domenica 24 febbraio 2013

Vota Pau


Lo so, la campagna elettorale è finita e le votazioni sono già in corso, ma io ora ho trovato un leader convincente che sa trascinare verso la rinascita....

mercoledì 13 febbraio 2013

I cattivi? Gli altri, naturalmente

Naturalmente ogni parola del Papa,in questi giorni riceve un'attenzione speciale.... Tra quelle pronunciate oggi:

"Molti sono pronti a stracciarsi le vesti per scandali e ingiustizie, pochi disponibili ad agire sul proprio cuore".
(Papa Benedetto XVI  13.02.2013)

Mi ricorda qualcosa:

Disse loro anche una parabola: «Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt'e due in una buca? Il discepolo non è da più del maestro; ma ognuno ben preparato sarà come il suo maestro. Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello.
(Luca 6, 39-42)



Certo, mi vengono in mente tanti esempi, tante modalità di comunicazione dei media, tanta propaganda politica, tanti indici puntati sugli errori passati e presenti della Chiesa, mi vengono in mente tante "denunce" trasmesse attraverso social-network senza verificare l'attendibilità, tanti presunti dis-valori convalidati da un'onda di scontato conformismo ma..appunto...
I cattivi? Gli altri, naturalmente. 
E' così facile stracciarsi le vesti, ed io non posso tirarmi  fuori... almeno questa volta.... posso interrogarmi su me stesso.
. 



domenica 10 febbraio 2013

Dove stanno andando?


Qualche giorno fa, casualmente, guardando il TG3-Lazio mi sono imbattuto nella presentazione di una mostra di dipinti dal titolo  "il cammino di Pietro" che è stata aperta a castel Sant'Angelo.
Quando nello schermo è passata l'immagine di questo quadro, è stato un colpo di fulmine. Qualcosa di istintivo e primordiale si è affacciato alla mia coscienza attirandomi verso lo sguardo di Pietro. 

Oggi, finalmente ho avuto il tempo di riannodare i fili di questo pensiero che era rimasto sconnesso.

Ecco qui l'immagine. Se mi fermo a fissare l'espressione di Pietro, i suoi occhi, le sue labbra, la posizione delle sue mani e del suo corpo, la luce che illumina il volto, i suoi capelli disordinati allora  mi sembra di poter leggere come in libro i suoi sentimenti più profondi.


EUGENE BURNAND
Moudon (Svizzera) 1850 - 1921 
“IL MATTINO DELLA RESURREZIONE”


Questo dipinto è normalmente esposto a Parigi, Musée d’Orsay.
In un commento ho letto, di questo pittore (protestante), che "i suoi dipinti “parlano” anche a chi non è credente". Qui sotto riporto qualche stralcio.


"Vediamo due uomini che stanno correndo nella luce verso un’alba dorata. Corrono nella direzione contraria al normale andamento del sole: da destra verso sinistra; fa pensare a un ritorno, a un ripensamento, a una revisione di un qualcosa di già incontrato. Stanno tornando indietro per iniziare tutto da capo, dal principio. Dove stanno andando? Quale esperienza di segno opposto ma della stessa intensità potrà mai farli ripartire di nuovo in una direzione contraria a questa? 
Pietro è leggermente più indietro di Giovanni ; la fronte è corrugata, le sopracciglia inarcate, la barba irsuta, i capelli scarmigliati dal vento. Si sta interrogando, ma i suoi occhi non guardano in un punto preciso: in lui è rimasto un vuoto da colmare. Aveva per Gesù un attaccamento appassionato, irruento ed intenso; tendente ad esprimersi in modo possessivo e violento. Ciò gli causò vari rimproveri da parte di Gesù. Ora sta vivendo in sé il dramma dell’umiliazione, del rinnegamento, l’amarezza del peccato e il senso della propria meschinità. Il suo volto rivela inquietudine, angoscia, incredulità, sorpresa inaspettata. 
Il cielo è luminoso; i colori sono quelli dell’alba, rosa, violetto, arancione, giallo. Se guardiamo negli occhi di questi due discepoli, soprattutto di Giovanni, vi scorgiamo dello stupore e della meraviglia. 
Il cristianesimo non è una dottrina, non è una teoria di ciò che stato e di ciò che sarà un’anima umana, bensì una descrizione di un evento reale nella vita dell’uomo”. 

