giovedì 27 dicembre 2012

Passa e rimane

Passa ma rimane questo Natale 2012.

Tante emozioni da mettere nel sacco riservato alle cose buone della propria vita, quello in cui vai a curiosare nei momenti più grami.

Se fosse un tema potrebbe intitolarsi "Quattro giorni per quattro nonni" se non che, con tutte le sacrosante  ragioni, bisogna includere anche i tre zii!

Fa strano dire che il "come si cambia", questa volta, consiste nel ritrovarsi a vivere un Natale talmente tradizionale da non averne mai vissuto uno così. L'Albero sommerso dai regali, il Presepe dell'Eremo fuori dalla porta dove risuonano i canti classici, la famiglia riunita al completo,  i giochi intorno al tavolo, le risate schiette, gli scherzi, i pranzi, le cene e i dolci basati sulla cucina regionale da cui ognuno di noi proviene: Napoletana, Genovese, Siciliana e naturalmente Catalana.

Dire che tutto girava intorno a Pau è assai scontato ma corrisponde totalmente al vero.
Anche durante la S.Messa di Natale, dove con gli altri nonni ci siamo ritrovati a partecipare una poco comprensibile liturgia in Catalano, non abbiamo potuto evitare di sorridere quando il sacerdote ha proclamato: "la pau sigui amb vosaltres" e tutti ci hanno stretto la mano dicendo "Pau", "Pau","Pau".
[in Catalano Pau significa Paolo ma anche Pace]

Ma non è certo il richiamo alla "tradizione" che fa di questi giorni dei "giorni speciali". Il fatto è che la nascita di un bimbo scatena in un'intera famiglia l'occasione (che però bisogna saper cogliere) per riscoprire i fondamentali della tua vita.
Non ho scritto "Vita", con la lettera iniziale maiuscola, ho scritto "vita" perché non intendo il teorizzare sui massimi sistemi filosofici ma il guardare dentro il proprio sacco. 
Lì, per esempio, dietro le diverse scelte dei figli, scelte che a volte si accettano senza condividere e che si portano insieme senza sentirle proprie, che a volte fanno anche male, magari ci ritrovi l'unica cosa veramente importante per cui valeva la pena di provarci a fare il genitore. E' una parola talmente stiracchiata e maltrattata, banalizzata e malridotta che spesso diventa irriconoscibile. Ci ritrovi un flusso di energia che va e uno che ritorna. Che si allarga e contiene che si divide e si moltiplica... 

Eppure, secondo me, è l'unico e il solo motivo per cui il nostro "esserci" ha un senso così profondo da abbracciare il passato e il futuro; una parola capace di richiamare in un colpo solo l'inizio e la fine di tutto.

... Sai cosa ti dico...oggi questa parola intorno alla quale continuo a girare, la penso ma non la scrivo.
Oggi, così, mi sembra di dargli più valore.




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