lunedì 31 dicembre 2012

La pace non è un sogno

La Chiesa contro il capitalismo e contro i fanatismi religiosi
Allarmano i focolai di tensione e di contrapposizione causati da crescenti diseguaglianze fra ricchi e poveri, dal prevalere di una mentalità egoistica e individualista espressa anche da un capitalismo finanziario sregolato. Oltre a svariate forme di terrorismo e di criminalità internazionale, sono pericolosi per la pace quei fondamentalismi e quei fanatismi che stravolgono la vera natura della religione, chiamata a favorire la comunione e la riconciliazione tra gli uomini.

La felicità è un diritto dell'uomo
E tuttavia, le molteplici opere di pace, di cui è ricco il mondo, testimoniano l’innata vocazione dell’umanità alla pace. In ogni persona il desiderio di pace è aspirazione essenziale e coincide, in certa maniera, con il desiderio di una vita umana piena, felice e ben realizzata. In altri termini, il desiderio di pace corrisponde ad un principio morale fondamentale, ossia, al dovere-diritto di uno sviluppo integrale, sociale, comunitario, e ciò fa parte del disegno di Dio sull'uomo. L’uomo è fatto per la pace che è dono di Dio.


La pace si raggiunge condividendo le culture...il fine non giustifica i mezzi

MI-PIACE-LA-PACE.jpgL’etica della pace è etica della comunione e della condivisione. È indispensabile, allora, che le varie culture odierne superino antropologie ed etiche basate su assunti teorico-pratici meramente soggettivistici e pragmatici, in forza dei quali i rapporti della convivenza vengono ispirati a criteri di potere o di profitto, i mezzi diventano fini e viceversa, la cultura e l’educazione sono centrate soltanto sugli strumenti, sulla tecnica e sull'efficienza.
...
La pace concerne l’integrità della persona umana ed implica il coinvolgimento di tutto l’uomo.
La realizzazione della pace dipende soprattutto dal riconoscimento di essere ... un’unica famiglia umana.

La pace non è un sogno
La pace non è un sogno, non è un’utopia: è possibile. I nostri occhi devono vedere più in profondità, sotto la superficie delle apparenze e dei fenomeni, per scorgere una realtà positiva che esiste nei cuori, perché ogni uomo è creato ad immagine di Dio e chiamato a crescere, contribuendo all'edificazione di un mondo nuovo.
...
Ogni persona e ogni comunità – religiosa, civile, educativa e culturale –, è chiamata ad operare la pace. La pace è principalmente realizzazione del bene comune delle varie società, primarie ed intermedie, nazionali, internazionali e in quella mondiale. Proprio per questo si può ritenere che le vie di attuazione del bene comune siano anche le vie da percorrere per ottenere la pace.


Proposte per gli operatori della pace
Operatori di pace sono coloro che amano, difendono e promuovono la vita nella sua integralità.
....

Costruire il bene della pace mediante un nuovo modello di sviluppo e di economia.
....
I molteplici operatori di pace sono chiamati a coltivare la passione per il bene comune della famiglia e per la giustizia sociale, nonché l’impegno di una valida educazione sociale.
...
Emerge, in conclusione, la necessità di proporre e promuovere una pedagogia della pace.

(tratto dal messaggio per la pace del Papa - qui testo originale-)

venerdì 28 dicembre 2012

Il pranzo siciliano in versione Vincenzo

l'ho fatto a Natale...con il preziosissimo contributo di Maria Teresa che in queste cose è diventata più siciliana di me, ma va bene in qualsiasi periodo dell'anno.

Dedicato agli amici del "Blau (facebook)" di Barcellona e a Diego in particolare.

Insalata di arance

Via i preconcetti, prima bisogna assaggiare e poi giudicare!
Questa insalata è quasi una tappa  fissa per i miei ospiti. Con rare eccezioni è stata entusiasticamente apprezzata. La presenza delle arance stimola l'appetito, per questo viene catalogata come un antipasto, ma in casa dei miei genitori era considerata un vero e proprio secondo. Adatta anche a separare più secondi fra loro.

Ingredienti per 4 persone:
2 arance succose (per esempio sanguinelle)
1 cipolla rossa
prezzemolo abbondante
10 grosse olive (verdi o nere.. o entrambe)
2/3 filetti di acciughe
olio di oliva
sale
pepe

Preparazione:
- sbucciare e tagliare a fettine le arance e aggiungere:
- le cipolle tagliate a fettine (se volete ammorbidire il sapore, ricordatevi di lasciarle a mollo per 10 minuti)
- abbondante prezzemolo - io lo strappo con le mani anziché tritarlo in modo da lasciare grossi pezzi di foglia
- olio senza paura, sale e pepe.
mescolare molto bene e aggiungere ancora:
- le olive, i filetti di acciughe sminuzzati e mescolare di nuovo.
 - lasciare macerare almeno 15 minuti rimescolando ogni tanto.

