sabato 29 aprile 2023

Francigena da Genova - 29 maggio 2022. Piazza San Pietro

Desidero ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito in questo viaggio, con WhatsApp, con Instagram e con Facebook. È stato veramente importante avervi con me; i vostri incoraggiamenti e stimoli mi sono stati di sincero aiuto. Ho cercato di raccontare il mio viaggio da una prospettiva interiore ed emozionale. I miei sensi: tatto, vista, udito, olfatto e gusto sono stati una porta socchiusa che mi ha fatto intravvedere la Via. Sono consapevole di non avere niente da insegnare, mi ha mosso il desiderio di condividere; chiedo scusa se in qualche passaggio ho dato un’impressione diversa. Grazie! Oggi, sotto la finestra del Papa, io, un puntino arancione in mezzo alla folla, avrei voluto dirgli di benedire e pregare anche per i compagni di viaggio che ho conosciuto in questo cammino: italiani e stranieri, credenti e non credenti, cattolici e protestanti. Ognuno col suo passo e ognuno con i suoi tempi abbiamo condiviso la strada. Un segno? Camminare insieme.

Francigena da Genova - 28 maggio 2022. T26 (VF45): La Storta, Città del Vaticano

28 maggio. T26 (VF45): La Storta, Città del Vaticano Sono solo teorici i 19 km da percorrere. In realtà, appunto, causa peste suina, siamo andati in treno fino Roma-Monte Mario, e poi abbiamo imboccato una pedo-ciclabile che porta a ridosso della Città del Vaticano con vista Cupolone. Totale poco più di 6 km. In compenso ci liberiamo dello zaino passando dal B&B che ci ospiterà. Ben prima di piazza San Pietro ci troviamo intruppati in una marea di turisti. Difficile da descrivere la sensazione fisica di disagio che si prova, come se l’uno o l’atro fossero fuori posto. La coda per l’accesso alla basilica è a dir poco scoraggiante. “Chi nu cianze nu tetta ”, l'ha detto il Papa... Ci si fa largo, si arriva davanti alle guardie per la sicurezza, si racconta che siamo pellegrini che sono venuti a piedi lungo la via Francigena. Ci fanno passare subito! In sacrestia si ritira il Testimonium (il documento che abbinato alla credenziale attesta il pellegrinaggio) anche se, non detta, aleggia un po’ di delusione per la freddezza burocratica dell’operazione, e si scende alla tomba di San Pietro. Sembra di essere al mercato! Un serpentone di gente che si muove senza soluzione di continuità. Mi assale una ribellione interiore, mi avvicino a un addetto del servizio di sicurezza e gli spiego con tono determinato che ho fatto 620 km a piedi per venire a pregare qui davanti. Lui non si scompone, tira fuori un mazzo di chiavi e ci apre un passaggio per accedere alla cappella proprio di fronte al sepolcro. Lì, finalmente, posso liberare tutte le emozioni accumulate in questi ventisei giorni con un pianto fatto di grosse lacrime che faticano a fermarsi... C'è ancora spazio per uscire, chiedere alle guardie svizzere di poter accedere, fuori zona turistica, alla cappella di San Pellegrino. Piccola silenziosa, raccolta. Il libro delle letture del giorno è aperto sul Salmo di oggi: "Dio è Re di tutta la terra"; così, l'ultimo atto: da Cristo Re a Cristo Re.

Francigena da Genova - 26 maggio 2022. T24 (VF43): Sutri, Campagnano

Quella bella era ieri... Però oggi abbiamo fatto una graditissima e lunga sosta al fresco delle cascate di Monte Gelato sul fiume Treja. I piedi hanno ringraziato con eterna gratitudine. D'altronde sono loro che stanno sopportando lo sforzo maggiore. Grazie piedi! Però, dai, anche i papaveri erano molto belli. A Campagnano, proprio in cima all’assurda salita che porta al paese, avevamo prenotato un minialloggio in una casa privata, ma per un disguido la proprietaria aveva già assegnato la sistemazione a un altro pellegrino. Ci è stata offerta un'alternativa che in breve si è rivelata essere una topaia con ragni e ragnatele, polvere spessa un dito, il frigo conteneva due ferri da stiro, il lavello della cucina disordinatamente stracolmo di pentolame... Risultato: "ciao, ciao". Pellegrini pronti a tutto sì, ma non nello sporco e non proprio abbelinati ... Al volo troviamo un grazioso B&B dove la proprietaria ci parla di energia e percorsi sensoriali. La testa però è già a dopodomani: Roma. Ieri un compagno di viaggio mi ha inviato una bellissima preghiera, qui qualche passaggio: "Aiutami Signore a mettermi in cammino. A non giustificarmi quando non vedo i frutti. A non giustificarmi quando mi mancano le forze. A non giustificarmi quando non ricevo un grazie riconoscente. Aiutami Signore a mettermi in cammino. Ad abbandonare la timidezza e la mancanza di coraggio. Ad abbandonare il mio orgoglio, e soprattutto ad abbandonarmi a Te."




