domenica 23 gennaio 2011

La maquina de los sueños


Fira i Festa de Sant Pau






21/01/2011 - 25/01/2011
La macchina dei sogni 

La macchina dei sogni solo per oggi è in funzione a San Pol de Mar, presso l'ermita, durante la festa dedicata alla conversione di San Paolo (La fira de Sant Pau). Sono ammessi a partecipare solo coloro che vanno da zero a centocinquanta anni. 
Ogni cassetto è pronto a raccogliere il vostro sogno e voi siete pronti a condividere quello degli altri visitatori?






venerdì 14 gennaio 2011

Il Premio o la Strada

Qualche volta è già difficile mantenere alte le motivazioni quando si affronta un progetto desiderato; a maggior ragione è ancora più problematico farlo quando, per un motivo qualunque il progetto non risponde più alle proprie aspettative.
Quando dico "progetto" non necessariamente mi riferisco al lavoro (anche), rientra nel discorso anche l'attività fisica (andare a correre due volte la settimana) o il controllo della quantità e qualità del cibo ingerito, o ancora l'anno scolastico o una graziosa casetta da ristrutturare;
Di fatto abbiamo due modi diversi per affrontare le situazioni.
Il primo è mettere a fuoco il risultato finale: il “premio”.
Per esempio: alla fine del progetto avrò nuovamente il mio peso forma o avrò superato l'esame di maturità e potrò scegliere il mio futuro sarò finalmente in pensione e potrò dedicarmi con più frequenza alle mie passioni, la mia casa sarà nuovamente abitabile.
Trovare il premio è quindi "vedere" che la mia vita sarà, in quell'aspetto, migliore; avrò dei benefici.
Il secondo approccio mette a fuoco la “strada”.
Sembra bello da dire, ma in realtà significa concentrarsi sulla fatica che è necessario sopportare, sul tempo che manca e non passa mai (magari facendo un conto alla rovescia infinito),  sul rimpianto verso altre soluzioni che avrebbero potuto essere migliori...
Probabilmente è ingenuo e semplicistico pensare di potersi concentrale solo sull'approccio "premio" ed è più vero che i due aspetti sono entrambi vivi; certamente privilegiare e coltivare il primo dei due cambia completamente la qualità della vita quotidiana e alla fine infuenza positivamente il raggiungimento stesso dell'obiettivo (evitare il "mazziato e cornuto").
Già altre volte ho letto che la nostra mente ha bisogno di pensieri positivi, deve essere incoraggiata! Se continuamente mi ripeto: "Non ce la farò"; "E' troppo faticoso"; "Che noia"; "Se avessi..." è possibile che mancherò il risultato.
In alternativa, come una piccola goccia di acqua che col tempo costruisce cattedrali, ripetersi frasi positive dovrebbe accrescere la motivazione.
Noi tutti tendiamo ad evitare il dolore e a ricercare il piacere: è una legge naturale.
Per questo, il segreto della motivazione è tutto nel modo in cui decidi di catalogare la scelta che ti si pone davanti.
Se metti il tuo progetto nella casellina “dolore”, il tuo sistema mentale farà di tutto per evitarlo. Ma se riesci a spostarlo nella casellina “piacere” avrai generato una fonte inesauribile di motivazione per raggiungere il tuo obiettivo!


mercoledì 5 gennaio 2011

Piuttosto, lasciatevi illuminare dagli altri

Il 5 Gennaio 1980 era un Sabato e nelle alture intorno a Genova c’era la neve.
Lo ricordo così bene perché quello è il giorno in cui mi sono sposato con Maria Teresa.
Nell’aspettarla davanti alla Chiesa di Torrazza mi sentivo in quello stato d’animo che è allo stesso tempo di serenità e consapevolezza ma con tutti i sensi tesi: ero raggiante. Poi, guidata da Tony, è arrivata la macchina da cui è scesa la mia futura sposa; era bellissima; si è guardata intorno, incrociando lo sguardo dei presenti con quel suo sorriso tenero e un po’ imbarazzato e con gli occhi chiusi a fessura ed è venuta decisa verso di me.
Insieme, uno accanto all’altra, siamo entrati in Chiesa e da quel momento tutto il resto è sparito. Ci siamo dimenticati della folla di amici, di amiche e di parenti che ci accompagnavano. C’erano solo Maria Teresa, Enzo e con loro, don Guido,  il sacerdote amico e confidente che ci aveva accompagnato lungo il cammino dei nostri quindici mesi di fidanzamento, colui che conosceva tutti i nostri desideri e gli slanci ma anche le nostre paure più nascoste.
C’erano i nostri e suoi gesti; le nostre, ma soprattutto le sue parole. C’era il Sacramento in azione.





Quante cose bisogna preparare prima di sposarsi! Noi avevamo un po’ il terrore che tutto il contorno potesse distrarci dall’essenziale ma, forse, a distanza di trentun’anni, possiamo ammettere di aver un po’ esagerato in quello zelo. Comunque sia, così eravamo e da lì siamo partiti.