Ci sono varianti a volontà perché nell'insalata si potrebbero mettere anche finocchi crudi o pezzettini di sedano.
Le immagini che ho trovato sui siti non mi convincono troppo, l'insalata non deve essere secca ma deve formarsi una base liquida. Gli ingredienti devono essere molto amalgamati e non apparire pezzi separati.
L'immagine tratta da ilmagicomondodiila.blogspot.com non corrisponde
totalmente alla descrizione

Pasta con le melanzane

Premesso che io le "melanciane" le mangerei in qualsiasi modo - tranne crude,  questo è per me il "primo" più buono in assoluto; ma sicuramente qui ci gioca un fattore nostalgia.

Ingredienti per 4 persone:
500 gr. spaghetti grossi
3 melanzane grosse - viola e oblunghe - ma se hanno i semi o sono vecchie allora lasciate perdere, non è cosa; conditevi gli spaghetti con un po' di olio e formaggio grattugiato...
basilico
1/2 cipolla o qualche spicchio di aglio
qualche spicchio di basilico
pomodori pelati (oppure, ancora meglio, fatevi il sugo con i pomodori freschi - ma che non venga sbiadito perché altrimenti il risultato finale apparirebbe triste e melanconico)
olio di semi - ma tanto!
sale e pepe
ricotta salata da grattugiare

Preparazione:

- Bisogna pensarci per tempo perché le melanzane hanno una preparazione remota; vanno cioè tagliate a fette circolari  (attenzione allo spessore: non troppo sottili ma soprattutto non troppo spesse), salate, e pressate per almeno un'ora in modo che rilascino un po' di liquido.
- Tagliare una parte delle melanzane a cubetti e metterle da parte per il sugo.
- Scaldare in una grande padella l'olio e friggere le melanzane fino a dorarle. Che non manchi mai l'olio quindi rabboccare perché le melanzane lo assorbono avidamente. Quando si tolgono dalla padella depositarle in un largo piatto dove si può disporre sul fondo un po' di carta da cucina.
- Preparare il soffritto di cipolla (o in alternativa rosolare gli spicchi di aglio) e aggiungere i pelati e un po' di basilico e infine versare le melanzane a dadetti; insomma fate un buon sugo di pomodoro e melanzane.
- Gli spaghetti devono essere al dente. C'era bisogno di dirlo? Mescolare con il sugo...ma non con le melanzane fritte!
- Impiattare la porzione di pasta con sopra due tre melanzane fritte e un ciuffo di basilico. 
- Grattugiarci la ricotta a volontà.
- Le melanzane rimaste si dispongono al centro del tavolo a portata di forchetta e man mano che si consumano quelle nel proprio piatto si attinge a quello centrale per fare rifornimento.

E' più di un "primo". E' un movimento di bocche e di mani, di sguardi e di sciauri, di guizzi: è un rito.


melanzane al sugo
l'immagine tratta da giallozafferano.it - non corrisponde integralmente alla descrizione

Involtini al forno

Ingredienti per 4 persone:
18 Fettine di vitello sottili, tenere e piccole.
1 cipolla rossa
6/7 fette di pancarré
2 pomodori
pinoli
uva passa
una fetta di formaggio caciocavallo
olio di oliva
sale
semi di finocchio
pepe

Preparazione:
- soffriggere la cipolla fino a indorarla, aggiungere pomodori tagliati a cubetti e privati dei semi, pinoli e uva passa la cui quantità lascio alla sensibilità personale, sale e pepe. Una decina di minuti dovrebbero essere sufficienti ad amalgamare i sapori. Meglio lasciar raffreddare.
- Frullare il pancarré dopo aver tolto i bordi; versare in un contenitore e aggiungere il soffritto, una manciata di semi di finocchio, qualche filo d'olio d'oliva.

- Preparare a parte cubetti di formaggio - io voto per la scamorza  ma qui c'è spazio per altre varianti (per esempio pecorino o scamorza).

- Preparare degli spicchi di cipolla e listarelle di peperoni.

- Disporre al centro della fettina un generoso cucchiaio di condimento e qualche cubetto di  formaggio e arrotolare.

