domenica 20 dicembre 2009

Essere veramente concreti

Ho letto che per essere una persona veramante concreta, che non equivale semplicemente a darsi da fare, a muoversi, a riempire i vuoti e lo spazio di parole, perchè in questo caso si tratterebbe di nevrosi, per essere una persona veramente concreta, dicevo, ci vuole un equilibrio fra visione, ascolto, decisione e azione.

Cioè un equilibrio fra occhio, orecchie, cuore e mani.

Occhio, per saper riconoscere le situazioni intorno a sè.
Orecchio, per saper ascoltare le necessità.
Cuore, per saper prendere le decisioni.
Mani per mettersi all'opera.

Abbiamo fatto un "giochino" insieme ad altre famiglie amiche, cercando di scoprire in cosa difettavamo ognuno di noi.

Io per esempio difetto nel vedere; cioè ci metto un po' ad avere una visione delle cose fuori di me o capire che c'è bisogno del mio intervento. Qualche esempio banale: "Mariateresa dov'è il sale? L'ho cercato dappertutto!" ...e normalmente è esattamente davanti alla punta del naso. Oppure per strada mi immergo nei miei pensieri e rischio di non riconoscere il vicino di casa che incrocio, e ancora, ci metto un po' a capire se una persona è in difficoltà, se non me lo dice apertamente... Poi per il resto vado meglio, ascoltare, decidere e fare sono più nelle mie corde giuste.
Ma non per tutti è così: c'è chi raccontava che sa arrivare a prendere decisioni e poi non conclude (mancano le mani);
oppure chi si trova bloccato dai dubbi al momento di prendere una decisione (cuore);
chi non ha un orecchio sviluppato, cioè non sa ascoltare gli altri e quindi la dimensione "altro" rimane sottosviluppata".

Suggerimento: perchè non ci pensate?
Bastano 10 minuti da soli. Si può fare in tram, in coda, in poltrona, ed è un'occasione per conoscere meglio se stessi.
Se poi avete voglia di lasciare una traccia, grazie sono un po' curioso.

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