Vogliamo dire degli invitati? L’idea di dover fare una lista ci suonava assurda; tanti, tantissimi gli amici con cui condividere quella gioia e  siccome i soldi per una mega rinfresco non c’erano, allora meglio semplificare: tutti a brindare insieme senza troppi formalismi.
Le foto? Sono quelle scattate dagli amici, Maria Teresa non voleva professionisti che ci girassero intorno durante la Messa.
Il viaggio di Nozze? L’idea di girare il mondo o andare in mete esotiche non era stata presa neanche in considerazione e non era neanche di moda. Volevamo stare insieme, punto e basta.  Un soggiorno a Viola S. Greè (Cuneo), in casa di una famiglia di amici che ci prestava gratuitamente la casa in montagna era il massimo che si potesse desiderare; e per arrivarci - noi eravamo ancora senza patente -  Tony si era dato disponibile ad accompagnarci.
Sulle bomboniere, avevamo dovuto cedere ai desideri dei nostri genitori; l’idea di non distribuirle a parenti e amici era qualcosa di veramente incomprensibile. Senz’altro li abbiamo fatti soffrire per la nostra rigidità. Io mi ero anche impuntato pretendendo che mia mamma non dovesse indossare la pelliccia nuova ; così finimmo per litigare.
Insomma  a noi della festa esterna interessava proprio poco.
Scegliere le canzoni, quello sì; le letture della Messa che sentivamo più consone al nostro progetto di vita; preparare la casetta rossa, nella creusa in salita di via Salvator Rosa, che ci avrebbe accolti.
La scelta del posto dove svolgere la cerimonia era obbligata; a Torrazza ci eravamo conosciuti e lì, a due passi, nel bar dell’ACLI, con stupore, le avevo dichiarato il mio amore, davanti a un bicchiere di acqua brillante.

Come spesso raccontiamo, avevamo la consapevolezza di essere sul punto di compiere, davanti a Dio, un passo importante: amarci per sempre, nella buona e cattiva sorte e il desiderio di formare una bella famiglia.
Con molta, molta ingenuità, volevamo essere “sale della terra” e “luce per le genti” (sic!)
Ma Don Guido, che in  noi ci vedeva bene, nella sua omelia, ci aveva suggerito un atteggiamento diverso: “Piuttosto, lasciatevi illuminare dagli altri”; Con sincerità devo ammettere che l’abbiamo capito più tardi, dopo alcuni anni, quando le vicende della vita (soprattutto quelle dolorose) ci hanno "lavorato" regalandoci maggiore umiltà e la convinzione che ce n’era da basta già a cambiare noi stessi.

domenica 2 gennaio 2011

Sant Pol, que hora es?

Con Antonio, che è appena tornato da Barcellona e Sant Pol de Mar, è arrivato anche un piccolo regalo da parte di Marianna e Dario.
E' una meridiana in miniatura. La meridiana è uno dei simboli di Sant Pol, oltre all'eremo, naturalmente.
In realtà si tratta di una bella presa in giro.
Si dice che una volta a San Pol avevano costruito una bellissima meridiana ma che purtroppo la pioggia e le intemperie l'avevano ben presto invecchiata.
Gli abitanti del paese allora si riunirono per trovare una soluzione e l'idea che approvarono fu quella di costruirci sopra un'ampia tettoia che la proteggesse dal mal tempo.
Purtroppo non si erano resi conto che il tettuccio avrebbe impedito al sole di creare la sua ombra contro la parete e che quindi la meridiana sarebbe diventata inutile perdendo il suo scopo di indicare l'ora.
Da allora tutti gli abitanti dei paesi vicini quando vedono qualcuno di Sant Pol, gli dicono:
"Sei di sant Pol, che ora è?"
Come potete vedere anche la piccola meridiana che ho ricevuto ha la sua tettoia.

sabato 1 gennaio 2011

Il primo pensiero al risveglio del nuovo anno

Stamattina, quando Mariateresa ed io ci siamo svegliati e augurati reciprocamente Buon Anno, ci siamo resi conto che mancava qualcosa...
OK, siamo consapevoli di tutte le difficoltà, le ansie, le preoccupazioni dell'anno passato. Giustamente ci auguriamo che il prossimo sia migliore...
Ma vogliamo ringraziare (Dio) per quelle cose belle, che non sono mancate?
Ancora sotto le coperte, ci abbiamo dedicato una decina di minuti.
Siamo partiti dal nostro trentesimo anniversario di Matrimonio e la bellissima crociera nel Baltico che abbiamo fatto a Maggio con altri amici; la laurea di Marianna e Dario; la patente di Antonio; il lavoro di Benedetto; la nuova casa a San Pol de Mar e il Presepe nell'eremo di Marianna e Dario; il mio viaggio a Berlino con Antonio; ho ancora il mio lavoro; e così via.
Ora meno ingrati di quello che la vita ci ha offerto, guardiamo avanti.