lunedì 23 marzo 2009

Per chi ancora non lo sapesse: la terra è piatta

La terra è piatta.

Ne parlo nel Blog Organimatica. E' nato come un post di carattere professionale ma poi mi sono fatto prendere la mano dall'aspetto del cambiamento.
Io ci darei un'occhiata perchè racconto una storia incredibile: la terra è piatta!

domenica 22 marzo 2009

Regole per la felicità

Ancora qualche appunto sulla Resilienza psicologica.

La gente non è distrurbata dalle cose in sè, ma dall'opinione che ha di esse. (Epitteto)

La filosofia di Epitteto viene riassunta nella regola aurea della felicità:
  • Tra le cose che esistono, alcune dipendono da noi, le altre non dipendono da noi.
  • Se credi che le cose che dipendono da te non possono essere manipolate e che le cose che ti sono estranee siano tue, ti troverai in uno stato di tristezza e di inquietudine, e rimprovererai dio e gli uomini. Se al contrario pensi che sia tuo solo ciò che è tuo, e che ciò che ti è estraneo - come in effetti è - ti sia estraneo, nessuno potrà più esercitare alcuna costrizione su di te, nessuno potrà più ostacolarti, non muoverai più rimproveri a nessuno, non accuserai più nessuno, non farai più nulla contro la tua volontà, nessuno ti danneggerà, non avrai più nemici, perché non subirai più alcun danno".

Queste cose sono state scritte duemila anni fa!

tratto da "Resisto dunque sono":

Ognuno di noi filtra e seleziona gli stimoli che riceve dall'esterno accettando soltanto quelli che ritiene utili o importanti. La realtà oggettiva esiste, ma noi viviamo in un mondo che è una interpretazione effettuata a partire dal reale.
...la sensazione che arriva in coscienza: "Ho ancora energia" o "non ce la faccio più" è il risultato di una complessa elaborazione personale.

Ci sono persone che vengono distrutte da piccoli contrattempi mentre altri sopravvivono egregiamente a catastrofi planetarie.
Le persone non sono stressate dagli eventi in sè, ma dal modo in cui li interpratano.
Di fronte a un problema posso focalizzarmi sull'immensità della mia sfortuna; oppure sulle risorse che dispongo per tentare di risolverlo, occorre rivoluzionare il nostro mod di guardare alla realtà per trovarne uno più funzionale ed efficace.
Gli individui si potrebbero classificare in base a dove posizionano il controllo (il timone) della propria vita: se internamente o all'esterno. Se è all'interno: farcela o non farcela dipende da me altrimenti dipende dal fato, dal caso, dalla fortuna.

sabato 21 marzo 2009

Un salto nel definitivo, una speranza nel futuro

Il rinnovamento inizia dentro. La forza dinamica del futuro si trova dentro di voi.
La cultura sociale dominante non vi aiuta ma non abbiate paura di prendere decisioni definitive.
La generosità non vi manca! Ma di fronte al rischio di impegnarsi per tutta la vita provate paura:
«Il mondo vive in continuo movimento e la vita è piena di possibilità. Potrò io disporre in questo momento della mia vita intera ignorando gli imprevisti che essa mi riserva? Non sarà che io, con una decisione definitiva, mi gioco la mia libertà e mi lego con le mie stesse mani?».

Tali sono i dubbi che vi assalgono e l’attuale cultura li esaspera. Ma quando un giovane non si decide, corre il rischio di restare un eterno bambino!

Io vi dico: Coraggio! Osate decisioni definitive, perché in verità queste sono le sole che non distruggono la libertà, ma ne creano la giusta direzione, consentendo di andare avanti e di raggiungere qualcosa di grande nella vita.
Non c’è dubbio che la vita ha valore soltanto se avete il coraggio dell’avventura, la fiducia che il Signore non vi lascerà mai soli.
Rischia questo salto per così dire nel definitivo e, con ciò, offri una possibilità alla vita! Questa è la vita che merita di essere vissuto.



Liberamente ridotto dal discorso di BENEDETTO XVI a Luanda 21 Marzo 2009

venerdì 13 marzo 2009

Come sviluppare la speranza, ops... la resilienza

Ancora sulla resilienza.
Non ho ancora finito di leggere il libro, perché purtroppo il tempo a disposizione è sempre di meno, ma quest'idea della Resilienza mi appassiona sempre di più.
Sarà perché in giro non si sente dire nient'altro:
bisogna lavorare di più e con maggior impegno; i risultati produttivi ed economici sono sempre più negativi; i tagli delle risorse umane sempre più vicini...
Sarà senz'altro per questi motivi che si sente il bisogno di appigliarsi a qualcosa di solido, come uno scalatore che affronta una parete con la forza delle sue mani e dei suoi scarponi. Bisogna rincorrere qualche pensiero positivo che permetta di vedere il futuro con un briciolo di speranza... in modo da fermare i pensieri sui fatti reali e non sulle fantasie, sulle paure, sulle ansie.
Appunto come la resilienza.

