mercoledì 12 febbraio 2014

Dove siamo di casa - La casa

Le prime necessità della vita sono  acqua, pane e vestito, e una  casa
che protegga l'intimità. (Sir 29,21)


Avere una casa in cui vivere, di proprietà, in affitto o in prestito, di questi tempi, è di per sé una grazia. In casa,  si vive, si riposa, si lavora, si ama, si soffre, si litiga e ci si perdona. In casa si coltivano gli affetti più cari, si testimonia il modo di prendere la vita, di gestire le cose,  gli stili della cura e dell’accoglienza; pulsa di affetti la casa, le sue mura conoscono le pieghe del nostro vivere, amare, sperare, soffrire. C’è chi in casa sta tutto il giorno, per lavoro, domestico o meno, per malattia o invalidità, o perché disoccupati. C’è chi esce di casa al mattino, quasi sempre di corsa, rivolto agli orari, al lavoro o allo studio, per tornarvi volentieri nel corso della giornata. La possiamo trovare in ordine, accogliente, calda oppure sfatta, fredda e deserta. L’ordine, si sa, è l’operazione di Dio all’inizio del mondo: anzitutto illumina, poi sistema le cose, assegna un senso e un posto preciso a ciascuna, dispone l’ambiente perché possa ospitare le sue creature. La casa è l’ambiente umano per crescere come uomini e donne. Renderla accogliente è un po’ dovere di tutti, grandi e piccoli, perché in essa gli affetti possano dispiegare la loro bellezza. Basta poco talvolta: appendere  il cappotto, la sciarpa, il cappello, raccogliere la cartella, riporre le scarpe, accendere la stufa, pulire il gas,  riordinare il tavolo... un disegno nuovo, un mazzo di fiori, un pupazzo appeso, un profumo di torta, una tovaglia nuova. Perché l’umore si risollevi con un sorriso e la sorpresa ci renda grati per quel luogo e lieti dei nostri affetti che non cambieremmo per nessuna cosa al mondo.

(Dove siamo di casa/ 1-La casa. Fascicolo della Diocesi di Milano per la Famiglia)

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