- I miei spiedini sono composti da tre involtini ma ne preparo qualcuno in più per chi vuole una porzione abbondante.
Lo spiedino sarà formato infilzando e alternando l'involtino di carne con un pezzo di cipolla e peperone.
Affinchè lo spiedino "tenga bene" e anche per un effetto estetico molto particolare, infilzare con due stecchi paralleli anzichè uno solo.

- Passare lo spiedino nell'olio e poi impanare (nel pane grattugiato io aggiungo altri semi di finocchio).

- Forno caldo, 170° e avanti fino ad ottenere doratura (15 minuti circa).
L'immagine  è presa dal sito cuoreinpentola.it

Biancomangiare

E' un dolce che mia mamma ogni tanto mi improvvisava come merenda a metà pomeriggio ma nella sua semplicità di ingredienti completa bene anche un pranzo.

Ingredienti per 4 persone:
1 litro di latte
4 cucchiai di farina 00
4 cucchiai di zucchero
scorze di limone o grattugiate
biscotti savoiardi o in alternativa delle gallette o quello che c'è in casa

Preparazione:
scaldare in una pentola  non aderente il latte, a fuoco moderato e aggiungere la farina e lo zucchero.
Mescolare con un cucchiaio di legno avendo cura di eliminare al più presto i grumi di farina.
Aggiungere le scorze di limone. Mescolare senza tregua fino al bollore. A quel punto avviene l'addensamento necessario.
Spegnere e versare sopra al piatto nel quale sono stati adagiati i biscotti.

E' buono caldo ma anche freddo.
Varianti: senza biscotti versato nelle coppette; senza scorza di limone ma con cannella; con pezzettini di cioccolata come guarnimento...

Se volete completare l'opera potreste aggiungere la frutta:

Fichi d'india.

Se non sapete sbucciarli ci penso io ad insegnarvelo: guardare questo filmato su youtube.

Dimenticavo il vino: 

Il rosso Cerasuolo di Vittoria va proprio bene.

e ora fermatelo...

Il giovanotto messo di fronte al fatto compiuto di chi gli aveva sottratto il nuovo giocattolo, non ci ha pensato due volte e ha iniziato a gattonare. Per dire che si "cambia" quando ci sono le motivazioni interiori per farlo....

giovedì 27 dicembre 2012

Passa e rimane

Passa ma rimane questo Natale 2012.

Tante emozioni da mettere nel sacco riservato alle cose buone della propria vita, quello in cui vai a curiosare nei momenti più grami.

Se fosse un tema potrebbe intitolarsi "Quattro giorni per quattro nonni" se non che, con tutte le sacrosante  ragioni, bisogna includere anche i tre zii!

Fa strano dire che il "come si cambia", questa volta, consiste nel ritrovarsi a vivere un Natale talmente tradizionale da non averne mai vissuto uno così. L'Albero sommerso dai regali, il Presepe dell'Eremo fuori dalla porta dove risuonano i canti classici, la famiglia riunita al completo,  i giochi intorno al tavolo, le risate schiette, gli scherzi, i pranzi, le cene e i dolci basati sulla cucina regionale da cui ognuno di noi proviene: Napoletana, Genovese, Siciliana e naturalmente Catalana.

Dire che tutto girava intorno a Pau è assai scontato ma corrisponde totalmente al vero.
Anche durante la S.Messa di Natale, dove con gli altri nonni ci siamo ritrovati a partecipare una poco comprensibile liturgia in Catalano, non abbiamo potuto evitare di sorridere quando il sacerdote ha proclamato: "la pau sigui amb vosaltres" e tutti ci hanno stretto la mano dicendo "Pau", "Pau","Pau".
[in Catalano Pau significa Paolo ma anche Pace]

Ma non è certo il richiamo alla "tradizione" che fa di questi giorni dei "giorni speciali". Il fatto è che la nascita di un bimbo scatena in un'intera famiglia l'occasione (che però bisogna saper cogliere) per riscoprire i fondamentali della tua vita.
Non ho scritto "Vita", con la lettera iniziale maiuscola, ho scritto "vita" perché non intendo il teorizzare sui massimi sistemi filosofici ma il guardare dentro il proprio sacco. 
Lì, per esempio, dietro le diverse scelte dei figli, scelte che a volte si accettano senza condividere e che si portano insieme senza sentirle proprie, che a volte fanno anche male, magari ci ritrovi l'unica cosa veramente importante per cui valeva la pena di provarci a fare il genitore. E' una parola talmente stiracchiata e maltrattata, banalizzata e malridotta che spesso diventa irriconoscibile. Ci ritrovi un flusso di energia che va e uno che ritorna. Che si allarga e contiene che si divide e si moltiplica... 