Segnalo e riporto altre idee trovate su http://www.percorsiinteriori.it/psicologia/resilienza.htm

La Resilienza: consigli per i momenti difficili.
Tratto da: "The Road to Resilience" - American Psychological Association -
http://helping.apa.org/featuredtopics/feature.php?id=6

....
Accrescere la resilienza è un percorso personale. Un approccio che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Le persone usano varie strategie, anche come riflesso di differenze culturali.

Come sviluppare resilienza:

Crea rapporti. Buone relazioni con i familiari più prossimi, con gli amici, o con gli altri, sono importanti. Accettare aiuto e sostegno da chi è interessato a voi e vi ascolta rafforza la resilienza. Alcune persone trovano che essere attivi in gruppi civici, organizzazioni religiose, o altri gruppi locali fornisca supporto sociale e che possa aiutare a recuperare speranza. Assistere gli altri nel momento del bisogno può beneficiare anche chi aiuta.

Evita di vedere le crisi come problemi insormontabili. Non puoi cambiare il fatto che eventi altamente stressanti succedano, ma puoi cambiare come interpreti e rispondi agli stessi. Prova a guardare oltre al presente e a come le circostanze future possono essere un po’ migliori. Fai attenzione a qualsiasi esile possibilità di stare un po’ meglio quando hai a che fare con situazioni difficoltose.

Accetta il fatto che il cambiamento è parte della vita. Certi obiettivi possono non essere più conseguibili per effetto di circostanze avverse. Accettare le situazioni che non possono essere modificate può aiutarti a focalizzarti su quelle che puoi cambiare.

Muoviti verso i tuoi obiettivi. Sviluppa obiettivi realistici. Fa’ qualcosa regolarmente, anche se sembra una realizzazione piccola, che permetta di muoverti verso i tuoi obiettivi. Invece di focalizzarti sui compiti che sembrano irrealizzabili, domanda a te stesso, " Che cosa posso compiere oggi che mi aiuti a muovermi nella direzione in cui voglio andare?".

Compi azioni decise. Nelle situazioni avverse, per quanto puoi, agisci. Compi azioni decise, piuttosto che staccarti completamente dai problemi e dalle fonti di stress e desiderare soltanto che scompaiano.

Cerca opportunità per imparare. Le persone spesso imparano qualcosa su loro stesse e osservano come, per certi aspetti, nella lotta con la perdita sono cresciute. Molte persone che hanno avuto esperienze tragiche ed avversità, hanno conseguito miglioramenti nelle relazioni, un più ampio senso di forza personale anche in momenti di vulnerabilità, un incremento di autostima, una più sviluppata spiritualità, e un maggiore apprezzamento per la vita.

Nutri una visione positiva di te stesso. Accrescere la fiducia nella capacità di risolvere problemi e fidarsi dell’aiuto del proprio istinto sviluppa resilienza.

Mantieni le cose in prospettiva. Anche quando si fa fronte a eventi molto dolorosi, prova a considerare le situazioni stressanti in un più ampio contesto e mantieni una prospettiva di lungo periodo. Evita di gonfiare oltre misura gli eventi.

Mantieni una visione fiduciosa. Una visione ottimistica ti permette di aspettarti che nella tua vita succedano buone cose. Prova a visualizzare quello che vuoi, piuttosto che preoccuparti di quello che temi.

Prenditi cura di te stesso. Presta attenzione ai tuoi bisogni e ai tuoi sentimenti. Impegnati in attività che ti piacciono e che trovi rilassanti. Esercitati regolarmente. Prenderti cura di te stesso aiuta a mantenere la tua mente e il tuo corpo pronti per affrontare le situazioni che richiedono resilienza.

Impara dal tuo passato. Focalizzare le passate esperienze e fonti di forza personale può aiutarti a capire quali strategie potrebbero funzionare per accrescere la resilienza.

Altri modi per rafforzare la resilienza possono essere d’aiuto. Per esempio, alcune persone scrivono riguardo ai loro pensieri e sentimenti più profondi relativi al trauma o agli altri eventi stressanti della loro vita. La meditazione e le pratiche spirituali aiutano alcune persone a sviluppare un senso di connessione e a riacquistare speranza.

La chiave è individuare i modi più adatti e che funzionano meglio, nell’ambito della tua personale strategia per favorire la resilienza.

giovedì 12 marzo 2009

Brusson

Brusson: la neve è bella ma se non fosse uscito il sole almeno sabato e domenica...





