venerdì 31 agosto 2007

Il Paradiso

Come te lo immagini il Paradiso?
L'idea classica della "pace eterna" sta velocemente sbiadendo. Viene spontaneo associare alla parola eterno immagini di noia, di monotonia, di stagnazione, di assenza di affetti...

Per Herman Hesse il Paradiso è invece la possibilità di trasformarsi continuamente.
Lo descrive nella Favola d'Amore. Protagonista Pictor, appena giunto in Paradiso.

Lo si può vedere tutti i giorni ( ..) in tutti gli esseri: quando non possiedono il dono della trasformazione, col tempo sprofondano nella tristezza e nell'abbattimento, e perdono ogni bellezza.

Allora, quando ogni trasformazione gli era aperta, la vita in lui era stata ardente come non mai!

Era trasformato. E poichè questa volta aveva raggiunto la vera, l'eterna trasformazione, perchè da una metà era diventato un tutto, da quell'istante potè continuare a trasformarsi, tanto quanto voleva.

In ogni forma però era intero, era una "coppia", aveva in sè luna e sole, uomoe donna, scorreva come un fiume gemello per le terre, stava come una stella doppia in cielo.


Trasformarsi è cambiare. Il cambiamento richiede almeno due poli perchè ha un'origine e una destinazione.
In questi giorni ho affrontato l'incognita un cambiamento (nell'ambiente di lavoro) , l'ho temuto, l'ho immaginato come un mostro indefinito e tentacolare. Ma ora che comincio a vedere il punto di destinazione, ora che l'altro polo è uscito dalla nebbia delle paure per diventare un percorso reale, si rafforza l'idea di una nuova opportunità di crescita personale.

venerdì 24 agosto 2007

Si deve fare!

(Sogno del 16/8)

Il matrimonio si deve fare!
Il locale è pronto: fiori bianchi, drappi abbondanti, luci sensazionali, tavoli coperte da abbaglianti tovaglie, piatti, posate, bicchieri di forma e altezza diverse sembrano i grattacieli trasparenti di una metropoli futurista. Gli invitati stanno per arrivare e le cineprese per riprendere l'evento sono al loro posto.
Il matrimonio si deve fare!
Per terra sono stesi tappeti verdi e rossi lungo il percorso degli sposi, alle finestre della villa le bandiere colorate si agitano mosse da una brezza. I camerieri, come una squadra di calcio negli spogliatoi, scalpitano, pronti a muoversi secondo gli schemi preparati, al segnale convenuto.
Il matrimonio si deve fare!
Sì, alla radio appena annunciato che è scoppiata la guerra! La guerra è scoppiata! L'hanno appena ripetuto, il suono delle parole rimbomba nelle orecchie.
Il matrimonio si deve fare!
Sì, il locale sta andando a fuoco già da qualche minuto, le fiamme si alzano senza crepitare e rapidamente si appiccicano alle tende.
No, non si rimanda. E' un'ipotesi da non prendere in considerazione. Tutto deve andare come previsto.
Il matrimonio si deve fare!

La Rigidità rende il pensiero fisso.
L'incapacità di riconoscere, dai segni esterni, che le cose cambiano, che i progetti si devono adattare alla realtà è qualcosa che si incontra spesso nei più zelanti attivisti, siano essi legati ai partiti, alla religione, ai sindacati, alle associazioni benefiche e ricreative.
La rigidità si può nascondere dappertutto: nella vita di famiglia, nella relazione affettiva, nei rapporti lavorativi.

martedì 21 agosto 2007

La via del silenzio

La minuscola isola di S.Giulio, in mezzo al lago d'Orta, si percorre seguendo l'unica strada che corre lungo il perimetro esterno.
Domenica pomeriggio c'è stato un violento acquazzone. Siamo approdati con il motoscafo insieme alle ultime gocce di pioggia.
Mezz'ora di vantaggio rispetto al normale afflusso degli altri turisti che ci ha permesso di fare un quasi solitario giro lasciandoci il tempo di fermarsi e stupirsi leggendo le semplici e profonde parole della via...

La via del silenzio

  • Ascolta il silenzio
  • Ascolta l'acqua, il vento, i tuoi passi
  • Nel silenzio accetti e comprendi
  • Nel silenzio accogli tutto
  • Il silenzio è il linguaggio dell'amore
  • Il silenzio è la pace dell'io
  • Il silenzio è musica e armonia
  • Il silenzio è verità e preghiera
  • Nel silenzio incontri il Maestro
  • Nel silenzio respiri Dio

La via della meditazione

  • Ogni viaggio comincia da vicino
  • I muri sono nella mente
  • Apri il tuo essere
  • Il momento è ora, qui, adesso
  • Abbandona l'io e il mio
  • Accettati, cresci, matura
  • Sii semplice, sii te stesso
  • Il saggio sbaglia e sorride
  • Se arrivi ad essere ciò che sei, sei tutto
  • Quando sei consapevole il viaggio è finito














martedì 14 agosto 2007

Ode alla vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, il colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.


Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.


(Pablo Neruda)

E' una poesia molto bella che aggiungo al mio blog perchè è un elogio al "cambiamento". Non arroccarsi, assecondare il flusso dei moti interiori. Spesso accettare i cambiamenti richiede uno sforzo maggiore che cristallizzarsi.
In un sogno di qualche giorno fa c'erano dei cunicoli sotterranei che collegavano i quartieri della città. Ecco, qualche volta bisogna percorrere queste strade nascoste per muoversi, per cambiare, farlo alla luce del sole, cioè razionalmente, comporta scontrarsi con le resistenze legate alla propria storia personale e ai propri pregiudizi. La mente si fissa, la ragione si impunta, la sola idea di cambiare, di poter andare incontro ad un rischio sembra insopportabile. Ma impedirsi di cambiare è come fermare l'acqua che scorre: è certo che marcirà.

lunedì 13 agosto 2007

Non ho l'età per le stelle cadenti

Nonostante l'ennesima intervista dei Telegiornali ai grandi esperti di astronomia che, col tono di chi si rivolge ai bambini dementi, ci hanno spiegato che le stelle cadenti non sono stelle ma meteoriti che incrociano l'orbita della Terra e che si infiammano al contatto con l'atmosfera, nonostante tutto questo, la notte di S.Lorenzo ci ho provato. Complice una serata senza nuvole e senza luna, una grigliata all'aperto con amici.
E' vero che ero più interessato a scambiare quattro parole con l'amico, ma, come cercavo di spiegare a chi mi voleva zittire, il fiato non interferisce con la vista. Comunque, sdraiato su un telone di plastica allargato nel prato, in un'ora abbondante ho "raccolto" un solo avvistamento e risultati analoghi hanno avuto anche gli altri presenti.
Gli effetti collaterali sono sopraggiunti a partire dal giorno successivo: attacco di reumatismi e blocco muscolare alla schiena!
Non ho l'età per le stelle cadenti.

giovedì 9 agosto 2007

Urogalli

Il bosco degli urogalli di Rigoni Stern.

Tanti racconti ma non avverti bruschi cambiamenti, non devi rimodulare i tuoi sentimenti per adattarti di volta in volta a situazioni diverse.
E' un'unica sequenza di vita. Ti immergi in un mondo antico, dove la vita è sopravvivenza, la ricchezza è abbondanza della natura.
Boschi, montagne, rocce, colori, aria, spazi per dilatare le percezioni visive e olfattive.
Cani, lepri, volpi, urogalli, pernici in un rapporto di preda e cacciatore che combattano una perenne lotta.
Soldati che attraversano le montagne, esodi in cerca di lavoro verso lontani paesi, donne e uomini di fatica per non dimenticare una dignità che sembra allontanarsi nel tempo.

martedì 7 agosto 2007

Whou!

(Sogno 28/7)

C'è un signore in bicicletta fermo davanti all'ingresso esterno della palazzina, sembra aspettare qualcuno. Un piede poggiato a terra l'altro sul pedale, è in attesa. Guardo meglio, mi rendo conto che quel signore è lì per me. E' Germano.
Esco, lo abbraccio. Quanto tempo è passato! Poi altri amici si accorgono della sua presenza e vengono a salutarlo con calore.
Sì è proprio lui, è dal giorno della sua morte che non ci vediamo più ed ora è proprio un piacere rivedersi, anche se lui sembra ed è solo di passaggio.
E infatti rientro nell'edificio dove un istruttore continua la sua lezione chiedendo a tutta l'aula: " Quanti whou! ci stanno in un intervallo di tempo?"
Rispondo d'istinto io: "Al massimo tanti quanti sono i respiri di una vita". Dal suo sguardo capisco che avrei dovuto tacere.

Germano è stato prima di tutto un amico trovato nella strada di un percorso spirituale comune, ma anche il mio primo capo e l'imprenditore che mi ha introdotto nel mondo del lavoro alla fine dei miei studi. Un esempio di dirigente che ha unito alla competenza e intraprendenza professionali, una irripetibile sensibilità e attenzione verso le persone che dirigeva. Il suo passaggio nei miei sogni è una nostalgia o forse anche una speranza.
In questo momento di "cambiamenti" azionari nell'azienda per la quale lavoro, con alternanza di momenti di ottimismo ad altri di stress, la sua figura di passaggio mi richiama ad una scansione della vita più distaccata. Infatti ora ci sono degli whou!
Whou! è una articolazione di suoni che a volte è l'imitazione dell'abbaiare di un cane ma più spesso indica sorpresa, in senso positivo ma anche negativo. Potrebbe essere sostituito con Cribbio! o con Perbacco! Ma l'effetto non sarebbe lo stesso perché Whou! coincide con il movimento respiratorio con cui si espelle l'aria dai polmoni.
Whou! potrebbe significare: "Sono così sorpreso da rimanere senza aria nei polmoni!" Già, senza aria nei polmoni non si vive e se l'effetto Whou! dovesse ripetersi per tutti i futuri respiri di una vita sarebbe drammatico.

venerdì 3 agosto 2007

Dibattito su Dio

Nell'edizione odierna del quotidiano di "Il Secolo XIX" di Genova c'è un'interessante articolo nella pagina cultura: "Dibattito su Dio" di R.Manzotti.

