Paese che vivi, spesa che fai.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
sabato 19 settembre 2015
martedì 15 settembre 2015
Più figli, più felicità
Ecco una notizia controcorrente (sempre che il contenuto dell'articolo sia stato verificato).
L'articolo su Lastampa.it ci racconta che un professore australiano, Bronwyn Harman (dal link direi decisamente una professoressa), cinque anni fa aveva avviato una ricerca per dimostrare che avere tanti figli compromette la felicità.
"Il professore si è messo a fare il proprio lavoro in maniera obiettiva e coscienziosa, valutando le loro condizioni sulla base di parametri come la solidità emotiva, il sostegno sociale, l’autostima, e la soddisfazione nella vita".
L'articolo su Lastampa.it ci racconta che un professore australiano, Bronwyn Harman (dal link direi decisamente una professoressa), cinque anni fa aveva avviato una ricerca per dimostrare che avere tanti figli compromette la felicità.
"Il professore si è messo a fare il proprio lavoro in maniera obiettiva e coscienziosa, valutando le loro condizioni sulla base di parametri come la solidità emotiva, il sostegno sociale, l’autostima, e la soddisfazione nella vita".
Sempre citando l'autore dell'articolo, "Il risultato è stato sorprendente. E’ vero che avere molti figli costa fatica e stress, ma tutto questo è compensato dalle soddisfazioni che i genitori ricevono poi da loro. Il caos che viene con le famiglie numerose non basta a rimpiangere di averle costruite. In più, i bambini che hanno molti fratelli e sorelle hanno anche più facilità a fare parecchi amici".
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lunedì 14 settembre 2015
Così è cominciata...Così è finita
Così è cominciata, la mia gita al lago di Bracciano:
Così è finita:
Sotto tuoni, fulmini, vento e pioggia a scrosci, mi sono rifugiato nell'ingresso di un ristorante in riva al lago. Per tornare alla stazione (strano c'era anche uno sciopero in corso), ci è voluto il buon cuore di un cameriere che, finito il suo turno mia ha dato un passaggio.
Castello |
Bracciano |
Anguillara |
Trevignano |
Così è finita:
Sotto tuoni, fulmini, vento e pioggia a scrosci, mi sono rifugiato nell'ingresso di un ristorante in riva al lago. Per tornare alla stazione (strano c'era anche uno sciopero in corso), ci è voluto il buon cuore di un cameriere che, finito il suo turno mia ha dato un passaggio.
Pubblicato da
Vincenzo Trichini
alle
21:34
mercoledì 2 settembre 2015
Scenario mozzafiato
Comincia con lo scegliere una giornata limpida di un Sabato di fine Agosto e raggiungi il Santuario di Soviore sopra Monterosso al Mare.
Guarda verso il mare partendo dalla tua sinistra: il tuo sguardo scivolerà velocemente fino alla rada punteggiata di imbarcazioni e di lì salterà sui tetti e sulle facciate delle case che dalla spiaggia risalgono i pendii della collina, qualche centinaio di metri più in basso.
Poi, spostando l'attenzione verso destra, risalirai il promontorio che nasconde il mare, ma ti confonderai perché non saprai se quello che vedi, oltre gli alberi che coronano la cresta, è cielo o mare.
Ma non ti potrai fermare per molto sul quel dubbio, perché ancora più a destra ti farà fretta, di nuovo, il mare e se avrai scelto l'ora del tramonto vedrai il sole abbassarsi, sempre più rosso e più grande.
Infine, all'orizzonte, la lontana fila color indaco delle Alpi Marittime accoglierà, dietro le ombre e i profili delle vette improvvisamente nitide, quel che rimane dell'azzurro, del giallo e dell'arancio.
Se prima di tutto questo avrai avuto il tempo e la voglia di raccoglierti con te stesso, come in un'oasi nell'oasi, all'interno del Santuario e, perché no, avrai pregato, da solo o con qualcuno a cui vuoi bene, allora, beh, complimenti, che bella giornata avrai trascorso!
Guarda verso il mare partendo dalla tua sinistra: il tuo sguardo scivolerà velocemente fino alla rada punteggiata di imbarcazioni e di lì salterà sui tetti e sulle facciate delle case che dalla spiaggia risalgono i pendii della collina, qualche centinaio di metri più in basso.
Poi, spostando l'attenzione verso destra, risalirai il promontorio che nasconde il mare, ma ti confonderai perché non saprai se quello che vedi, oltre gli alberi che coronano la cresta, è cielo o mare.
Ma non ti potrai fermare per molto sul quel dubbio, perché ancora più a destra ti farà fretta, di nuovo, il mare e se avrai scelto l'ora del tramonto vedrai il sole abbassarsi, sempre più rosso e più grande.
Infine, all'orizzonte, la lontana fila color indaco delle Alpi Marittime accoglierà, dietro le ombre e i profili delle vette improvvisamente nitide, quel che rimane dell'azzurro, del giallo e dell'arancio.
Se prima di tutto questo avrai avuto il tempo e la voglia di raccoglierti con te stesso, come in un'oasi nell'oasi, all'interno del Santuario e, perché no, avrai pregato, da solo o con qualcuno a cui vuoi bene, allora, beh, complimenti, che bella giornata avrai trascorso!
Pubblicato da
Vincenzo Trichini
alle
22:09
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