sabato 26 maggio 2012

Le due non sante sorelle

Due bellissime chiese nella zona dell'Esquilino: Santa Pudenziana, Santa Prassede.


La curiosità consiste nel fatto che non esistono nè una Santa Pudenziana nè una Santa Prassede. 
Ovvero esistevano, si veneravano fino a qualche anno fa...


Ricominciamo da capo: le cose sembra siano andate così: lì c'era la casa del senatore Pudente, sant'uomo, forse convertito da Pietro; sopra la sua casa sarebbe sorta la chiesa poi col tempo per gratitudine al padre, le sue figlie Pudenziana e Prassede sarebbero state, in qualche modo "santificate" e addirittura inserite nel Martirologio. 
Tant'è che nel 1969 le due sante sono state dichiarate inesistenti! 



Alla faccia delle reliquie delle due donne ancora custodite e venerate.


Qualcuno ci potrebbe costruire sopra un bel romanzo.


Comunque i mosaici bizantini nelle absidi delle due chiese sono favolosi
Molto bella anche la facciata di Santa Pudenziana con un piccolo cortile sotto il livello stradale. 
Originalissimo anche l'ingresso di S.Prassede con una scalina coperta e un cortile interno. La mia visita è stata un po' affrettata perchè stava per iniziare un matrimonio.



 
A dimenticavo, la meta principale era San Pietro in Vincoli dove c'è il grande Mosè del Michelangelo. In un momento di tranquillità gli ho chiesto " ...ma davvero perchè non parli?", mi ha risposto: "guarda che io parlo, e che nessuno mi ascolta!"





sabato 19 maggio 2012

Acqua di Roma

Raccolta differenziata... sul Tevere

Salvadanaio Pubblico Italiano (quello che resta del PIL)

Coccodrillo italiano

Attenzione a dove mettere i piedi

lunedì 14 maggio 2012

Gente tosta

L'Italia  reagisca alla tentazione dello scoraggiamento e, forte anche della grande tradizione umanistica, riprenda con decisione la via del rinnovamento spirituale ed etico, che sola può condurre ad un autentico miglioramento della vita sociale e civile. Ciascuno, in questo, può e deve dare il suo contributo.



Più o meno è questa l'esortazione che ieri ha pronunciato il Papa ad Arezzo.

Io penso che le sue parole sono legate all'aumento dei suicidi dovuti alla crisi economica.
L'attenzione mediatica e l'emotività collettiva sono così pressanti che, ad aggiungere qualche considerazione personale, si rischia di apparire moralisti o non abbastanza solidali con chi vive questo dramma. 
Il fatto che le statistiche ci facciano sapere che in realtà questo fenomeno è sempre esistito, non fa che rafforzare la sensazione di angoscia che si sta vivendo.
Ne emerge la fotografia di una generazione di Italiani - più o meno quelli della mia età - con una limitata capacità di lottare in situazioni difficili. Eppure siamo figli di gente che ha affrontato una guerra mondiale fatta di esperienze di morte, di prigionie lunghe e dolorose, di case distrutte, di perdita totale del lavoro, di smantellamento di certezze, di guerra civile.
La faticosa strada della ricostruzione ha avuto spesso l'avvio con la decisione di emigrare lontano dalle proprie radici...in altre zone d'Italia o all'estero. Gente tosta i nostri padri e le nostre madri!
Possibile che noi, figli di quella gente lì, non sappiamo trovare le motivazioni, la forza, la volontà, il coraggio per stringere i denti, per non lasciare allo scoramento l'ultima parola sulla nostra vita, per rialzarsi con la dignità che la nostra tradizione spirituale dovrebbe avere fissato nei nostri cromosomi?

domenica 13 maggio 2012

Lasciamo un'impronta


Chissà, forse quando utilizziamo o viviamo  in un luogo, anche se non ne siamo consapevoli, anche se si tratta di pochi giorni, lasciamo delle impronte del nostro passaggio, un'aura invisibile ma reale. Forse abbiamo distorto il campo dello spazio-tempo in maniera irreversibile...


Fantasticando su queste idee, riguardo le stanze del mio mini alloggio a Roma poche ore dopo che Benedetto, Antonio e Mariateresa sono ripartiti per Genova dopo il weekend trascorso qui.


