domenica 15 aprile 2012

Siamo ciò che cerchiamo

Tempo di crisi, tempo per cambiare direzione, per cambiare rotta!
Vediamo se riesco  a esprimere quello che provo senza dare l'impressione di fare una predica, ma condividendo sensazioni che provo ma che fatico a mettere in ordine.


In realtà tutto sembra indicare che coltiviamo l'idea del ripristino.
Tutto quello che desideriamo è che lo spead torni basso, la borsa voli alto, gli interessi siano minimi, i consumi crescano come prima. Anzi diciamoci la verità, quale strada ci viene indicata per uscire? Essere più produttivi, più attivi, più connessi... Ma sarem(m)o più felici?


Questa crisi, sembra non insegnarci niente, ci provoca ansia, frustrazione, contrazione,  rabbia verso i poteri, ma non so quanto ci stiamo impegnando per cambiare "credendo di costruire la felicità dell’uomo sulla sua presunta autonomia e indipendenza, invece che fondarla sulla relazione con gli altri e con l’Altro".


I sociologhi e coniugi Chiara Giaccardi e Mauro Magatti, docenti di Sociologia all’Università Cattolica di Milano, suggeriscono di «rimettere al centro dell’attenzione la famiglia" e in particolare "riuscire a rimettere in discussione il modo in cui il lavoro e la festa vengono definiti nell’attuale modello di sviluppo". È il clima respirato in famiglia a far riscoprire l’impegno e la dedizione non solo come valori orientati verso sé stessi e la propria realizzazione professionale, ma anche, e soprattutto, come rivolti all’altro e al legame che insieme a lui si costruisce (FC 15/4/2012). 





E una frase complicata? 
Secondo me significa semplicemente che c'è una potenzialità inespressa nei legami familiari. Pensiamo di dividerci fra sostenitori della famiglia tradizionale e sostenitori delle nuove aggregazioni di affetti, in realtà non puntiamo al cuore del problema: 
la famiglia in tutti i suoi aspetti, da quelli affettivi a quelli sociali, a quelli generazionali a quelli spirituali a quelli ludici è il DNA su cui si sviluppa il progetto-umanità.


Chiudo i miei pensieri con un proposito: 
Sì, c'è la crisi ma mi impegno a cercare la felicità, ancora e ancora. Non c'è dissonanza fra il cercare il proprio bene e rivolgersi all'altro.

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