Francigena da Genova - 27 maggio 2022. T25 (VF44): Campagnano, La Storta

Ecco l’imprevisto. Sì c’è un’ordinanza dei sindaci che per limitare la diffusione della peste suina impongo restrizioni; ma i cartelli non vietano ancora l’accesso ai sentieri: riusciamo a seguire la traccia della guida. Grandissima fatica; sarà colpa dei chilometri e dei giorni di cammino già alle spalle, sarà che dopo Formello sembrava di essere già arrivati e invece non era così, sarà, soprattutto, un'afa tropicale fin dalla primissima mattina che toglieva il respiro. Un poco di refrigerio e tregua ce le concedono le cascate del parco Vejo; già, poter mettere a bagno i piedi è sempre un toccasana e in questa occasione anche l’opportunità di fare conoscenza con due pellegrine che vengono dall’Alaska! Siamo alloggiati fuori paese ospiti di un istituto di Suore. Domani andremo fino a Monte Mario in treno e poi pochi chilometri a piedi per arrivare alla Città del Vaticano; le ordinanze del sindaco bloccano l’accesso al parco dell’Insugherata. Ma noi, parafrasando una famosa canzone di Venditti, “bomba o non bomba”, anzi peste o non peste, domani arriveremo a Roma . Le domande chiave, quando si è vicini al termine di un pellegrinaggio, sono più di una: “ho liberato il mio cuore dai torti presunti o veri che ho subito? Come ho vissuto questi ventisei giorni? Al netto del mio inesorabile bilancino interiore che ha classificato ogni cosa, che l'ha confrontata, che l'ha giudicata, che ha approvato o ha criticato, al netto di tutto questo, cosa rimane?” Una risposta chiara non ce l'ho, forse perché una risposta chiara e definitiva non può esserci. Domani c'è l'incontro con San Pietro alla sua tomba. Dopodomani papa Francesco.

Francigena da Genova - 25 maggio. T23 (VF42): Vetralla, Sutri

25 maggio. T23 (VF42): Vetralla, Sutri Inaspettata arriva una delle tappe più belle di questo cammino. Prima, attraversando freschi boschi con alberi dall'alto fusto, camminando in ampie sterrate rosse e strade bianche, poi piantagioni interminabili di noccioli che formano ombrosi tunnel sotto i quali camminare, infine inoltrandosi per chilometri sommersi da un bosco dove la vegetazione cresce selvaggia, seguendo lo stretto sentiero che costeggia un fresco rivolo d'acqua, scavalcando tronchi disordinatamente caduti a terra ricoperti di muschio e a saperle guardare, sì, perfino due fragoline di bosco già rosse. È vero mancano punti di riposo organizzati, ma che senso di libertà ti lascia scegliere il cancello in legno di una villa che costeggia il percorso e, culo a terra, riposarsi all’ombra di un ciliegio da cui raccogliere qualche frutto. La tappa prevede l’attraversamento di una antica Capranica e poi l’arrivo ad una ancora più antica Sutri dove gli etruschi hanno lasciato segni importanti della loro cultura. La casa che ci ospita ha una attrezzata cucina ad uso degli ospiti e allora si sviluppa l'idea di farsi la cena da soli. Guanciale, una scatola di pelati, una cipolla, un po' di pecorino e l'amatriciana è servita in tavola; ci vogliamo ancora aggiungere pane, un po' di porchetta e una bottiglia di chianti? Siamo in tre e per un totale di nove euro a testa otteniamo tanta soddisfazione!




Francigena da Genova - 24 maggio 2022. T21 (VF41): Viterbo, Vetralla.

