venerdì 30 dicembre 2011

Presepe 2011 a Sant Pol de Mar


La Stella Cometa si è annunciata a Sant Pol de Mar

Il giardiniere e il dirigente

Ultimo giorno di lavoro in HS.
Gli ultimi due giorni sono stati un po' tristi, da quando ho portato via la mia scatole di documenti personali, quadri e piante, la stanza che mi ha ospitato mi fa l'effetto di un quadro surrealista; una realtà distorta.
Cerco di cogliere i lati buffi.
Ieri è venuto il giardiniere, un signore albanese dall'italiano un po' stentato, che una volta alla settimana viene ad abbeverare le piante.
Col suo solito innaffiatoio verde in mano si è bloccato davanti alla finestra, proprio di fronte al posto che occupava la pianta più rigogliosa; con tono speranzoso e nello stesso tempo sospettoso mi ha chiesto: "Vai in pensione?"
"No" - dico "Sono senza lavoro".
"Che peccato!" E' la sua risposta.
Poi mi chiede cosa farò, mi ricorda quelli che stanno peggio di me; cosa ne sarebbe di lui se perdesse il lavoro...e conclude: "Sai dove si trova il negozio in cui lavoro, mi raccomando passa a salutarmi qualche volta".


venerdì 23 dicembre 2011

Tempo di ripartenze

La cosa più buffa di questa situazione è successa ieri, quando un mio contrito collega, con una faccia sconsolata è venuto nel mio ufficio per farmi firmare un modulo interno.
Non capivo il motivo di tanto imbarazzo; aveva in mano uno di quei moduli che utilizziamo in azienda per richiedere qualche servizio interno al Service Desk di Amburgo.
Poi ho letto: in pratica si trattava di autorizzare la richiesta di cancellazione del mio profilo di accesso alla rete e ai dati a partire dal 1 Gennaio 2012. Ho riso come un pazzo all'idea di dover autorizzare la mia cancellazione!

... E comunque, ora che l'annuncio è stato dato a tutti i colleghi dall'Azienda, ebbene sì, si interrompe il percorso lavorativo in Hamburg Sud. Chi è dirigente un po' lo mette in conto che può succedere ma, naturalmente, quando ti tocca in prima persona dover pagare le conseguenze di una ristrutturazione organizzativa e della crisi del mercato, non è affatto piacevole, anche se insieme arrivano gli attestati, mi sembra sinceri, della tua professionalità e profilo umano.

Quindi eccomi ad un altro "cambiamento" che il mio blog registra insieme a tanti altri che fanno parte della mia storia.
Nelle settimane passate c'è stato qualche momento molto 'doloroso' nel prendere consapevolezza di quello che stava succedendo e fra i tantissimi incoraggiamenti sinceri e affettuosi ricevuti da amici e amiche, quelli più importanti sono stati quelli di mia moglie Maria Teresa e dei miei figli.
Da Benedetto pronto a sostenere il papà con iniziative personali che coinvolgono il suo lavoro; a Marianna che mi ricordava che la vita non bisogna viverla come percorso lineare, non è una linea, ma piuttosto un ciclo, come quello delle stagioni che si rinnovano. Si riparte, si entra in una fase di creazione; ad Antonio che in una sua lettera lasciata sul cuscino mi aiuta a ricordare la mia storia; quella di un bambino di 4 anni che giunge a Genova come immigrato dalla Sicilia con i suoi genitori; che grazie a enormi sacrifici diventa ingegnere e intraprende percorso lavorativo ricco di tante soddisfazioni e opportunità; che si sposa innamorato di una ragazza speciale; che vede crescere tre splendidi ragazzi... ed io aggiungo anche altri passaggi importanti e fondamentali, anche se dolorosi, come la perdita della prima bimba Marta; la morte prematura della mamma Salvina e poi più avanti quella del papà  Toledo.
Ieri mi è tornato alla mente un sogno fatto qualche anno fa. Ero nella mia casa di Nervi abitata da ragazzo, dove si arrivava con 95 scalini a piedi. Era tutta arredata di nuovi mobili e tendaggi lussuosi, ma io piangevo perché non la riconoscevo più: lì dentro, così modificata, mancava la mia Storia.

Allora, testimonio, ai miei pochi e amici lettori, e a me stesso che sono il primo destinatario di questo blog, che sono pronto, anzi ho già ricominciato a guardare avanti; non so bene come, ma nel profondo di me, nei momenti di difficoltà, dopo il panico iniziale, sento sgorgare una forza interiore... il futuro è migliore del passato.
 

lunedì 12 dicembre 2011

La luce che illumina la Luce

Non vorrei sprecare parole per descrivere la sensazione di infinito che ho provato ma che non so definire.
In questa foto ho colto il momento in cui il sole del mattino illumina attraverso la facciata della Gloria l'altare maggiore.


