mercoledì 9 dicembre 2015

Colore della ruggine

Per la terza volta negli ultimi nove anni abbiamo scelto la Val Maira per trascorrere il ponte dell'Immacolata.
Le volte precedenti però passeggiavamo circondati da ghiaccioli appesi ai tetti e ai rami e con temperature da brivido, quest'anno invece le prime tracce di neve le abbiamo incontrate intorno ai 2.200 metri.
Ma queste montagne attirano e invogliano ad essere percorse anche se non si è scalatori e neppure alpinisti. 
Bastano un paio di scarponcini, una giacca a vento e un po' di cibo nello zaino per avventurarsi in valloni selvaggi e silenziosi o per ammirare creste frastagliate e inaccessibili laghi alpini.
Il colore dominante è l'arancio.
Sembra che tutti i larici abbiano colorato di ruggine le loro acuminate foglie e poi le abbiano con garbo adagiate ai piedi del proprio tronco, così come si fa cadere un vestito al termine di una giornata faticosa e ci si prepara al sonno.
L'effetto delle macchie colorate diventa unico: un tappeto che copre la poca neve caduta in precedenza, che rende soffici come una moquette i sentieri e che contrasta con il grigio delle pietre e delle rocce.









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