Eppure, secondo me, è l'unico e il solo motivo per cui il nostro "esserci" ha un senso così profondo da abbracciare il passato e il futuro; una parola capace di richiamare in un colpo solo l'inizio e la fine di tutto.

... Sai cosa ti dico...oggi questa parola intorno alla quale continuo a girare, la penso ma non la scrivo.
Oggi, così, mi sembra di dargli più valore.




martedì 18 dicembre 2012

Il lavoro nutre il corpo e l'anima

Articolo 4 della costituzione italiana:


La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

Ogni legge che va conto il lavoro è un sacrilegio...tu, è inutile che mi dai tutti i diritti, se non ho il lavoro non sono niente. Amare il proprio lavoro credo che sia una vera e concreta forma di felicità sulla terra. 
Quello che spetta ai futuri governi non è solo cercare il lavoro ma far sì che ognuno di noi ami il proprio lavoro. Con la disoccupazione le persone non è che perdono solo il lavoro, perdono se stessi e stanno male e producono infelicità. Fanno stare male gli altri. Perdiamo tutti quando non c'è il lavoro. Perché quando lavoriamo non è che modifichiamo solo l'oggetto a cui stiamo lavorando, modifichiamo noi stessi. Diamo una forma alla nostra vita. Quando ci danno la busta paga non troviamo solo i soldi, troviamo un'altra ricompensa: noi stessi. Quella paga non è "avere" è "essere". Quel compenso non dà solo da mangiare al corpo , nutriamo l'anima; se non c'è il lavoro crolla tutto...
(tratto da Benigni, La più bella del mondo- Rai1 17 Dicembre 2012)

Io mi sono commosso perché ho ritrovato in queste parole i sentimenti che ho provato nell'incubo vissuto giusto un anno fa. Mai nella mia vita sono stato così consapevole dell'amore per il lavoro che sto facendo; oggi a 59 anni compiuti provo passione, impegno, entusiasmo, forza, curiosità, interesse, scoperta, creatività, determinazione...grazie.

lunedì 10 dicembre 2012

E' arrivata la stella



N
ella grotta dell' Eremo, a San Pol de Mar,   anche quest'anno è arrivata la Stella con la buona notizia che è ci è nato un Salvatore.


Però quest'anno la buona notizia è doppia: insieme al Bambino ci è nato un nipotino.



Nonostante i brutti corvi della crisi economica e i tentativi di rianimare sgraditi dinosauri non mi lascerò sfuggire questa occasione per festeggiare unNatale speciale con le persone che amo!




Nella società dei consumi, in cui si è tentati di cercare la gioia nelle cose,  il Natale sia vissuto non solo come una festa esteriore, ma come la festa del Figlio di Dio che è venuto a portare agli uomini la pace, la vita e la gioia vera. [Benedetto XVI  9/12/2012]



lunedì 3 dicembre 2012

Prove da Nonni

Prima sorpresa: arriviamo a Barcellona e all'uscita dell'aeroporto  sono ad aspettarci figlia, genero, Duc e ...Pau!
"Ciao Pau, siamo i nonni, non siamo solo un'immagine che appare sullo schermo del computer, non siamo virtuali, siamo qui..."
Naturalmente Pau che ha appena cinque mesi non può rispondere. Ci guarda con due occhi enormi e chiarissimi, sorride e poi intimidito tuffa ripetutamente la testa contro il corpo rassicurante della sua mamma.
Ma intanto è l'inizio che dà il via alle successive 42 - quarantadue -ore di ...prove da Nonni.

Le prove includono un paio di passeggiatine mattutine, giochi a livello terra e a livello divano, versi gutturali e facce da deficienti che possano provocare  le risate del nipotino;  tenerissimi momenti nel lettone al nostro risveglio (commozione); pappe e cambi pannolini (solo la nonna); foto e riprese video con tutte le tecnologie possibili (solo il nonno).
Lo so, storie di quotidiana normalità ma in questo caso amplificate dalla lontananza che rende ogni gesto unico, nuovo e prezioso.

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mercoledì 28 novembre 2012

matrimonio in Italia: di meno e più tardi

Molti quotidiani on-line di oggi riportano la notizia che, secondo le statistiche aggiornate dell'ISTAT, in Italia ci si sposa di meno e più tardi.

