Sono andato in campagna convinto di fare tante fotografie, invece, tra erbacce da sradicare, caccia a qualche cako (quelli maturi sono ancora troppo alti), una mezzoretta passata a prendere il calore e la luce del sole autunnale in compagnia di mia moglie e di una svogliata lucertola che oziava nel muro bianco alle mie spalle, il tempo è volato.
Però andando via mi sono reso conto che nelle mani mi sono rimasti gli odori forti del pomeriggio.
La salvia che le ultime pioggie hanno fanno crescere a dismisura,
il rosmarino che aggira gli ostacoli per trovare un posto al sole,
la menta che ho potato per eliminare tutte le foglie e le infiorescenze secche,
l'erba fresca che avevo appena tagliata con un falcetto,
l'odore della prima legna bruciata nei camini che si attacca al maglione.
Peccato che gli odori non si possano "fotografare".
Ma poi, proprio poco prima di salire in macchina, ecco lo scatto che cercavo, nel giardino di una casa vicina
un meraviglioso melograno simbolo dell'energia vitale.