domenica 10 febbraio 2013

Dove stanno andando?


Qualche giorno fa, casualmente, guardando il TG3-Lazio mi sono imbattuto nella presentazione di una mostra di dipinti dal titolo  "il cammino di Pietro" che è stata aperta a castel Sant'Angelo.
Quando nello schermo è passata l'immagine di questo quadro, è stato un colpo di fulmine. Qualcosa di istintivo e primordiale si è affacciato alla mia coscienza attirandomi verso lo sguardo di Pietro. 

Oggi, finalmente ho avuto il tempo di riannodare i fili di questo pensiero che era rimasto sconnesso.

Ecco qui l'immagine. Se mi fermo a fissare l'espressione di Pietro, i suoi occhi, le sue labbra, la posizione delle sue mani e del suo corpo, la luce che illumina il volto, i suoi capelli disordinati allora  mi sembra di poter leggere come in libro i suoi sentimenti più profondi.


EUGENE BURNAND
Moudon (Svizzera) 1850 - 1921 
“IL MATTINO DELLA RESURREZIONE”


Questo dipinto è normalmente esposto a Parigi, Musée d’Orsay.
In un commento ho letto, di questo pittore (protestante), che "i suoi dipinti “parlano” anche a chi non è credente". Qui sotto riporto qualche stralcio.


"Vediamo due uomini che stanno correndo nella luce verso un’alba dorata. Corrono nella direzione contraria al normale andamento del sole: da destra verso sinistra; fa pensare a un ritorno, a un ripensamento, a una revisione di un qualcosa di già incontrato. Stanno tornando indietro per iniziare tutto da capo, dal principio. Dove stanno andando? Quale esperienza di segno opposto ma della stessa intensità potrà mai farli ripartire di nuovo in una direzione contraria a questa? 
Pietro è leggermente più indietro di Giovanni ; la fronte è corrugata, le sopracciglia inarcate, la barba irsuta, i capelli scarmigliati dal vento. Si sta interrogando, ma i suoi occhi non guardano in un punto preciso: in lui è rimasto un vuoto da colmare. Aveva per Gesù un attaccamento appassionato, irruento ed intenso; tendente ad esprimersi in modo possessivo e violento. Ciò gli causò vari rimproveri da parte di Gesù. Ora sta vivendo in sé il dramma dell’umiliazione, del rinnegamento, l’amarezza del peccato e il senso della propria meschinità. Il suo volto rivela inquietudine, angoscia, incredulità, sorpresa inaspettata. 
Il cielo è luminoso; i colori sono quelli dell’alba, rosa, violetto, arancione, giallo. Se guardiamo negli occhi di questi due discepoli, soprattutto di Giovanni, vi scorgiamo dello stupore e della meraviglia. 
Il cristianesimo non è una dottrina, non è una teoria di ciò che stato e di ciò che sarà un’anima umana, bensì una descrizione di un evento reale nella vita dell’uomo”. 

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