Certo ce ne rendevamo conto tutti "a naso", ma il conforto dei numeri evidenzia in modo impietoso questa tendenza.
Chi, come me e Mariateresa, si occupa di preparazione al matrimonio lo scopre anno dopo anno: le nuove coppie che desiderano sposarsi in chiesa sono poche e cresce la loro età media; ma in realtà basta guardare i propri figli, i loro amici e amiche, i figli e le figlie degli amici...

L’età media del primo matrimonio negli uomini è ora di 34 anni e quella delle donne di 31 anni (circa 7 anni di differenza rispetto ai dati del 1975). 
Sono inoltre diminuiti di 39 mila in 4 anni i matrimoni religiosi. 

A provocare il rinvio delle" prime" nozze (così c'è scritto, perché poi ci sono anche le statistiche dei successivi matrimoni) sono diversi fattori: 

Da una parte ci si orienta sempre più verso le unioni di fatt,o anche in presenza di figli o comunque si allungano le convivenze pre-matrimoniali.

Dall'altra è soprattutto la prolungata permanenza dei giovani nella famiglia di origine ad accentuare la tendenza; qui intervengono svariate motivazioni ognuna con differente impatto:
- l’allungamento dei tempi necessari al completamento della formazione scolastica, 
- le difficoltà sempre crescenti nel trovare  lavoro,
- la condizione di precariato del lavoro stesso, 
- la difficoltà di acquistare un’abitazione. 

In realtà sono decenni che queste cause vengono elencate, comunque, ad oggi, possiamo senz'altro aggiungere all'interminabile lista dei guasti provocati dalla crisi economica, anche  un aumento del senso di incertezza e insicurezza nei giovani.

Per aggiungere il carico finale, ci metterei pure - nessuno si offenda - che altre statistiche confrontando il comportamento dei giovani nel resto dell'Europa, affibbiano ai nostri figli l'etichetta di "mammoni". 
E in effetti, sembrano pensare in molti,  perché esporsi a rischi di scelte importanti quando tutto sommato un tetto è garantito e un rapporto affettivo con un partner comunque fruibile?

Mi rendo conto che per molte persone questi numeri non segnalano nessun fenomeno "negativo" ma solo un marcato cambiamento sociologico e comportamentale rispetto al passato.
Secondo me, al di là delle considerazioni religiose e morali, il matrimonio è una fonte inesauribile di energia per la coppia e di sostegno alla comunità sociale.
Certo, non un qualsiasi matrimonio: non fanno testo quelle coppie che si accontentano di "durare tanto" senza badare alla qualità del loro rapporto.
Che serve poter dichiarare venti, trenta quaranta anni di matrimonio se dietro c'è una vita fatta di tran-tran, senza impulsi vitali, senza una continua ricerca del bene reciproco, senza la volontà di superare i propri limiti e quello del coniuge, senza l'ebrezza di affrontare insieme le sfide della vita...?

...quindi in un certo senso il matrimonio non è qualcosa da "ripristinare" in una versione del passato più o meno recente ma una sfida da raccogliere per il futuro.

Che dire? Qualche settimana fa i vescovi italiani hanno pubblicato delle nuove linee guida per la preparazione dei giovani al matrimonio. Nelle conclusioni si scrive: " Riveste grande importanza la testimonianza di sposi e di  famiglie che vivono nella verità la loro vocazione". 

"Su questa strada voi assicurate un  servizio non solo religioso o ecclesiale, ma  anche sociale, contribuendo a costruire la città dell’uomo"

venerdì 23 novembre 2012

Chi è, di dove viene?

L'origine di Gesù è insieme nota ed ignota [...] Gesù interrogherà i suoi discepoli dicendo: "la gente chi dice che io sia? [...] voi, chi dite che io sia?"
Chi è Gesù, di dove viene? Le due domande vanno inscindibilmente insieme.


Lo scopo dei quattro Vangeli è quello di rispondere a queste domande. Sono stati scritti proprio per darvi una risposta.


da L'infanzia di Gesù di Joseph Ratzinger

mercoledì 7 novembre 2012

In una coppia c'è chi

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sa librarsi in volo come una libellula 

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... e chi deve faticosamente mantenersi a galla;
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chi fa il galletto
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.... e chi fa il pavone;
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chi guarda lontano
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...e chi guarda vicino;



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chi guarda dall'alto
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...e chi guarda dal basso.
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Ecco cosa si può imparare...
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...da un soggiorno in costiera amalfitana al "il cavaliere dei conti".















martedì 6 novembre 2012

Il matrimonio che vorremmo

Ieri sera insieme a Maria Teresa sono andato a vedere il mio primo film "romano".