Lasciare Viterbo non è facile, rimane la voglia di ritornare. Oggi, altra tappa molto semplice nella quale si viaggia per qualche chilometro in una strada ricavata dalle cave di tufo risalenti agli Etruschi. Poi a ravvivare il finale, un paio piccole aree gestite da volontari, con annesso diario dove lasciare un pensiero, e, non messa in programma, una graditissima sorgente d’acqua dove rinfrescare i piedi nell’acqua corrente. Per strada si incontrano gli amici, ormai un po' tutti complici ammiccanti di questo percorso. Il pensiero oggi è un tuffo nella mia vita, al mio percorso personale; penso alle mie fragilità antiche, eppure, sono qui a misurarmi con il desiderio di arrivare alla meta, di tornare "migliore" di quando sono partito, a guardare agli anni che ho davanti con la voglia di continuare a "cercare" il perché di una vita.

Francigena da Genova - 23 maggio 2022. T22 (VF40): Montefiascone, Viterbo

Lasciata Montefiascone, con vista sulla pianura sottostante immersa in una nebbia destinata presto a disciogliersi, attraversiamo uno dei punti storici più antichi del percorso. Per qualche chilometro calpestiamo le pietre dell'antica via Cassia costruita dai Romani. Dove il basolato è in buone condizioni, appare liscio e levigato e un po' fa impressione perché viene da pensare agli eserciti che l'hanno percorso per invadere altri popoli, prima verso nord e poi anche verso sud, ai mercanti che trasportavano le loro merci sui carri, ai pellegrini, preti, vescovi, fedeli verso o di ritorno da Roma (mica come noi che alla stazione Termini prenderemo un treno). Su una pietra qualcuno ha inciso: "cammina e canta". Banalità? Si, potrei cantare "L'inverno se n'è andato aprile non c'è più, è ritornato maggio..."; Ma sicuramente il messaggio è un altro. Cantare è creare un ritmo dove le pause sono importanti quanto la voce, cantare è inspirare e dare fiato con un senso proprio; cantare fa rima con sperare, cantare è fratello di avere fiducia; certamente cantare è pregare. Purtroppo, una pianura assolata e afosa interrompe ogni altro pensiero. Che sia questo il momento di cantare? Prima delle mura di Viterbo si deve attraversare una lunga periferia. Per il pranzo registro la mia prima volta in un Burger King. Viterbo avrebbe bisogno di molto tempo per essere esplorata, è ricca di storia, di arte, di chiese tutte da visitare, del palazzo dei papi. Si potesse fare con i potenti della terra come i viterbesi fecero con i cardinali! Li chiusero in conclave, prigionieri finché non avessero eletto il nuovo papa.

Francigena da Genova - 22 maggio 2022. T20 (VF39): Bolsena, Montefiascone

Solo 17 km, sì, ma di intensi saliscendi. Tappa piacevole disegnata fra boschi, vedute improvvise del lago, campi di brillanti papaveri rossi e ordinati ulivi. Poco prima di Montefiascone si incontra il cippo che segnala i 100 km a Roma. Psicologicamente è un punto importante, inoltre c’è la possibilità di un timbro per immortalare il momento. Questa dei cento chilometri è la distanza minima da percorrere per ricevere, a San Pietro, il Testimonium. Il vino “est est est”, prodotto di Montefiascone, lo abbiamo già sorseggiato piacevolmente in compagnia, ieri sera a Bolsena, in riva al lago illuminati da un sole che incendiava il cielo.

Francigena da Genova - 21 maggio 2022. T19 (VF38): Acquapendente, Bolsena

21 maggio. T19 (VF38): Acquapendente, Bolsena Le fontane di Acquapendente sono state una vera delusione; altro che acqua viva; propongo al Comune due alternative: valorizzarle o rinominare il paese “Acqua-latente”. Fino a San Lorenzo Nuovo, la parola chiave è "noia". Il percorso cerca di evitare la movimentata via Cassia portandoci a spasso per campi piatti coltivati a grano, cereali, patate. Improvvisamente si sale e poi tutto cambia. Sulla destra si materializza l'azzurro del lago di Bolsena, con la sua verde corona di monti che delimitano i fianchi l'antico vulcano. Bolsena è famosa, oltre che per il lago omonimo, per via di Santa Cristina, una martire dei primi secoli, la cui storia, a mio parere, sembra un tantino romanzata (conservano anche una pesante pietra che le avevano legato al collo per affogarla e che invece è rimasta a galla) e per il miracolo dell'ostia dalla quale è uscito del sangue, sotto gli occhi di un incredulo prete. Anche qui, al di là del miracolo, che viene raccontato analogo in varie parti d'Europa rimane la possibilità di riflettere su questo mistero. C'era una canzone di Gaber che cantava "se si potesse mangiare un'idea, sarebbe una vera rivoluzione ..." Ma noi possiamo mangiare ben più che un'idea. Penso che ci siano cose che non bisogna neanche provare a spiegarsi, basta lasciarsi inondare dal mistero. Che Dio possa stare dentro di noi è qualcosa che richiede solo silenzio.

