mercoledì 22 dicembre 2010

Berlino- mostra su "Hitler e i tedeschi"

Se vi capita di andare a Berlino entro il 6 Febbraio 2011 non perdete l'occasione per visitare la mostra temporanea "HITLER UND DIE DEUTSCHEN" al DHM (Deutsches Historisches Museum) sulla centralissima Unter den Linden.
Ne vale la pena. A Berlino è facile trovare posti che parlano del muro e del comunismo, ma meno facile trovare immagini del Nazional Socialismo. Penso che l'argomento crei ancora imbarazzo e questa mostra, per niente retorica, indaga sul perchè è stato possibile questo fenomeno.


Sessantacinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale Hitler e Il Nazionalsocialismo rimangono ancora, in Germania, un argomento esplosivo. Com'è stata possibile l'ascesa di Hitler? Come hanno potuto, Hitler e il Nazionalsocialismo, responsabili della guerra, di crimini e di genocidio, contare su un così ampio consenso nella società tedesca, fino alla fine? Perché sono stati così tanti i tedeschi disposti ad allineare la loro condotta con quella del "Führer" e quindi a sostenere attivamente la dittatura nazista?
La mostra cerca risposte a queste domande esaminando non solo il fenomeno di Hitler, ma anche la società tedesca. Il giovane Hitler era un personaggio insignificante. Non c'era niente di lui che potesse far immaginare che fosse destinato a salire al potere. Tuttavia egli fu presto circondato da devoti seguaci e divenne l'uomo più potente in Europa. Il suo potere non può quindi essere spiegato semplicemente sulla base delle sue caratteristiche personali.
Più importantè è l'analisi delle condizioni socio-politico e della mentalità del popolo tedesco in quel momento. Hitler ha saputo mobilitare le paure e le speranze sociali ed utilizzarle per i propri fini. La dittatura ha poggiato il suo consenso sull' entusiasmo e l'approvazione di massa, ma anche sulla violenza, l'omicidio e annientamento fisico.
La mostra propone l'interconnessione tra il potere personale di Hitler e le speranze e gli interessi di ampi strati della società tedesca.
Hitler non avrebbe potuto consolidare la sua dittatura senza l'accettazione della popolazione del suo ruolo di "Führer". In questo processo, la società tedesca, è diventata sempre più profondamente legata alla politica del "Führer-Stato", che aveva promesso lavoro, promozione, prosperità e la restaurazione della vecchia grandezza Nazionale.
La politica Nazional Socialista ha saputo confezionare questo tipo di offerta sostenendo la retorica del mito di una "comunità nazionale"; in realtà ha portato all'erosione delle strutture statali e dei valori morali e si è conclusa nella distruzione e nell'annientamento.

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