Il matrimonio che vorrei.
Il trailer (clicca qui)  non rende per niente giustizia. Il film è presentato come una commedia leggera e al limite del volgare, ma non è così!

Nonostante i tempi un po' lunghi l'interpretazione di Tommy Lee Jones e Meryl Streep è strepitosa. Due grandi attori che sanno dosare gli sguardi, le pause, i gesti e calarsi nella parte con grande disinvoltura, senza cadute di stile.
La storia è quella dell'amore fra due coniugi sessantenni che la routine sta spegnendo inesorabilmente e  racconta del tentativo di salvare il matrimonio seguendo i consigli di un consulente.
Più che la trama, quello che colpisce sono i dialoghi e i silenzi fra i coniugi, la descrizione dei gesti e degli atteggiamenti quotidiani che hanno provocato la crisi. L'apatia e resistenza di lui e la testarda determinazione a riscoprire il "matrimonio che vorrei" di lei.
Non nascondo che sia io che Maria Teresa ci siamo commossi. Tra qualche giorno cominciamo in parrocchia un nuovo  corso di preparazione al matrimonio e questo film sembra racchiudere tanti dei messaggi su cui rifletteremo nel percorso.


Davvero il "matrimonio che vorremmo": che non è solo quello di una finzione cinematografica, ma quello di tante coppie che non rinunciano all'intimità di un dialogo anche dopo decenni di convivenza; che non si accontentano di far durare nel tempo "lo stare insieme",  ma che vogliono puntare alla qualità del loro rapporto; che vogliono continuare a vivere la sessualità come un'occasione speciale per dare felicità all'altro attraverso il contatto fisico e delle anime; che dopo oltre trentanni di convivenza possono guardarsi ancora negli occhi e vedersi bellissimi a dispetto del tempo e delle rughe, non perché fingono ma perché la bellezza non sparisce: cambia!
Un matrimonio che sa guardare sempre alla magia iniziale dell'innamoramento e che da lì può ripartire e ricominciare quando serve.

Consiglio spassionato per tutti: andate a vederlo.

domenica 7 ottobre 2012

Dove sei?

E' un giorno qualunque quando l'uomo si guarda attorno, alza lo sguardo al cielo, verso uno stormo di uccelli che migrano, poi guarda il branco di animali che è riuscito ad addomesticare e che gli forniscono carne e latte; è un giorno come tutti gli altri e lui continua a lavorare…

Quella notte sente nelle vicinanze il leone da cui deve difendersi col fuoco e coi bastoni che lui stesso ha costruito; ha paura per sé e per quelli che gli stanno intorno; il suo pensiero si ferma per un lunghissimo istante sulle sensazioni che sta provando.
La mattina successiva fissa lo sguardo sui fiori degli alberi dove insetti si posano e si alzano senza sosta, ricorda ed associa allo scorrere del tempo, il ripetersi sempre uguale e sempre diverso del ciclo della vita.

Così continua per anni, così continuano a fare i suoi figli  e i figli dei sui figli, finché un giorno, un altro uomo, del tutto simile al primo, è attraversato da un pensiero, anzi da una certezza: "queste creature che mi circondano sono beate, il mondo del quale faccio parte è buono.
Ma io sono diverso, non sono sempre beato, io sono inquieto".
Si guarda intorno: "gli uomini e le donne della sua tribù e quelli delle altre tribù che incontra sono inquieti".

Non gli basta più sacrificare allo sconosciuto dio che ha dato forma all'alba bianca e colore al tramonto indaco; che ha innalzato il vulcano che di tanto in tanto fa tremare la terra; non gli basta più sacrificare al dio e permette quel sonno dal quale non ci si sveglia più...

Le domande ora sono chiare: Perché la morte? Perché la fatica del lavoro? Perché il dolore del parto?  Perché gli altri animali semplicemente vivono la vita, mentre noi ci rinvoltoliamo nei suoi perché?

Ora però una nuova intuizione, tanto chiara da essere un'ispirazione, gli faceva accelerare i battiti del cuore e rabbrividire la superficie della pelle.
Pensieri sparsi si avvicinavano fra loro attirati uno verso l'altro:

"Anche l'uomo una volta stava in uno stato di grazia come lo è il resto del creato".

"Era, sì, era come.... un paradiso terrestre".

"Nel Creatore c'era la volontà di dare vita ad una creatura capace di riconoscere il bene e il male..."

"Poi qualcosa era successo, ma forse era nell'ordine delle cose..."

