Sto rileggendo, un po' per volta, la Evangelii Gaudium per provare ad assimilarne le proposte e le idee, spesso spettacolari, che contiene.
Ieri mi sono imbattuto in quattro principi, che derivano da grandi postulati della Dottrina Sociale della Chiesa e che riguardano alcune "tensioni bipolari" caratteristiche di ogni realtà sociale (riferimento da 221 a 237).
"Tensione bipolare" non è un termine proprio facile, ma insomma è come dire che ci sono nella realtà sociale aspetti che sono opposti fra loro, come il polo positivo e quello negativo di un magnete, ma lo stare lì in mezzo per trovare l'equilibrio, senza buttarsi di qua o di là, comporta un vantaggio e una comprensione maggiore della realtà.
Solo ad enunciali si capisce quale contributo strepitoso potrebbero fornire ad uno sviluppo sociale veramente in favore dell'umanità.
Eccoli:
- Il tempo è superiore allo spazio
- L’unità prevale sul conflitto
- La realtà è più importante dell’idea
- Il tutto è superiore alla parte
Lo spazio rappresenta il subito, l'ora, il tornaconto immediato, lo spazio locale. Il tempo è una dimensione di prospettiva, il fare guardando alle prossime generazioni, al futuro.
Bellissimo il riferimento alla parabola della zizzania (cfr Mt 13, 24-30). Lì si descrive un
aspetto importante dell’evangelizzazione, che consiste nel mostrare come il "nemico" può occupare lo spazio del Regno e causare danno con la zizzania,
ma è vinto dalla bontà del grano che si manifesta con il tempo.
A me insegnavano: "meglio una cosa imperfetta in unità, che una perfetta in disunità". Quante volte si sperimenta la verità di questo motto in famiglia e in parrocchia, molto meno nell'ambiente di lavoro o nelle vicende politiche pubbliche!
Comunque la lettera del Papa evidenzia che di fronte ai conflitti c'è chi va avanti come se nulla fosse, lavandosene le mani, mentre altri entrano nel conflitto in modo tale che ne rimangono
prigionieri e perdono l’orizzonte. L'atteggiamento modello è «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9)
Il terzo principio sembra semplice. La realtà
semplicemente è, l’idea si elabora. Tra le due si deve instaurare un dialogo
costante, evitando che l’idea finisca per separarsi dalla realtà. Ciò che coinvolge è la realtà illuminata
dal ragionamento.
Infine l'ultimo punto riguarda la globalizzazione e la localizzazione; entrambe sono importanti per non rimanere chiusi in un ambito ristretto col rischio della meschinità quotidiana e viceversa per non cadere nell'universalismo astratto e globalizzante, come passeggeri mimetizzati del vagone di coda, che ammirano i fuochi artificiali
del mondo, che è di altri...
E d'altronde, il tutto è più della parte, ed è anche più della loro semplice somma.
Altra esperienza che abbiamo occasione di vivere più spesso di quanto crediamo.
Mi rendo conto che la mia sintesi è inadeguata e imprecisa, naturalmente meglio andare a rileggersi il testo originale da soli.
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