lunedì 19 marzo 2012

Ognuno gà le so razon

Canale Mussolini è un libro che narra l'epopea tutta nostrana di una famiglia veneta che attraversa buona parte dello scorso secolo.
Dietro le vicende familiari dei Peruzzi si srotola la storia d'Italia dalla prima guerra Mondiale fin oltre la seconda guerra Mondiale.
E' un libro che smonta le certezze legate alle ideologie. Il concetto di buono e cattivo si dilata un po' sotto la pressione del vissuto personale e familiare.
"Ognuno gà le so razon" ripete quasi ossessivamente la voce narrante per giustificare i suoi avi che hanno difeso fino all'ultimo le ragioni del fascismo.
I cattivi sono incarnati dagli Zorzi Vila ("maladeti i Zorzi Vila" griderannno i protagonisti ogni volta che la realtà si accanirà contro di loro) i latifondisti che li costringeranno a migrare nell'Agro Pontino.
Bellissime le descrizioni della bonifica, della nascita delle nuove città; illuminanti i risvolti sociali nei rapporti fra indigeni e cispadani calati dal nord in massa.



"Ognuno ha le sue ragioni".
Anche oggi quante volte viene da ripeterlo se si ascolta con attenzione il punto di vista dell'altro, senza pregiudizi. Mi sembra che non ci siano eccezioni: dall'ambito familiare al condominio, dalle relazioni in parrocchia alle vertenze sociali.
So di fare un'affermazione al limite perché la realtà è che ci sono persone o piuttosto organizzazioni o piuttosto istituzioni che giocano proprio su questa disponibilità per colpire duro.


"Ognuno ha le sue ragioni" è un modo di vivere scomodo perché in apparenza ti toglie sicurezze, però, in qualche modo, mi sembra molto vicino a un consiglio lasciato da Gesù: Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia...

1 commento :

Sergio Fenizia ha detto...

Salve, Vincenzo. Il tuo intervento sul libro di Pennacchi è breve, ma interessante.