"Era come se un giorno, questa creatura, cresciuta all'ombra dell'evoluzione, avesse assaggiato un frutto della conoscenza e ....e poi ne avesse pagato le conseguenze".

"Gli occhi si erano aperti, l'Uomo aveva preso coscienza  della propria nudità;"

"Scacciati dal Paradiso...si ma era stata la logica conseguenza...;"

"...Ma il Creatore non ci ha abbandonato. Infatti ci ha vestiti...."

"..Dobbiamo fare la nostra strada...per incontralo faccia a faccia, di nuovo".

Dopo aver vagato per ore con la mente su questi e altri pensieri, l'Uomo aveva qualcosa dentro di sé che gli urlava come una Verità.
Ne avrebbe parlato con la compagna che divideva il fuoco con lui, con le creature che erano nate dal loro stare bene insieme corpo contro corpo, come una carne sola; ma voleva dirlo anche agli altri. Cominciò a ripetersi e a memorizzare la storia degli Inizi ed era certo che sarebbe riuscito a tramandarla per migliaia di generazioni future.

Poi una calda sera mentre la luna era ancora alta nel cielo, prese il coraggio a quattro mani e chiese di essere ascoltato:



In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque….

…Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno…

…Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non devi mangiare, perché, quando tu ne mangiassi, certamente moriresti»....

…Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto».





Foto di Gianni Crestani da Pixabay

Saprò sorprendermi

Saprò accettarmi per l'uomo che sono realmente. Un individuo che cammina, che sente, che parla, e che - nonostante i suoi difetti e le sue mancanze - sa mostrarsi coraggioso.
Saprò meravigliarmi delle azioni più semplici, come fermarmi a parlare con uno sconosciuto.
Proverò stupore per le sensazioni che mi sono ormai familiari [].
Trasecolerò per i momenti di tenerezza, come quando contemplo la mia compagna dormiente e cerco di immaginare che cosa stia sognando.
Tuttavia, se non ci sarà nessuno nel letto accanto a me, mi avvicinerò alla finestra e, dopo aver osservato il cielo, avrò la conferma che la solitudine è soltanto una menzogna, giacché l'intero Universo mi tiene compagnia.
A un certo punto, mi accorgerò di aver vissuto ogni ora della giornata come una sorpresa. Mi sarò impadronito di un nuovo Io: un essere che non è stato concepito e plasmato né dai miei genitori né dalle scuole che ho frequentato, bensì da tutte le esperienze che ho vissuto.

da "Il manoscritto ritrovato ad Accra" - Paolo Coelho 



domenica 23 settembre 2012

Minestrone alla Pau

Non c'è discussione: quale altra fine può fare un bambino nato sotto una zucca se non finire nel minestrone?


sabato 1 settembre 2012

Il volto luminoso della Chiesa

Mi piacerebbe scrivere qualcosa di speciale per testimoniare il mio amore verso il card. Martini. Tante pagine dei suoi libri mi hanno fatto trasalire perché facevano vibrare i miei sentimenti più profondi. Quell'ostinata insistenza a non voler dividere il mondo fra credenti e non credenti, quella ricerca senza prevenzione e pregiudizio intorno alla fede...

Il card. Martini è stato per me uno dei rappresentanti di quel folto plotone di testimoni che formano il volto luminoso della Chiesa, da contrapporre ai lati meno edificanti.

Purtroppo non sono capace di scrivere qualcosa di speciale, allora, molto malamente, faccio esercizio di "tagliare e cucire" qualche frase che ho trovato in giro; ma volutamente evito di aggiungere la fonte... perché il Card. Martini è veramente di Tutti e se c'è una cosa, proprio una, che mi ha dato fastidio in questi due giorni, è stata l'affemazione in TV di un giornalista (non vi dico né rete, né nome) che l'ha definito "di sinistra".

Ora il card. Martini è una posizione privilegiata perché il creato e il non-creato non hanno più misteri per lui: è accanto a noi, qui dietro l'angolo della materia e dell'energia che costituiscono l'universo che conosciamo; conosce le domande giuste per ottenere le risposte ai nostri perché...allora per favore:

Prega per noi, pensa a noi!



Citazioni non citate:

"disponibilità a «dialogare con il mondo della scienza, della tecnologia, a confrontarsi con i non credenti, con i credenti delle altre fedi. Con la fiducia che dal dialogo con gli altri ci sia sempre da imparare»."

"La “cattedra dei non credenti” era seguita da migliaia di persone, soprattutto giovani che affollavano ogni angolo del Duomo, per ascoltare il cardinale confrontarsi con chi non aveva il dono della fede ma era aperto, comunque, al dialogo e alla trascendenza."

