotto l'angoscia del pianto, prima bisogna trovare una consolazione.
Dicono che è' una forza capace di ripulire quella sensazione di sordido che si accumula quando si rimane tanto tempo senza ascoltare se stessi.
La paragonano alla sensazione che l'acqua porta ad un terreno arido.
Aggiungono: non eri malato, ma poi ti senti guarito.
Qualcosa capace di piegare tutte le rigidità delle regole che ci impediscono di vivere liberi. In grado di raddrizzare i contorcimenti delle nostre paure che ci impediscono di vivere il presente.


Qualcuno lo chiama "Spirito".

Ma che importanza ha come chiamarla? Se non occorrono distintivi, tessere e istituzioni cui aderire "da ora per sempre" per suscitarla? Se è una forza che non obbedisce a leggi emanate dagli uomini, che ognuno può provare perchè è come un vento sottile che soffia dove vuole?

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