Francigena da genova - 20 maggio 2022. T18 (VF37): Radicofani, Acquapendente

20 maggio. T18 (VF37): Radicofani, Acquapendente È l’ora di mettere alle spalle la fatica di ieri, certo non è stata un'impresa, visto che i nostri amici sono arrivati tre ore prima di noi. Ieri sera a cena ho potuto conoscere Anna, spettacolare signora di 87 anni (ottantasette!) che viene da San Francisco e che sembra assolutamente intenzionata ad arrivare a Roma: un portento di vitalità e intelligenza. La tappa di oggi vale quasi come un riposo. Scendendo da Radicofani si capisce che il paesaggio sta cambiando. Le colline tonde della Val D'Orcia fanno spazio agli spigoli dei dirupi e delle calanche. Da una parte il dolce, dall'altro il salato. Per la parte finale, la guida suggerisce di evitare i pochi chilometri sulla via Cassia che separano da Acquapendente: sono senza marciapiede, con curve pericolose percorse a velocità sostenuta da camion e auto. Noi, su rischio TIR abbiamo già dato il nostro! Si prende l’autobus e l'autista del mezzo non ci fa pagare la corsa per via dello sciopero in corso. Diciamo la verità, come genovesi siamo sensibili a queste piccoli vantaggi! Incrociamo qualche pellegrino che comunque ha scelto di completare la tappa piedi, sfiorato dalla fiancata del bus. E intanto siamo in Lazio. Oggi c'è tutto il tempo di riposare e vedere il Santo Sepolcro e le fontane di Acquapendente. La sofferenza non è un valore, non può essere indicata come una strada per il cielo. Però la sofferenza c'è, fa parte della vita. Può essere come una nera e fitta nube che copre il cammino, ma se il vento soffia giusto può anche essere come una mattinata tersa che ti fa vedere "oltre", dove i contorni prendono volume, forma, significato. Comunque sia si passa inevitabilmente da quel “Sepolcro” che qui ad Acquapendente è riprodotto nella cripta della cattedrale. Senza quel Sepolcro e senza Resurrezione, cioè Vita, non ci sarebbe pellegrino, non ci sarebbe pellegrinaggio, non ci sarebbe cammino.

Francigena da Genova - 19 maggio 2022. T17 (VF36): San Quirico d'Orcia, Radicofani

La guida indicava una lunghezza di 32km e già così sembravano tanti, in realtà il conteggio finale sarà di 35km! La buona notizia è che siamo sopravvissuti a questa tappa massacrante. La più lunga, con dislivello in salita di oltre 1100 mt, poi il caldo ci ha messo il carico da novanta. Eppure, la parte iniziale è molto bella: Vignoni, paesino arroccato che abbiamo attraversato con la prima luce dell’alba e poi Bagni Vignoni con le fascinose terme di acqua calda che ti invitano a entrarci dentro, ma dodici-ore-e-passa sulla strada, incluse le soste, sono troppo al limite delle nostre possibilità. Si vorrebbe, bevendo e bagnandosi, prosciugare le poche fontanelle incontrate e si finisce per mendicare dell'acqua per riempire le borracce al cancello di un casolare isolato. Poi una salita senza fine porta alla destinazione finale della tappa. Ogni tanto alzo lo sguardo e ho la strana sensazione di essere già passato più volte nello stesso posto, è déjà-vu quasi imbarazzante, sembra di essere entrati in un loop asfaltato spazio-temporale. Non è una giornata per altri pensieri, “nil”, vuoto! Magari è quello che serve.

