martedì 13 marzo 2007

La crescita interiore e le istituzioni.

In queste settimane di cronaca politica ci siamo fatti un'idea realistica di come e quanto l'appartenenza a una "istituzione" sia invadente rispetto alle scelte della singola persona.

E' stato evidente durante le votazioni del Senato della Repubblica che hanno causato la crisi del governo. L'istituzione Partito e il "sentire" del singolo hanno fatto a pugni per tanti aderenti alla sinistra radicale. La stessa situazione si è ripetuta nelle vicende dei cosiddetti DICO. I cattolici della sinistra si sono trovati dolorosamente spiazzati rispetto alle forti indicazioni vincolanti della Chiesa, per poi, subito dopo, ricompattarsi come reazione ad una aggressione mediatica generalizzata verso tutta la Chiesa.

Ma volendo si potrebbe continuare con un lungo campionario di esempi nel campo delle aziende (corporativismo, organizzazioni sindacali, difese di privilegi), dello sport (le diverse reazioni alle misure contro la violenza dentro e fuori degli stadi), dei movimenti religiosi e di quelli ambientalistici, senza distinzione.

L'ho già scritto un'altra volta: forse è inevitabile. E' intrinseco nella complessità delle relazioni e delle regole che determinano l'emergere di un aggregazione.
D'altra parte senza "istituzioni" non esisterebbe il vivere sociale, così come l'uomo lo ha inteso fin dagli albori della sua evoluzione.

Carlos Valles, mi viene, un'altra volta, in aiuto.
Nella crescita personale interiore (chiamiamola "spirituale", anche senza volergli dare una connotazione religiosa) c'è una fase "conformista" quando l'ideologia viene imposta dall'autorità esterna. Poi c'è la fase "cosciente" quando le idee e le norme vengono completamente interiorizzate e fatte proprie.

Il passaggio (il cambiamento) da una fase all'altra è difficile e non comune. Molti si arenano a metà strada e diventano "coscienziosamente conformisti". Si specializzano nella virtù del bambino, l'obbedienza, e non raggiungono mai lo stato adulto, la crescita interiore (spirituale). Non esiste, infatti, quasi nessuna istituzione che possa permettersi il lusso di incoraggiare i suoi membri a crescere, pensare e prendere decisioni per conto proprio.

Non esserne coscienti o negarlo significa chiudere gli occhi o girarsi dall'altra parte.

Consiglio di leggere la definizione di Istituzione su Wikipedia, cui rimando per maggiori dettagli.

Le istituzioni sono organizzazioni, o meccanismi, o strutture sociali, che governano il comportamento di due o più individui.Sono inoltre, principi giuridici fondamentali dello stato e sono gli organismi politico costituzionali che ne sono l espressione. Le istituzioni si identificano con uno scopo e una durata che trascendono la vita e le intenzioni umane, e con la creazione e l'applicazione di regole che governano il comportamento umano.

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