venerdì 8 novembre 2013

L'ho fatto!

E infine, l'ho fatto!

Dopo qualche anno di partecipazione ho deciso di rimuovere il mio profilo su Facebook.

Negli ultimi tempi l'ho seguito con sempre meno interesse e coinvolgimento.
In questo momento il bilancio sulla condivisione dei post con gli "amici" non è positivo. 

Certamente sono consapevole di perdere qualcosa: foto e notizie  di persone che vedo raramente, o che considero veramente amiche, che probabilmente in altro modo mi sarà difficile ottenere, ma al momento preferisco pagare questo scotto. 

Alla fine, di Facebook, mi rimane un senso di confusione e di babele: una sovrapposizione di nomi, immagini e parole; una quantità di informazioni inutili; il dover subire l'uso del mezzo come megafono di proclami di ogni tipo; di discussioni infinite che non portano a niente...

Mi sono detto: "ma se questo è il mio sentire, chi mi obbliga a stare qui dentro?"


Rimango affezionato all'idea del Blog dove, sottovoce, posso pubblicare il mio diario pubblico, le mie idee  e le mie aspirazioni. Dove nessuno è "costretto" a leggermi (o subirmi) perché è "amico". Un punto di contatto da utilizzare quando se ne ha voglia...

Magari, questo sì, appena possibile mi occuperò di cambiargli indirizzo in modo che il nome sia meno criptico.

1 commento :

Luigina ha detto...

Sono completamente d'accordo con te riguardo a FB. Ero iscritta solo da meno di un anno e proprio nello stesso giorno in cui hai preso la stessa decisione ho rimosso temporaneamente il mio account per disintossicarmi un po' e dedicarmi a ciò cui tengo di più. Ho ripreso più blandamente da qualche giorno, facendo una selezione fra quello che mi interessa veramente ignorando le sollecitazioni più o meno occulte e i coinvolgimenti indotti.Anch'io resto affezionata all'idea del Blog dove, posso pubblicare quando voglio il mio diario, le mie idee, le mie aspirazioni, le mie emozioni, ma nessuno è "costretto" a leggermi (o subirmi) perché è "amico" e posso rileggere senza frugare nel calderone generale post e commenti che mi avevano colpito