mercoledì 17 ottobre 2007

Quando chiedere scusa

Nel giro di una settimana mi è capitato due volte di citare una storiella di Nasruddin con persone che stavano tentando di scusarsi e il cui risultato era quello di peggiorare la situazione.
Li ho interrotti e raccontato quanto segue:

Un giorno Nasruddin disse al re che qualche volta le scuse non sono necessarie e che anzi l'effetto che provocano non fa che aggravare l'azione iniziale. Sfortunatamente il sovrano era di parere contrario e si sa che spesso chi detiene il potere non accetta di essere contraddetto.

"Impossibile. Provamelo o ti faccio decapitare" disse il re.
Posso immaginare che il saggio, con un inchino, si congedò senza aggiungere altro.
Il giorno dopo mentre stavano guardando il giardino dalla veranda, Nasruddin amorevolmente diede una pacca al sedere del re.
"Nasruddin, che cosa stai facendo?" disse il re, scioccato.
"Mi scusi vostra altezza, pensavo che fosse la regina...", fu la risposta.

Inutile aggiungere che il nostro beniamino non ebbe la testa tagliata, per quella volta.


5 commenti :

Anonimo ha detto...

Ti leggo sempre,soprattutto per chiudere la "rassegna web" in bellezza. Ti leggo, a volte, quando ho bisogno di fuggire almeno con la testa. Oggi ho contraddetto il capo e gliel'ho messo per iscritto. Mi devo copiare questa storiella e tenerla pronta per domani: non si sa mai.

Vincenzo Trichini ha detto...

Whou! Grazie per il commento, se vibri si vede che suoniamo sulle stesse corde

Anonimo ha detto...

mmmmmm secondo me sei un po' troppo grillo parlante.....a volte anzi spesso racconti storie interessanti anche emozionanti ma dovresti controllare l'istinto che ti spinge a fare il maestrino saputello tutto ciò espresso con amichevole simpatia .......

Vincenzo Trichini ha detto...

Whou! E io che mi credevo si capisse che mi sento il contrario di saputello o maetrino. L'intenzione sarebbe mettere in bella copia idee e valori che faticosamente intuisco, che spesso sono per me solo una meta, un dover essere.
Ho messo insieme un numero sufficiente di difficoltà e dolori nella vita per poter pretendere di fare da maestro a qualcuno.
Grazie anche per le storie interessanti e l'amichevole simpatia.

Anonimo ha detto...

Sono l'anonima del primo commento. Quando intorno hai delle iene anche un grillo parlante può essere un grande amico. Un grillo forse che sembra sicuro, ma che nel blog non nasconde le sue fragilità. E, si intuisce dalle sue parole, è un capo, forse stressato dal suo capo, ma con il coraggio di mettersi in discussione in un luogo come la rete dove non sai sempre con certezza chi è il tuo interlocutore. Non ci conosciamo personalmente: forse per questo è più facile essere sinceri. E per questo, anche se in modo a volte maldestro, è più facile arrivare al cuore delle persone.
Abdita