Ora, sembra che ogni oggetto emani una sensazione diversa; forse sono i piatti che insieme abbiamo maneggiato, le pentole dove abbiamo bollito la nostra pasta, gli sportelli dove tutti hanno posato lo sguardo, le finestrelle tirate su e giù, le lenzuola stropicciate insieme... o forse niente di tutto questo; la magia, forse, è semplicemente nella mia mente.
Quando sono arrivati ero emozionato come uno scolaro al primo giorno di scuola. "Così si apre, così si chiude" avrei voluto mostrare ogni cosa e riversare su loro ogni aspetto della mia organizzazione quotidiana.
Abbiamo fatto i turisti, mangiato un'ottima carbonara a Trastevere, percorso i vicoli con un minibus elettrico, ma soprattutto siamo stati QUI insieme.


Come si cambia? 


Chi avrebbe immaginato un millesimo di questa situazione cinque mesi fa? Eravamo in ansia per la mia perdita del lavoro, eravamo tutti con gli occhi e il cuore puntati verso l'arrivo di un nuovo membro della famiglia in Spagna, e lo siamo ancora, eccome! Ma ora l'impronta delle nostre vite, non solo la mia, si è allargata anche a questo angolo di Roma. Ad un passo dal Centro, nè turista nè cittadino cerchiamo di guardare al "bene" di questa situazione, questo ci aiuta a vivere meglio anche i lati meno entusiasmanti.

martedì 1 maggio 2012

Gente di seconda mano

Sia ben chiaro che quello che segue è un post di seconda mano. 
Non faccio altro che riportare alcune frasi dal libro di Carlo Valles - L'arte di essere se stessi"
Le parole e la sintesi che faccio qui sotto, tratte del capitolo "Gente di seconda mano" vorrei averle scritte io perché mi ci ritrovo ma...è roba usata.


(In corsivo le parti tratte dal libro)


Non c'era nulla da fare: ero una persona di seconda mano. 
Sono di seconda mano. Non sono originale, non sono nuovo, non sono io. E dire che le cose di seconda mano non mi sono mai piaciute...
Se mi metto un maglione di seconda mano non posso fare a meno di pensare che mi sono messo nei panni di un altro.
Ciò che ritenevo mio in modo caratteristico ed esclusivo, risulta essere soltanto comune retaggio...
C'è poco di me in me stesso. Quelle che chiamo le mie idee, in realtà non lo sono, perché prima sono state di tanti altri. Non le ho escogitate io per mio conto. Sono un pacchetto di concetti prefabbricati.


Avete presente i politici? Con la giusta intonazione di voce sottolineano i loro discorsi con espressioni come: "personalmente credo che... sono sinceramente convinto che... sono giunto alla conclusione...". Ma non è così stanno semplicemente ripetendo la dottrina del loro partito. e se domani cambieranno casacca esprimeranno le stesse < convinzioni >.


Mi sento di espandere questa osservazione anche a tante altre categorie di persone e argomenti. Qualche esempio: tifosi di una squadra di calcio, appartenenti a un'organizzazione sindacale, membri di un movimento o gruppo religioso, simpatizzanti di un'idea newage, ferventi atei e assidui parrocchiani, amici di facebook e scrittori di bloggers. 
Tutta roba di seconda mano...
La cosa triste è non esserne consapevoli, ma.... 


Sia ben chiaro, che non sono schiavo del mio passato , non lo maledico. Il mio passato è pienamente valido, con l'unica condizione che rimanga e operi come passato e non cerchi di dominare il mio presente. Mi dia una base ma non mi obblighi a ripetere ciecamente i suoi schemi.
Accetto e accolgo con gratitudine tutte le influenze  che hanno dato forma alla mia esistenza, ma ora che avverto nelle membra la maturità della vita, il mio desiderio è quello di prendere questa mia vita nelle mie mani per modellarla da questo momento in poi con responsabilità e coraggio, come ritengo di doverla e volerla modellare.
Se anche tutti gli elementi della mia personalità sono di seconda mano, il miscuglio che vengono a formare in me è unico, è nuovo, è individuale, è la mia persona.
Il giorno comincia quando mi sveglio.