Sessantuno.
E via, sono passati, inclusi festeggiamenti e regali.
nei giorni scorsi, mi ero detto che sarebbe stato un compleanno qualsiasi; un numero interlocutorio. Ma alla fine i pensieri vengono su da soli.
"Come si cambia" a sessantun'anni?
Dire che mi sento giovane dentro, non solo suona banale ma non corrisponde alle sensazioni che veramente provo.
Direi piuttosto che ho tanta voglia di scoprire la vita e la Vita; che ho ancora la stessa voglia di quanto avevo diciannove anni di farmi domande sui grandi perché; di imparare qualcosa su Dio, di come entra nella mia storia e di come io nella Sua; di crescere perché si sveli sempre un po' più il mistero d'amore che da trentacinque anni mi lega a Maria Teresa; ho voglia di andare oltre alla mia storia professionale, per tirare fuori la creatività ancora inespressa; di tornare ad essere "enzo mangialegnate", quel bambino discolo e impertinente che per tanti anni si è accontentato di "essere quello che gli altri si aspettavano che fosse".
Chissa!
Per intanto: pasta 'ncasciata, Cerasuolo di Vittoria e cassata siciliana.
Un brindisi con nuovi amici con cui percorrere un altro tratto di strada; un saluto via Skype da un nipotino che non voleva cantarmi la canzoncina "tanta felicidad..."; due splendidi figli, vicini, che mi commuovono solo a guardarli.
Abbastanza per un "Grazie" supplementare.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
domenica 30 novembre 2014
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