domenica 19 febbraio 2012

Chi decide quando è il momento di parlare di paradiso

Una volta ci si lamentava perché i cristiani si occupavano solo dell'aldilà; ora sembra che  sia una colpa occuparsi di corruzione, di economia, di governo dei popoli, di attualità, di socialità e solidarietà.
Non è così: non dobbiamo smettere di guardare e parlare del paradiso ma il paradiso si costruisce da ora, in questa società, in questo pianeta, in questo contesto storico e sociale.
Ci mancherebbe altro che i giornali cattolici smettessero di occuparsi di politica, cioè del governo della relazione fra gli uomini.

E' un po' che voglio farlo ma questa strampalata predicozza sanremese mi ha convinto: mi abbono a Famiglia Cristiana!

sabato 18 febbraio 2012

Quando cambiare non è una scelta

Ci sono cambiamenti dovuti ad eventi che uno non si andrebbe mai a cercare. Uno di questi casi è la perdita del posto di lavoro.
Succede; si scatenano delle emozioni; è inevitabile che ci sia un momento di confusione e smarrimento; si può avere l'opportunità di accrescere la propria consapevolezza che, attraverso un'accettazione della nuova situazione, diventa il punto di partenza per cogliere un insight - una illuminazione, per individuare la giusta direzione da prendere.

La prima domanda potrebbe essere: perché e cosa cambiare? La perdita del lavoro non è stata frutto di un mio errore, di difficoltà nel rapporto con l'azienda o di una carenza professionale. Una ristrutturazione... un ridimensionamento, una centralizzazione, la conseguenza di una crisi del mercato...
Tutto vero ma... è successo! Ed è un dato di fatto che, senza lo stimolo derivante da un evento, la spinta al cambiamento è quasi impossibile.
Sì, si potrebbe decidere di non voler cambiare nulla, ma come ho già scritto in qualche post precedente, il mio desiderio non è girare l'interruttore e ripristinare la stessa situazione di prima. Troverei triste non aver saputo approfittare di questo momento per crescere, o almeno provarci.

Per esempio comprendere e valorizzare l'idea che non esiste un io "professionale" con i suoi attributi costituiti dalle esperienze di lavoro, dai ruoli svolti nelle varie aziende, le realizzazioni fatte, i corsi frequentati, le competenze costruite, e un altro io "personale" con i suoi attributi di natura umana, interessi individuali, rigidità o flessibilità, storia personale ecc.
Che le due "io" si compenetrano uno con l'altro dovrebbe essere abbastanza chiaro e accettabile; diverso è tirarne fuori un paradigma utilizzabile nella propria vita.
In questo periodo di cambiamento sono coinvolti i miei interessi, la rete delle mie conoscenze, la cerchia di persone che mi sostengono, gli scambi di comunicazione che avvengono, i valori che decido di mettere in luce.

Ieri ho frequentato un seminario che partendo da queste considerazioni ha gettato dei semi per sapersi muovere in questo percorso e decidere cosa si vuole diventare. 

Mi sembra giusto aggiungere che è stato guidato da Maria Cristina Manicardi di MIR-LA TENDA (nel nome il programma da scoprire).

domenica 12 febbraio 2012

Ciaspolata Notturna e diurna

Ho partecipato con un po' di amici e parte della famiglia alla ciaspolata notturna organizzata dal negozio Salewa di Aosta.
Partenza ore 19.30 - temperatura -15°C. Frontalino luminoso in testa come i minatori e via su per il Crevacol - Saint Rhemy en Bosses.
Maria Teresa è stata fortissima si è fatta tutta la tutta la salita senza dire "bau" comprese le scorciatoie ripide.
Al ritorno ero in testa al gruppo e il rumore delle ciaspole non faceva sentire altro. Ad un certo punto mi sono girato e...non c'era più nessuno, avevano tagliato sulla neve fresca. Mi sono fatto un bel pezzo da solo con la neve che nel frattempo cominciava a scendere e la mia pila che illuminava pochi metri davanti ai miei piedi... Antartico aspettami!



Il giorno dopo altra ciaspolata su per il col Serena, giornata di sole fantastica e temperature polari!