domenica 11 dicembre 2011

L'Italia rotta


Sono tornato da poche ore dalla Spagna e riprendo contatto con la ruvidità della situazione in Italia. Mi illudo che al primo posto dei pensieri dei miei connazionali, come nei miei, ci siano la crisi del lavoro e la manovra finanziaria con le pesanti ripercussioni sulle pensioni e sulle tasse, ma evidentemente per qualcuno la consapevolezza sulla gravità della crisi è ancora lontana e le priorità sono altre.

Ascolto distrattamente la radio e mi imbatto nei commenti sulla nuova lattina bianca e argento creata appositamente per il Natale 2011 dalla Coca Cola; spiegano che si è rivelata un grosso flop, che ha causato perdite; infatti i consumatori, ascoltati anche leggendo Twitter, percepiscono un senso di distacco e quindi un disturbo nel bere la bevanda.

Le immagini e il servizio dei TG mi turbano: bruciato un campo rom a Torino; una fiaccolata per uno stupro - che poi si è rivelato inesistente (!), si è trasformato in un assalto al grido di "bruciateli vivi".

Un'amica che ha partecipato alla colletta alimentare del 26 Novembre presso un grosso supermercato genovese, racconta che, nel primo pomeriggio, si è sviluppato un principio di incendio in un reparto; la direzione ha ordinato l'apertura delle uscite e invitato i clienti ad allontanarsi velocemente. Sembra che molti, invece di pensare solo alla loro sicurezza fisica, hanno approfittato della confusione per arraffare prodotti di lusso, alcolici e profumi con un danno consistente per la cooperativa (episodio con beneficio di inventario perché non ho trovato conferma).
Confronto con alcune parole del Papa, pronunciate oggi:
 Benedetto XVI ha invitato a superare «i limiti dell’individualismo, della chiusura in se stessi, il fascino del relativismo, per cui si considera lecito ogni comportamento ... La fede è un dono di Dio, ma che vuole la nostra risposta, la decisione di seguire Cristo non solo quando guarisce e solleva, ma anche quando parla di amore fino al dono di se stessi».

Infine, il Papa ha invitato i fedeli della parrocchia a essere accoglienti con gli immigrati: «Avete visto giungere molte persone in difficoltà e in situazioni di disagio, che hanno bisogno di voi, del vostro aiuto materiale, ma anche e soprattutto della vostra fede e della vostra testimonianza di credenti. Fate in modo che il volto della vostra comunità possa sempre esprimere concretamente l'amore di Dio ricco di misericordia». (La Stampa)


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