Dopo qualche centinaio di metri in tangenziale ho capito che non sapeva dove portarmi.
"Ma non c'è problema, arrivati ad Ercolano chiediamo, qualcuno lo saprà".
Così succede: usciamo dall'autostrada, scende dall'auto e chiede ad un paio di passanti. Con i finestrini chiusi non ho modo di sentire quello che si dicono ma lo vedo tornare ottimista...per qualche centinaio di metri, in realtà che le idee non sono affatto chiare.
Si ferma di nuovo, e urla al primo passante a caso: "sapete dov'è Villa Camporaso? "Nooo! Lo correggo io, Campolieto".

Il semaforo non c'è...il mio autista si ferma ancora e dal posto guida urla ad una signora con la borsa della spesa: "Signora, per caso sa dov'è Camposano?" "Signora" - correggo io - "E' campolieto".
"Lei sempre dritto deve andare".
Ma il taxista non si sente sicuro e dopo qualche centinaio di metri apre ancora il finestrino per chiedere informazioni. Stavolta lo precedo e come il suggeritore in teatro dalla fossa del palco, gli sussurro "Campolieto".
"Campolieto è lì davanti sulla sinistra qualche centinaio di metri ancora".
Arriviamo. "Dottore, ha visto che ci siamo arrivati, glielo avevo detto io". Vorrei suggerigli di comprarsi un navigatore o che forse basterebbe un elenco con le pagine gialle, ma rovinerei tutto.
Villa Campolieto è proprio bella e io mi immergo nel seminario sulla formazione dei manager ICT che mi attende.
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