Lo chiamerei effetto Sagrada Familia.


domenica 11 dicembre 2011

L'Italia rotta


Sono tornato da poche ore dalla Spagna e riprendo contatto con la ruvidità della situazione in Italia. Mi illudo che al primo posto dei pensieri dei miei connazionali, come nei miei, ci siano la crisi del lavoro e la manovra finanziaria con le pesanti ripercussioni sulle pensioni e sulle tasse, ma evidentemente per qualcuno la consapevolezza sulla gravità della crisi è ancora lontana e le priorità sono altre.

Ascolto distrattamente la radio e mi imbatto nei commenti sulla nuova lattina bianca e argento creata appositamente per il Natale 2011 dalla Coca Cola; spiegano che si è rivelata un grosso flop, che ha causato perdite; infatti i consumatori, ascoltati anche leggendo Twitter, percepiscono un senso di distacco e quindi un disturbo nel bere la bevanda.

Le immagini e il servizio dei TG mi turbano: bruciato un campo rom a Torino; una fiaccolata per uno stupro - che poi si è rivelato inesistente (!), si è trasformato in un assalto al grido di "bruciateli vivi".

Un'amica che ha partecipato alla colletta alimentare del 26 Novembre presso un grosso supermercato genovese, racconta che, nel primo pomeriggio, si è sviluppato un principio di incendio in un reparto; la direzione ha ordinato l'apertura delle uscite e invitato i clienti ad allontanarsi velocemente. Sembra che molti, invece di pensare solo alla loro sicurezza fisica, hanno approfittato della confusione per arraffare prodotti di lusso, alcolici e profumi con un danno consistente per la cooperativa (episodio con beneficio di inventario perché non ho trovato conferma).
Confronto con alcune parole del Papa, pronunciate oggi:
 Benedetto XVI ha invitato a superare «i limiti dell’individualismo, della chiusura in se stessi, il fascino del relativismo, per cui si considera lecito ogni comportamento ... La fede è un dono di Dio, ma che vuole la nostra risposta, la decisione di seguire Cristo non solo quando guarisce e solleva, ma anche quando parla di amore fino al dono di se stessi».

Infine, il Papa ha invitato i fedeli della parrocchia a essere accoglienti con gli immigrati: «Avete visto giungere molte persone in difficoltà e in situazioni di disagio, che hanno bisogno di voi, del vostro aiuto materiale, ma anche e soprattutto della vostra fede e della vostra testimonianza di credenti. Fate in modo che il volto della vostra comunità possa sempre esprimere concretamente l'amore di Dio ricco di misericordia». (La Stampa)


Il treno che non c'è più

Salire e scendere: da oggi i collegamenti diretti tra Sud e Nord via treno faranno pare della storia.
Addio al Treno del Sole Torino-Palermo), al Conca d’Oro (Palermo-Milano), al Freccia del Sud (Catania-Milano), al Treno dell’Etna (Siracusa-Torino).


E' un pezzo della mia storia che va in soffitto.
Era cominciata con il viaggio solitario di papà Toledo, nel 1957. Da Vittoria a Siracusa con un arrancante treno a vapore e poi, destinazione Genova, il Treno dell'Etna.
Sei mesi dopo la mamma Salvina e io lo raggiungevamo sempre a bordo dello stesso treno.
....Una storia di immigrazione uguale a quella di tanti altri....


Un viaggio che si è ripetuto almeno una volta l'anno per tanti anni.


Ne parlo qui, in questo post dal titolo il treno, e anche qui in quest'altro che ricorda la nonna perché quelle ventiquattro  interminabili ore sono scolpite nei miei ricordi. 

sabato 10 dicembre 2011

Il mio cagatiò

Approfittando nel laboratorio per bambini che Dario e Marianna hanno organizzato l'8 Dicembre all'Ermita di Sant Pau, anch'io mi sono costruito il mio CAGATIO'.

Il Babbo Natale catalano è un ceppo di legno accolto in casa l'8 Dicembre e tenuto al caldo con una copertina in attesa che la notte di Natale, caghi i suoi doni, ma solo se lo si prende  a bastonate!



I bambini sono stati decisamente più bravi di me, ma dalla mia espressione, un po' di sfida, sembra che al momento fossi piuttosto fiero della mia opera.