martedì 18 dicembre 2012

Il lavoro nutre il corpo e l'anima

Articolo 4 della costituzione italiana:


La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Ogni legge che va conto il lavoro è un sacrilegio...tu, è inutile che mi dai tutti i diritti, se non ho il lavoro non sono niente. Amare il proprio lavoro credo che sia una vera e concreta forma di felicità sulla terra. 
Quello che spetta ai futuri governi non è solo cercare il lavoro ma far sì che ognuno di noi ami il proprio lavoro. Con la disoccupazione le persone non è che perdono solo il lavoro, perdono se stessi e stanno male e producono infelicità. Fanno stare male gli altri. Perdiamo tutti quando non c'è il lavoro. Perché quando lavoriamo non è che modifichiamo solo l'oggetto a cui stiamo lavorando, modifichiamo noi stessi. Diamo una forma alla nostra vita. Quando ci danno la busta paga non troviamo solo i soldi, troviamo un'altra ricompensa: noi stessi. Quella paga non è "avere" è "essere". Quel compenso non dà solo da mangiare al corpo , nutriamo l'anima; se non c'è il lavoro crolla tutto...
(tratto da Benigni, La più bella del mondo- Rai1 17 Dicembre 2012)

Io mi sono commosso perché ho ritrovato in queste parole i sentimenti che ho provato nell'incubo vissuto giusto un anno fa. Mai nella mia vita sono stato così consapevole dell'amore per il lavoro che sto facendo; oggi a 59 anni compiuti provo passione, impegno, entusiasmo, forza, curiosità, interesse, scoperta, creatività, determinazione...grazie.

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