"In lui, si ebbe la testimonianza della possibile alleanza fra fede e ragione: «La cultura tende a contrapporle, mentre la ragione è sempre cammino verso il senso della vita."

"chi ha fede deve riconquistarla; questo è il compito del cristiano e in particolare del vescovo, successore degli apostoli: mettere la sua fede al servizio degli altri, quindi metterla in gioco e insieme agli altri, insieme alle pecore smarrite, riconquistarla."

"Nelle ultime ore al suo capezzale venivano lette in continuazione le Beatitudini, come lui stesso aveva chiesto."

 "com’era stato per Giovanni Paolo II, il Papa che l’aveva voluto vescovo. «La malattia si è evoluta nel modo più naturale possibile» e «non vi è stato alcun accanimento terapeutico»,  Il cardinale è stato «sempre molto scrupoloso nell’assumere farmaci e non ha mai detto "questo non lo voglio"»; «seguiva una terapia molto complessa ma non era attaccato ad alcuna macchina». La sua posizione sull’accanimento terapeutico «era nota». Era di contrarietà. Era quella della morale cattolica. Ed è stata rispettata."

"ma anche uomo che aveva acquisito in sé il Concilio"

"Martini usava una espressione: «Il non credente che è in me», che rende bene la tensione di molti cristiani oggi: divisi tra la fede ereditata e una cultura dominante che tende a negarla.
Questa parole indicano qualcosa che ci accompagna fino all’ultimo giorno, perché la tentazione contro la fede è sempre possibile. Santa Teresa di Lisieux prossima alla morte fu tentata da un materialismo radicale. Questa espressione  dice dunque di qualcosa di molto forte e vero: non siamo mai definitivamente consolidati nella fede. Il che non significa negare la distinzione fra il credere e il non credere. La differenza invece è profonda: con Dio o senza Dio, infatti, cambia tutto."

"La profonda convinzione della assolutezza del cristianesimo. Se Gesù fosse un maestro come ce ne sono tanti altri, perché uno si dovrebbe dire cristiano? Martini, questa sua fede così profonda, rigorosa, ancorché percorsa da timori e tremori, ha saputo viverla, non solo testimoniarla, fino a produrre dialogo, confronto, comprensione, misericordia. È una fede, la sua, che si è fatta prossimo. Tutt’altro che: vogliamoci bene, abbracciamoci insieme perché siamo tutti uguali."


domenica 26 agosto 2012

Odore intenso di sidro

Stamattina, dopo il "non nubifragio" che ha colpito la Liguria,siamo tornati in campagna decisi a mangiarci un piatto di ravioli nel prato di casa. Ci ha accolto uno strano odore di mosto; dopo breve ma acuta indagine abbiamo individuato i motivi: né cantina né distilleria segreta. Il forte vento della notte aveva fatto strage di mele gia mature, che in poche ore, al contatto della terra stavano gia' fermentando. Questa foto la chiamerei "natura mosta".

giovedì 23 agosto 2012

gerolamo la mosca: L'arrivo delle bisnonne

gerolamo la mosca: L'arrivo delle bisnonne: Non è vero ma ci credo. Io lo so ciò che accade non è per caso e come diceva Matisse ci sono fiori da ovunque per chi vuol vederli. E' un po...

domenica 19 agosto 2012

Mangiare insieme

"Andiamo a mangiare qualcosa insieme?"
E' proprio la tipica formula con cui si invitano parenti e amici.
In realtà non si mangia proprio... insieme.
 Pescando nei ricordi della mia infanzia siciliana, ieri sera, a Sant Pol de Mar abbiamo veramente e letteralmente mangiato insieme!
Spettatore un po' perplesso, Pau.


Voilà, gli spaghetti sono pronti

Per Pau, che ha già ciucciato il suo latte, l'unico interesse potrebbe essere una nuotata negli spaghetti 

Quantità: 7 etti per 5 persone

Forchette da sinistra a destra: MariaTeresa, Antonio, Dario, Marianna,  Enzo

Ops... Non preoccupatevi con il pane abbiamo anche fatto scarpetta.

E' tempo di 
REPLAY
Dario ha mangiato con handicap in spalla.
Antonio "tira su" la sua porzione a lui andrà la vittoria come il più ingordo

Da notare lo stile classico ed efficace dell'avvolgimento dello spaghetto


Dopo il passaggio di Pau alla mamma: scena strappalacrime con premio bontà per Dario