Negli ultimi tempi sono usciti diversi libri su Dio e sulla religione. E' un caso? C'è dietro un movimento di idee? E' l'effetto di una moda? E' legato alle vicende internazionali?
Anche nel recente passato l'argomento era nelle hit delle vendite di libri, ma francamente le buffonate alla Dan Brown e i suoi presunti complotti della Chiesa Cattolica rimanevano ben al di sotto della linea di galleggiamento della credibilità.

Qui invece si sono scomodati ben altri personaggi con l'obiettivo di "dimostrare il fallimento e l'inutilità delle grandi religioni".
Si ricorre così all'approccio psicologico per collocare "le radici dell'esperienza religiosa nelle pieghe della mente" e inquadrare la religione come "un virus mentale che ha trovato il modo di propagarsi da persona a persona, anche grazie a vantaggi psicologici".
Poi si passa all'antropologo che molto più direttamente sostiene che " la religione è una fonte di sofferenza e di arretratezza degli esseri umani".
Un giornalista assembla le sue esperienze personali "per concludere che non siamo in un mondo migliore grazie alla religione, anzi. Guerre, persecuzioni, discriminazioni sono state alimentate e giustificate da credenze religiose".
C'è spazio anche per un matematico che "entra nel merito di una erudita e dettagliatissima analisi delle sacre scritture alla ricerca di contraddizioni e incoerenze logiche".

L'articolo si sofferma poi a considerare che il grado di conoscenza della religione di questi studiosi è superiore a quella di molti credenti e cita una battuta di Alberto Sordi in "Fumo di Londra", quando sollecitato da una signora protestante a leggere la Bibbia risponde, "No grazie, sono Cattolico" e quella di un governatore del Texas che dovendo rispondere sull'utilità di tradurre in spagnolo il Vangelo per gli immigrati ispanici afferma che "Se a Gesù andava bene l'inglese, andrà bene anche per gli spagnoli" (!)
A contrappeso di tutto questo sembra esserci nel panorama solo il libro su Gesù del Papa, grande best-seller, ma anche al centro di polemiche interne ed esterne alla Chiesa stessa.

Sì, oggi la religione suscita interesse e forse dipende anche dalla forza con la quale l'islamismo sembra proporre al mondo il suo approccio a Dio, categorico e intransigente.
Ma dipende anche dalla crescita della richiesta di consumo di quel prodotto che si chiama "New Age". Una patina di spiritualità, tanto sottile quanto multiforme che sembra così adatta al pensiero globale, al pensiero "veloce" di questi tempi. E per citare un libro in questo campo, purtoppo, devo includere l'ultimo libro di Coelho, "La strega di Portobello" che segna una deriva molto forte dell'autore verso la "new age".

Di veramente positivo ci trovo la considerazione che l'uomo non smette di interrogarsi sul senso profondo della vita. Lo fa con le idee e con la ragione è questo è un ottimo punto di partenza. Quando lo fa anche con il rispetto delle coscienze e del pensiero altrui è un vero arricchimento per tutti: una goduria sociale!

Personalmente la lettura dell'articolo mi ha lasciato alcuni interrogativi.
- Esiste una campagna mediatica, un movimento di idee che ha interesse a gettare discredito sulla religione, e che si autoalimenta?
- Perchè proporre come prova di inconsistenza la constatazione che la religione è un "bisogno" psicologico dell'uomo cresciuto all'interno dell'evoluzione della specie? Anzi è proprio per questo motivo trovo che strano volerlo "sradicare". Si pretenderebbe forse di sradicare un organo perchè non ci piace come si è evoluto?
- Veramente il mondo sarebbe stato migliore senza la religione? Questa affermazione non la trovo plausibile. Mi sembra come quando si disquisisce su "la dinamite" e "l'enegia nucleare" sono buoni o cattivi? Certo non solo nei libri di storia, ma anche nelle cronache quotidiane troviamo guerre di religione a go-go, ma perchè ignorare la spinta alla socialità, alla solidarietà, l'abnegazione di un esercito di uomini e donne che in nome della religione cercano di rendere il nostro pianeta più vivibile?

Rimango dell'idea che il rapporto fra l'uomo e la religione (Dio) che nasce e cresce nell'intimo di ogni persona e si esprime in idee e comportamenti sociali e collettivi, sia un bene inesauribile per l'umanità, e che credenti e non credenti possano andare a braccetto per costruire il miglior futuro possibile.

(Le citazioni sono relative ai seguenti autori: Danieri Dennet, Richard Dawkins, Cristopher Hitchens, Piergiorgio Oddifredi, Joseph Ratzinger).