domenica 14 maggio 2006

La paura

"Dall'uomo nero al terrorista - piccolo catalogo delle paure infantili di ieri e di oggi"
di S. Argentieri e P.Carrano

La nostra disciplina usa dire che siamo peggiori di quello che pretendiamo d'essere, ma migliori di quello che crediamo.
In effetti questi livelli inconsci, tanto temuti e ripudiati, in genere non contengono niente di così vergognoso, ma solo le banali, comunissime miserie di ogni essere umano: invidia, gelosia, sentimenti ambivalenti di odio e amore.


Solo leggendo i titoli dei capitoli del libro ho ritrovato un buon campionario delle paure che popolavano la mia infanzia:
la paura senza nome, la paura dei cani, la paura dei mostri (c'era un periodo in cui in televisione davano una serie di film -penso giapponesi- in cui enormi mostri preistorici riapparivano sbucando dalla terra) paura del diavolo, degli spiriti e dei fantasmi, paura del buio.

Nel periodo in cui scrivevo canzoni -ne avevo composto una (penso nel 1973) le cui parole erano:

Apro gli occhi nella notte
guardo nella stanza buia
un ricordo un fantasma
dei miei sogni di bambino.
La paura è ancora viva
e l'angoscia ormai mi assale,
forse il sole domattina,
sarà stanco di apparire.
Forse un vento senza fine
mi trasporterà lontano,
forse sono sempre io,
forse sono sempre io.
...

Ancora, cito dalla prefazione del libro:

...il sintomo della paura è sempre una formazione di compromesso tra il dire e il
non dire - a noi stessi e agli altri - qualcosa che di per sè, finchè non si
sono maturati strumenti psicologici adeguati, fa ancora più paura.

5 commenti :

Anonimo ha detto...

ma tu hai ancora paura ?

Vincenzo Trichini ha detto...

Un anonimo lettore/lettrice mi chiede se ho ancora paura!
Ma sicuro che ho ancora paura, anche se l'oggetto si è modificato rispetto all'infanzia.
Basta leggere il mio blog per trovare la paura di perdere il posto di lavoro e di non arrivare alla pensione, o quelle che emergono dai miei sogni: la paura di essere un mostro o di essere abbandonato, la paura dell'omologazione e quella dei diversi, la paura di non essere all'altezza di una situazione e quella di non essere accettato....
Possono bastare?

Anonimo ha detto...

secondo me le tue non sono paure ma semplici insicurezze la vera paura ha un colore un odore un sapore diverso non fa parte della quotidianità

Vincenzo Trichini ha detto...

Ho ricevuto alcuni commenti ma ho pubblicato solo questo perchè mi sembrano provenire tutti dalla stessa mano e il contenuto è quasi identico.

Rispondo.

Certo è possibile, insicurezza e paura sono perlomeno parenti stretti. L’insicurezza mette in dubbio ogni cosa, ciò che eri, ciò che sei e ciò che sarai; ciò che hai fatto, ciò che stai facendo e ciò che potresti fare. L'insicurezza genera paura.

E' vero ci sono paure quotidiane e altre "speciali".

La paura ha molte parole: ansia, timore, apprensione, angoscia, panico, preoccupazione, agitazione, batticuore, fifa, tremarella, spavento, fobia...ognuna con sfumature, intensità diverse. Inoltre bisogna anche aggiungere che la paura rappresenta una difesa dai pericoli e per questo motivo un elemento indispensabile per la nostra sopravvivenza.

Comunque io mi sento di poter dire che oggi ho meno paura di ieri, delle mie paure.

Quali sono le tue paure? Qual è il loro sapore e odore?

Anonimo ha detto...

oggi non ho più paura ho solo il ricordo di un sapore di un odore di un colore che poi non è altro che quello della morte temuta o vissuta da vicino oggi che sono vecchio non ho più paura