Francigena da Genova - 18 maggio 2022. T16 (VF35): Ponte d'Arbia, San Quirico d'Orcia

Partire all’alba è sempre una grande idea: temperatura fresca che stimola il ritmo e un sole ancora basso che sembra il faro di un palcoscenico la cui luce rimbalza da colle in colle alternando luci e ombre, riflessi e abbagli. In lontananza sta appollaiato il borgo di Montalcino che aggiriamo ammirandolo da tutti i lati e intanto che attraversiamo tenute, poderi, vigneti e aziende vinicole che producono il famoso vino. Peccato che nessuno sembra interessato veramente ai pellegrini. I cartelli "wine taste" non sembrano roba messa lì per noi, e l'unico "pilgrims break" che per qualche chilometro ci illude poter essere un’area di sosta, sembra più interessato a incassare otto euro, più che fare ristoro. È la stessa via Francigena che deve fare della strada se vuole essere qualcosa in più che un itinerario turistico-culturale! Torrenieri era una tappa originale del viaggio di Sigerico da Roma. Presso una fontanella un’iscrizione colorata lo ricorda a chi desidera fermarsi. A Torrenieri nella chiesa di Santa Maria Maddalena è conservata una statua di legno policromo che raffigura una Madonna con bambino. Da qualche parte ho letto che è considerata la patrona della Via Francigena. Ho cose da dire con lei, in attesa di arrivare alla tomba di San Pietro. È tempo di una lunga, ma proprio lunga sosta per alleviare la calura e un piatto di lasagne al ragù sembra il giusto. Gli ultimi chilometri hanno la gentile siluette dei cipressini della val d'Orcia così un po’ smettiamo di mugugnare per la mancanza di fontanelle. San Quirico sembra molto bella, ma la priorità va a doccia, merenda e riposo.

Francigena da Genova - 17 maggio 2022. T15 (VF34): Siena, Ponte d'Arbia.

Siamo partiti baldanzosi come due veterani e quando siamo sbucati davanti al duomo di Siena ci siamo resi conto che non eravamo sul percorso giusto. Retromarcia con le pive nel sacco. Fatica da scontare più avanti perché oggi solo tre parole: caldo, umido, sudore. Le colline senesi sono un fiore all'occhiello, ma non avevo mai fatto caso che quelle bellissime strade bianche e polverose, che salgono e poi inevitabilmente scendono, non hanno alberi! Certo i cipressi, ma sono sempre laggiù e gli ulivi non sono mai dove li vorresti a farti ombra. Per consumare il panino che sarà il nostro pranzo, approfittiamo di due sedie sgangherate e polverose, lasciate da un contadino a bordo della strada, all'ombra di un albero, messe lì per i pellegrini stanchi. Cioè noi! L’ho chiamato ristorante "Bellavista", io, saldamente seduto come sul trono di un Re, con un croccante maxi-panino al salame da addentare voracemente. È proprio vero che spesso la felicità passa dalle piccole cose. Oggi pochi incontri, nuovi inizi, ma comunque, al puzzle europeo, aggiungiamo l'Austria e altri due ragazzi italiani, diretti a Roma, che sono al loro primo cammino. Troppo caldo per elaborare pensieri coerenti, ma il cammino lavora dentro, come una pietra pomice ti lavora lentamente ad ogni passo, anche quando non ne sei consapevole. Comunque, nel tardo pomeriggio, appena i piedi lo permetteranno, i nostri amici Roberto e Angelo ci aspettano per una birra e per la cena.

Francigena da Genova - 16 maggio 2022. T14 (VF33): Abbadia Isola, Siena.

Si parte dopo una notte agitata e una scarsa colazione servita dall'ostello. Dopo Monteriggioni, che è proprio un minuscolo ex-castello, si va tra ampi spazi verdi. Ma in verità l'attesa è tutta per il punto di ristoro Villa, dove Marcello ha allestito un donativo (sta al tuo senso di onestà decidere quanto lasciare in offerta). Specialità: la panzanella, un antico cibo povero a base di pane raffermo, pomodori, cipolla e basilico, il tutto condito con olio d'oliva, aceto e sale. Sono le dieci e mezza ma la fame non manca. Sempre Marcello ci indica un paio di varianti per evitare la zona industriale di Siena. Siamo in sette a seguire le sue indicazioni; per fortuna, perché chiacchierando si sopporta meglio il caldo piuttosto pesante. Sugelliamo i 10 km percorsi insieme con una foto in piazza del Campo. Di quei sette, domani rimarremo solo in tre, gli altri hanno finito qui. Ieri non ho preso nota che abbiamo superato metà delle tappe previste e anche metà del chilometraggio totale. Il quartiere da cui siamo entrati in Siena è quello dove è nata Caterina. Donna incredibile! Messaggera di Pace! Donna forte. Ho provato, prima di partire a leggere qualcosa dei suoi scritti, ma non è facile! Però, a lei, fragile, debole, popolana si possono applicare benissimo le parole del Magnificat "ha disperso i potenti nei pensieri del loro cuore, ha rovesciato i potenti dai loro troni".