venerdì 19 aprile 2024

VF 16 aprile 2024 - Ivrea

Subito Piemonte e subito in salita su roccette, fino a raggiungere il sentiero dei vigneti. Termine più che appropriato perché per quasi tutta la mattina si passa accanto ai filati. Chissà che spettacolo deve essere a settembre quando i grappoli saranno maturi e chissà se i pellegrini fanno un po' di self-service non autorizzato...

La parola del giorno è VENTO!
Soffia alle nostre spalle (grazie vento) ma con raffiche che superano i 60 km/ora e fanno scivolare d'addosso temperatura e pensieri. Io, nonostante il sole, mi devo coprire, ho un po' di tracheite.
Il percorso è molto vario e alterna salite e discese su sentieri disegnati su grandi pietroni, parti pianeggianti che attraversano prati dove l'erba alta, spinta dal vento, simula e si illude di essere un mare in tempesta, e boschi dove, ancora, il vento agita le cime e rumoreggia coprendo ogni altro suono della natura.
Lindsay viene dalla Nuova Zelanda ed è pensionato. È letteralmente l'unico pellegrino che abbiamo incrociato in questi giorni. Conosciuto a Chatillon, poi rincontrato ieri e oggi ci siamo incrociati più e più volte percorrendo poi insieme gli ultimi 6/7 km. Aveva anche preso involontariamente una variante che gli ha allungato il tragitto. Era veramente stanco.
Così con lui abbiamo potuto rivivere una delle regole principali dei cammini. Ogni pellegrino ha il suo passo. Ci si incontra, più volte, in un buffo avanti-io avanti-tu, perché ognuno ha bisogno di riposare in momenti diversi e perché diverso è il ritmo. Occorre rispettare queste differenze e non forzare l'altro a rallentare o accelerare. Poi viene da sé il momento in cui ci si sincronizza e si va insieme e si condivide qualcosa.
C'è qualcosa di "sinodale" in tutto questo.

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