Fin da quando i ragazzi erano piccoli ho cercato di educarli all'idea che la famiglia è una piccola comunità in cui tutti devono contribuire con le loro capacità.
In questa prospettiva, per esempio, sono sempre stati stabiliti dei turni per sparecchiare la tavola e attivare la lavastoviglie.
Oramai sembrava uno stile consolidato. Improvvisamente da qualche mese i malumori. Recriminazioni verso chi ha saltato un turno o verso chi ha fatto male il lavoro, necessità di sollecitare ogni giorno l'intervento, e ancora contestazioni, incomprensioni...e Marianna si sposa bisogna rivedere tutto e come fare...un crescendo!
Finchè qualche giorno fa ho perso la pazienza, e malamente, perchè quando si urla si ha sempre torto, ho deciso dopo quasi venti anni la fine dei turni!
Io e Mariateresa ci divideremo il lavoro!
Chi vuole partecipare (rimangono i due maschi) lo può fare spontaneamente, altrimenti si va avanti così.
In realtà c'è molta amarezza in me e ho la sensazione che nonostante le mie buone intenzioni l'unico risultato è stato imporre delle regole mentre il messaggio che c'era dietro s'è perso.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
lunedì 3 luglio 2006
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