giovedì 31 gennaio 2008

pozzanghere

"Non pestare i piedi nell'acqua delle pozzanghere!"

Cos'è che istintivamente attira i bambini - e confessiamolo - anche gli adulti, dentro le pozzanghere che la pioggia lascia agli angoli dei marciapiedi?
Certamente è un atto di ribellione e di libertà, ma è una questione di coinvolgimento dei sensi:
il rumore delle scarpe al primo contatto con il liquido: clash, sciaff;
la leggera sensazione di spofondamento sotto la superficie quando si esegue il gesto lentamente; la vista degli schizzi che esplodono in tutte le direzioni quando si assestano i colpi definitivi.
Che goduria! Che voglia di ripetere centinaia di volte quell'esercizio. Di provarlo in tutte le sue varianti possibili.
Famolo strano: con un piede, all'indietro, a piedi uniti, a singhiozzo, duro o morbido, alternato o strisciante...
Secondo me si sperimenta il "cambiamento".

Io ho sognato di fare questo gesto in un sogno del 18/1.
Magari è perchè in questo periodo faccio fatica ad accettare alcuni cambiamenti in corso...

Qui, dove ho trovato l'immagine a fianco, trovate una poesia veramente carina in inglese.


La notte dopo ho sognato le corde della palestra.
Ricordo che quando frequentavo le medie inferiori, ogni tanto, il prof di ginnastica ci proponeva l'esercizio alle funi. Non ero affatto un ragazzino atletico ma il gesto non presentava particolari difficoltà, arrivare quasi in cima era facile. Quasi, perchè impossibile era superare gli ultimi cinquanta centrimetri: Dove lo spessore della corda aumentava non sentivo più la sicurezza della mia presa. Improvvisamente temevo di poter cadere e mi fermavo ad un passo dalla sbarra superiore.

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