mercoledì 6 agosto 2008

La speranza

Spe Salvi

Cos’è la speranza?

La speranza è lo stato d'animo di chi è fiducioso negli avvenimenti futuri o già accaduti di cui non conosce i contorni precisi e le esatte possibilità di riuscita. La speranza, in psicologia, è "uno stato d’animo di attesa fiduciosa nel compimento imminente o futuro di un evento o nel raggiungimento di uno scopo prefissato" Secondo il cristianesimo rappresenta una delle tre virtù teologali, insieme a fede e carità, definite da San Paolo apostolo nella Prima Lettera ai Corinzi (Cap. 13). Nell'articolo 2090 del Catechismo della Chiesa Cattolica la speranza è definita come "l'attesa fiduciosa della benedizione divina e della beata visione di Dio". Nello stesso articolo sono definiti come "peccati contro la speranza" la disperazione (che equivale alla cessazione della fiducia nella onnipotenza di Dio) e la presunzione (con la quale si presume di potersi salvare senza Dio, o, viceversa, senza una personale conversione).Ne consegue che per il cristiano la speranza equivale alla certezza della divina Misericordia che si orienta verso il peccatore convertito.

[tratto dalla Gazzetta di Sondrio, Maria De Falco Marotta]

Secondo me il vero nemico della speranza, è il consumismo e non l'illuminismo o il marxismo. Il consumismo induce a subire la scienza (meglio dire la tecnologia) e a non utilizzare la ragione. Spegne ogni speranza, accende illusioni e violenze, innalza barricate.


Nell'enciclica Spe Salvi Benedetto XVI [42] spiega

... L'ateismo del XIX e del XX secolo è, secondo le sue radici e la sua finalità, un moralismo: una protesta contro le ingiustizie del mondo e della storia universale. Un mondo, nel quale esiste una tale misura di ingiustizia, di sofferenza degli innocenti e di cinismo del potere, non può essere l'opera di un Dio buono. Il Dio che avesse la responsabilità di un simile mondo, non sarebbe un Dio giusto e ancor meno un Dio buono. È in nome della morale che bisogna contestare questo Dio. Poiché non c'è un Dio che crea giustizia, sembra che l'uomo stesso ora sia chiamato a stabilire la giustizia. Se di fronte alla sofferenza di questo mondo la protesta contro Dio è comprensibile, la pretesa che l'umanità possa e debba fare ciò che nessun Dio fa né è in grado di fare, è presuntuosa ed intrinsecamente non vera. Che da tale premessa siano conseguite le più grandi crudeltà e violazioni della giustizia non è un caso, ma è fondato nella falsità intrinseca di questa pretesa. Un mondo che si deve creare da sé la sua giustizia è un mondo senza speranza...


In altri passaggi dell'enciclica si coglie una analisi molto serena sul marxismo e in definitiva viene condannata solo la militanza atea. Io penso che non per questo possiamo permetterci di liquidare l'illuminismo e il marxismo che nell'economia generale della storia hanno contribuito a far cadere delle Illusioni.

[segue ancora citazione Maria De falco Marotta] Sia il primo che il secondo, tolti gli eccessi (e nel cristianesimo quanti ce ne sono stati??? Ne cito solo uno: 15 milioni di indios sterminati con la spada e con la croce, in soli vent’anni di "evangelizzazione" : 1560-1580 ) hanno contribuito alla liberazione dell’umanità dai pesanti gioghi della Minorità ( lo dice Kant) cioè a saper scegliere il bene dal male senza che qualcuno lo imboccasse per forza. Come è successo nei secoli bui e come succede- purtroppo adesso in certi stati islamici e dittatoriali. L'illuminismo è l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità di cui egli stesso è colpevole. Minorità è l'incapacità di servirsi della propria intelligenza senza la guida di un altro. Colpevole è questa minorità, se la sua causa non dipende da un difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi di essa senza essere guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza! Questo dunque è il motto dell'illuminismo. In quanto al marxismo è impossibile non ricordare che l’umanità( non tutta) ha preso coscienza contro il modo di produzione capitalistico basato sulla produzione di valori di scambio attraverso lo sfruttamento della forza-lavoro dei proletari; sulla distribuzione attraverso il mercato per la realizzazione del plusvalore; sulla divisione della società in classi secondo la loro collocazione economica, che è contro le falsificazioni storiche e le degenerazioni teoriche dei principi del materialismo storico e dialettico e della critica marxista della economia politica, dallo stalinismo al maoismo, fino a tutte le revisioni possibili del socialismo scientifico.

Qualche volta siamo così impegnati a puntualizzare che la giustizia o la speranza senza Dio non servono all'uomo che finiamo per diventare incapaci ad ascoltare, a comprendere chi protesta verso Dio. Chi ha una speranza nel futuro è un amico con il quale camminare insieme indipendentemente dal fatto che ponga o meno questa fiducia in Dio (o la ponga in un dio diverso). La speranza l'abbiamo dentro di noi, indipendentemente dalla fede religiosa. La speranza non cade dal cielo come la pioggia. E' una forza che bisogna tirare fuori, bisogna attivarla. ll Signore ha dato ai viventi questa forza, fin dal principio e per tutta la vita.

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