sabato 5 marzo 2011

E disse

Mica ci si può aspettare un mattone da 800 pagine, quando si prende in mano un libro di Erri De Luca. Qui ogni parola ha un suo valore ben pesato. Se ti distrai per tre righe ti sei perso di sicuro qualcosa di importante nell'economia del libro. 
"E disse" è un bel libro che mi ha aiutato a capire l'anima dei Dieci Comandamenti.

Nelle prime pagine, a mio parere le più belle, ho trovato un Mosè scalatore, amante della montagna, capace di ascoltarne i suoni e le parole nascoste ai più. Non stupisce vero? Sembra che l'autore parli di se stesso.
Riporto alcune righe prese a pagina 10; io ne sono rimasto incantato.


Era felice al vento, lo accoglieva in ascolto. Era di quelli che afferrano una frase dove gli altri intendono solo chiasso. Dalla gola tesa di un leone, dentro una raffica, in una valanga, in un tuono lui riconosceva una voce dire. E mentre l'ascoltava anche la leggeva, scritta e stesa. Chi vede un fiume guarda il verso in cui scorre, dove scende secondo la corrente. Ma il futuro di un fiume è alla sorgente. Lui guardava all'origine del vento.

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