Nell'affollamento di strade, piazze, monumenti che ho visto cerco di cogliere ciò che mi ha veramente emozionato.
Il Denkmal, labirinto di parallelepipedi mai uguali; suggestivo ricordo delle vittime dell'olocausto. Una moltitudine che non è massa perchè ogni vittima è una persona unica e irripetibile.
E ancora, Neue Wache mi coglie impreparato per via di quell'ingresso con le colonne neoclassiche. Invece subito oltre trovo un ambiente vuoto (vi sono tumulati i resti dei combattenti e la terra dei campi di concentramento); un grande volume di spazio al centro del quale una Pietà nera ti ricorda il dolore e la redenzione. Veramente toccante.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
giovedì 9 dicembre 2010
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