mercoledì 18 maggio 2011

Calzini sos - ovvero alla ricerca dei gemelli

Per otto giorni sono rimasto senza moglie, causa suo viaggio a Sant Pol de Mar presso la nostra figlia "spagnola".
Non è tanto, ma è abbastanza per finire le scorte di camice, mutande e calzette.
A dirla tutta, i lavori casalinghi non mi spaventano e ritengo di dare il mio onorevole contributo quotidiano al loro svolgimento.
Pur tuttavia ci sono stati alcuni incidenti di percorso; per esempio mettere a scaldare a bagno-maria il barattolino di pesto congelato, e poi appassionarsi alla "ghigliottina" (quiz di Rai1),  provoca lo scioglimento della plastica e un intenso e forte profumo di basilico al petrolio in tutta la casa.
Nessun problema con la lavatrice con la quale avevo litigato qualche decennio fa per via di una brutta storia di camice diventate rosa sulla quale è meglio non rinvangare oltre. Abbiamo fatto la pace e lavorato di comune accordo; in fondo manovrarla è più semplice che gestire un blog.
Stirare le camicie - diversamente da quello che ha scritto Maria Teresa in suo post - è noioso fuori misura, ma si fa, anche se non mi sembra che la "qualità" del risultato sia stata eccellente (credo che quella di domani mattina dovrò stirarla di nuovo).

Ma l'idea più malsana che ho avuto riguarda i calzini.
Preso dal tipico furore che qualche volta mi acchiappa, ho deciso di dare la caccia a tutti i calzini che malignamente si nascondono e mimetizzano sul fondo di tutte le ceste della roba sporca.
Profondamente soddisfatto ho riempito la lavatrice e ho atteso.

Il primo momento critico è stato quello della stenditura.
Troppi calzini, da appendere a due per due, non finivano mai; forse si auto-generavano nella conca di plastica che li conteneva; i movimenti rallentati per star ben attenti a non farli cadere giù (operazione riuscita perché l'unico che mi è sfuggito si è impigliato nel bordo del balcone); le mollette non mi sono bastate, ho dovuto fare un secondo turno dopo aver ritirato le prime.
Ma il vero dramma da SOS è stato cimentarsi con l'abbinamento.
Mi ritengo un buon organizzatore - sono o non sono un dirigente, perbacco - quindi dopo averle ritirate a bordo ho cominciato a dividerle per colore, per marca/logo, per lunghezza (lunghe e corte), ho messo da parte quelle con l'elastico rammollito (ma perché in una coppia di calzini capita regolarmente che in una l'elastico tiene e in una no? C'è qualcuno che ha studiato il fenomeno?); alla fine mi sono dovuto arrendere, almeno un 30% dei calzini che avevo scovato non ha trovato appaiamento.
Così mi sono accorto che già esiste un sacchetto con i calzini spaiati...
Sono ripartito ancora una volta e ancora una volta ho perso la battaglia.
Domani arriva Mariateresa con la quale vorrei consultarmi; la mia idea è di dare a questa marmaglia tessile, non più di una settimana per trovare l'anima gemella, altrimenti, crudelmente, condannarla a morte.

3 commenti :

Vincenzo Trichini ha detto...

Mi è arrivato un commento via SMS dall'amica M.:
"ho letto il tuo blog, certo che se metti le camicie in lavastoviglie... Comunque anche noi abbiamo un sacchetto che G. chiama il sacchetto delle meraviglie, pieno di calze spaiate che aspettano invano un compagno...!

Naturalmente ho corretto l'errore: avevo scritto lavastoviglie al posto di lavatrice, ma giuro che è stato solo un lapsus.

Gao ha detto...

poveri calzini spaiati! destino crudele! :-)

Tribard ha detto...

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