venerdì 6 marzo 2009

Calvo è bello

Camera d’albergo, fuori nevica ininterrottamente da più di 24 ore, in un angolo del comodino ci sono alcuni libri a disposizione degli ospiti.
Uno colpisce la mia attenzione.
Autore: Simesio, titolo: Elogio della calvizie.
Elogio della calvizie? Sono incuriosito (se non mi conoscete vedete la mia foto qui a fianco per capire le possibili motivazioni del mio interesse).
Apro il libro, l’autore è del II secolo DC. Le pagine sinistre sono scritte in greco quelle destre in italiano.
Capisco che il breve saggio nasce come risposta ad un altro scrittore, tale Dione Crisostomo. Pare che fosse un abile oratore con grande capacità dialettica, e che abbia scritto l' "Elogio della Chioma".
Sinesio lo riassume a beneficio di chi non l’avesse letto: il trattato si basa soprattutto sulle citazioni di Omero il quale ha descritto alcuni dei suoi grandi eroi come dotati di folti capelli.
Per esempio Achille: per la fulva chioma afferrò il Pelide, oppure Ettore: i bruni capelli tutt’intorno venivano trascinati.
Insomma l’equazione sarebbe: solo chi ha i capelli è un figo e un eroe.
Ma il nostro Sinesio non ci sta e sviluppa la sua contro tesi.
Il primo argomento è basato sull’affermazione che gli animali, più sono pelosi, più sono stupidi; guardate per esempio le pecore; il successivo sulla constatazione che gli organi più importanti dell'uomo non sono ricoperti di peli.: il tatto, il gusto e soprattutto la vista. E qual è l’organo più importante dell’uomo? Il cervello naturalmente e allora con facile deduzione: “ Fra gli uomini che hanno avuto la fortuna di perdere i capelli, l’individuo completamente calvo è in assoluto l’essere più divino sulla terra”.
Poi si passa a considerare il mondo vegetale: Se è vero che il frutto non può comparire nella pianta prima della fioritura, allora neppure il senno potrà fare la sua comparsa nella testa prima che questa raggiunga la sua perfezione rigettando gli inutili orpelli (Calvo uguale intelligente).
Ma non è finita; altre argomentazioni sono dedicate alla perfezione della sfera che la testa calva ricorda in maniera evidente (come negarlo) e poi bisogna smontare la tesi secondo la quale Achille e Ettore erano abbondantemente chiomati; e per concludere alcune considerazioni un po’ pesanti: i capelluti sono adulteri ma anche cornuti e naturalmente “gli effemminati sono molto riconoscenti a Dione…”
In conclusione i capelluti, scornati per benino, si adeguino a un taglio di capelli più misurato e dignitoso e si congratulino con chi non ha bisogno del barbiere.
[biblioteca Ideale Tascabile dic. 1995]

Per fortuna ha smesso di nevicare e posso tornare a sciare. Peraltro io sono in evidente stato di conflitto e schizofrenia: sono Trichini che viene da tricos – capello -peloso e sono calvo.

domenica 1 marzo 2009

Che stress!

"Che stress, non ce la faccio più!"

Quante volte mi capita di dirlo o di pensarlo.

Mi sono imbattuto ed ho appena comprato un libro di Pietro Trabucchi, Resisto quindi sono.
Mi intriga la presentazione:
"Noi siamo costruiti per convivere quotidianamente con lo stress. A questo scopo possediamo dentro di noi, come un dono, un insieme di risorse che abbiamo ereditato dal passato e che costituiscono la nostra «resilienza». Ed è la resilienza la norma negli esseri umani, non la fragilità; la resilienza psicologica, ovvero la capacità di persistere nel perseguire obiettivi difficili, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà che ci si presentano."

La parola chiave è RESILIENZA , che, capisco dalle prime righe, non è come quando ti dicono che di fronte alle difficoltà devi resistere, resistere, resistere (quello mi sembra il sistema migliore per spezzarsi le ossa ed è qualcosa che direi di aver già provato...).
Ma il termine non mi suona nuovo; è un concetto sepolto insieme a qualche esame nel tempo degli studi universitari. Breve ripasso:
  • in ingegneria, la resilienza è la capacità di un materiale di resistere a forze di rottura.
  • in psicologia, la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare e superare le avversità della vita.
Poi ancora leggo da www.italy-news.net/Editoriali/Fiorentini/resilienza.htm

La resilienza é più della semplice capacità di resistere alla distruzione proteggendo il proprio io da circostanze difficili, é pure la possibilità di reagire positivamente a scapito delle difficoltà e la voglia di costruire utilizzando la forza interiore propria degli esseri umani. Non é solo sopravvivere a tutti i costi, ma é avere la capacita di usare l´ esperienza nata da situazioni difficili per costruire il futuro.

Le caratteristiche della resilienza sono sette:
· “insight” o introspezione: la capacità di esaminare sé stesso, farsi le domande difficili e rispondersi con sincerità
· Indipendenza: la capacità di mantenersi a una certa distanza, fisica e emozionale, dei problemi, ma senza isolarsi.
· Interazione: la capacità per stabilire rapporti intimi e soddisfacenti con altre persone.
· Iniziativa: la capacità di affrontare i problemi, capirli e riuscire a controllarli.
· Creatività: la capacità per creare ordine, bellezza e obbiettivi partendo dal caos e dal disordine.
· Allegria: disposizione dello spirito all´ allegria, ci permette di allontanarci dal punto focale della tensione, relativizzare e positivizzare gli avvenimenti che ci colpiscono.
· Morale: si riferisce a tutti i valori accettati da una societa in un´ epoca determinata e che ogni persona interiorizza nel corso della sua vita.

Penso di ritornare sull' argomento dopo la lettura del libro.