venerdì 6 gennaio 2012

Così il mio primo impatto con il 68'

Un paio di giorni fa, parlando con amici, mi è tornato alla mente, e ho raccontato loro, un episodio del mio 68'.
Forse raccontavo di quanto a quattordici, quindici anni ero ancora ingenuo e sprovveduto.
Frequentavo il secondo anno dell'istituto Tecnico Industriale che aveva sede in cima alla ripida salita delle Fieschine.
La scuola era un ex convento; un enorme caseggiato pieno di corridoi che si aprivano nelle varie ali dell'edificio.
Io arrivavo da Nervi e quella mattina, per qualche motivo, ero in ritardo; per questo motivo mi ero fiondato a perdifiato infilando il tunnel della stazione Brignole e poi su corso Monte Grappa.
Più mi avvicinavo a scuola più prendevo coscienza del mio ritardo; l'ultimo tratto della strada era deserto, nessuno studente, nessun vociare. Mi infilo di corsa dentro il portone della scuola, tutto deserto; segno inequivocabile, pensavo, che le lezioni erano cominciate da un pezzo.
Scaloni a due per due, corridoio, altro corridoio: silenzio e ancora silenzio passando davanti alle porte chiuse delle classi qualunque fosse la sezione A, H, C, F, prime, quarte, seconde...impugno la maniglia della porta che immette alla mia sezione e con, poco, coraggio entro.
Deserto! Non c'è nessuno; l'aula è misteriosamente vuota. Esco nuovamente in corridoio e tanto imbarazzato quanto a disagio mi rendo conto che l'unico abitante di  tutta quell'ala della scuola sono io.
Dove sono gli altri?, Cosa devo fare? Perché mi trovo qui?
Mentre mi faccio queste domande, avverto in lontananza un ronzio indistinto.
Ascoltando meglio capisco che sono voci concitate che si stanno avvicinando. Poi spunta in fondo al corridoio una fiumana di studenti che sciamano verso le loro classi.
Rientro nella mia e poco dopo irrompono i miei compagni. Alcuni di loro mi puntano dritto e mi urlano: "crumiro...fascista... servo dei padroni... bastardo" e altri complimenti che non ricordo ma che si possono dedurre dal contesto.
Credo di aver spalancato gli occhi e aperto la bocca.
Cosa stavano dicendo? Io crumiro, come possono pensarlo? ma cosa vuol dire crumiro?  Fascista? Che attinenza c'era con quello che era accaduto? Da dove spuntavano? Cosa stava succedendo?

Come si può immaginare c'era stata una assemblea spontanea a cui tutti gli studenti della scuola erano stati  'invitati' a partecipare e per aiutare la decisione c'erano stati dei picchetti per sbarrare l'ingresso dei più... incerti.
Per via del ritardo mi ero saltato tutta questa parte della storia.

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