lunedì 4 febbraio 2013

Un lato B illustre

Una cosa caratteristica degli affreschi della Sistina sono i panni aggiunti per coprire le parti intime dei protagonisti.
Improbabili svolazzi e mutandoni coprono con (poca) disinvoltura alcuni protagonisti, ma non tutti, qualcuno sì, qualcuno no!
Tra le eccezioni, una veramente illustre. Dio crea il Sole e la Luna, si gira e crea le piante, ops... il lato B di Dio, non subisce censura.

Vai a capire certe logiche...

Con la testa rivolta verso l'alto e la bocca aperta

Con la testa rivolta verso l'alto e la bocca aperta.
Di cosa sto parlando? Sto ricordando, con qualche giorno di sedimentazione, le emozioni provate durante la visita alla cappella Sistina.
Certo la parete del Giudizio Universale è immensa e quei colori sul blu attirano continuamente l'occhio. Ma nel suo insieme la scena è un po' inquietante e sembra richiamare una visione del Giudizio Finale cupa e lacerante...anche per quelli che stanno alla destra...non riesco a immaginarla così quella situazione.

Quello che invece ci ha strappato degli o-oh di meraviglia (coinvolgo anche Maria Teresa in queste osservazioni) e colpito per la profondità del significato, sono le scene degli affreschi sulla volta della cappella.
E fra questi, in particolare l'interesse viene attirato dalla sequenza che include la creazione di Adamo, la creazione di Eva, l'albero del Bene e del Male e la cacciata dal Paradiso Terrestre.


  L'affresco che conoscevo di meno è la creazione di Eva.

Sulla sinistra c'è Adamo che dorme, verrebbe da dire, come un mammalucco: ignaro, del tutto estraneo a quello che sta per succedere e inconsapevole.
Lui, lì, c'è solo perché Eva sia  "carne della sua carne"  e nessuno possa dire che l'uomo e la donna sono estranei uno all'altra e vivere destini separati uno dall'altra. Poco prima di questo episodio nella Genesi si dice: "... perché Dio "maschio e femmina li creò...". Senza uno non c'è l'altro.
Ad Adamo, l'essere venuto prima cronologicamente nel racconto della Genesi, non dà alcun diritto di primogenitura rispetto alla donna, nessuna supremazia... all'atto della creazione lui...è stato volontariamente addormentato.
Nell'affresco Michelangelo sembra voler rappresentare questa situazione: Eva è protesa (sembra tuffarsi) verso Dio, a prescindere dall'uomo, e Dio la accoglie in tu-a-tu che non lascia dubbi; entrambi ignorano Adamo, vivono l'intensità di quell'incontro tanto quanto Adamo fa con Dio attraverso quel famoso tocco di dita.


Per quel poco che posso capire io, queste due scene sembrano legate all'essenza vera e profonda dell'umanità, al suo progetto originale, al suo "dover essere", che poi è racchiuso in una parola: "relazione". Relazione per me significa: distinzione e unità nello stesso tempo.
Non sarà un caso che il matrimonio cristiano proprio questo porta con sè (o meglio dovrebbe portare).

Veramente qui ci sono "Verità" che vanno ben oltre all'indagine scientifica legata alla meravigliosa storia dell'evoluzione delle specie e all'origine dell'uomo, frutto di una questa catena di adattamenti.
Qui, per chi vuole coglierlo, c'è il segreto della felicità, il segreto dello stare "bene" insieme, per sempre: uomo-donna come simbolo di tutta l'umanità.
Ma si capisce, una cosa sono i progetti, un'altra il lavoro necessario per mantenersi in quel sentiero giorno dopo giorno...