lunedì 28 ottobre 2013

Legàmi

Il card. Angelo Bagnasco, in preparazione dell'anno della famiglia 2013-14 ha scritto una lettera alle famiglie della Diocesi di Genova.

Per chi volesse leggerla qui link al Cittadino.

Io vorrei soffermarmi su breve passaggio che mi ha colpito durante la lettura.

...La coppia è legame, cosa che oggi è spesso percepito come un limite insopportabile. Ma la questione non è il legame ma l'amore.

Dopo questa frase mi sono fermato. Mi sono detto: 'forse non ho capito bene'. Lo rileggo.
...La coppia è legame, cosa che oggi è spesso percepito come un limite insopportabile....
 Legame uguale limite insopportabile...

Ci penso un po': legame suona come laccio, corda che lega, qualcosa che limita i movimenti, una catena al collo....

Che strano, sarà per via degli studi che ho fatto ma a me la parola "legame" evoca istintivamente qualcosa di diverso.
Un legame mi fa pensare alle forze della natura: c'è il legame chimico, quello elettrico-magnetico, l'attrazione gravitazionale...

A fatica riesco ad associare a quella parola il senso della limitazione di libertà e di costrizione.
Due particelle o due molecole creano un legame perché sono attratte una verso l'altra. Quell'attrazione non è un "limite" semmai è la conseguenza del loro tendere verso una situazione di maggiore equilibrio.

Prendo da wikipedia: I legami chimici "più forti" hanno un contenuto energetico maggiore e sono più difficili da rompere, mentre i legami "più deboli" hanno un contenuto energetico minore e sono più facili da rompere. Da ciò deriva che le molecole che hanno al loro interno legami chimici più deboli sono più instabili. 
Il legame chimico funge da forza attrattiva, alla quale è contrapposta una forza di tipo repulsivo (che aumenta di intensità al diminuire della distanza), per cui la posizione reciproca degli atomi è una posizione di equilibrio data dall'azione contrastante delle due forze.

Una semplice metafora, ma l'idea mi è piaciuta.

L'ho pensata applicata al legame del matrimonio fra un uomo e una donna, e anche alla mia storia personale.

Un legame che è un tendere verso il futuro, verso il meglio.
Un legame, per dirla alla papa Francesco che non è provvisorio.





mercoledì 23 ottobre 2013

Il colore della vendetta.

Brevissimo racconto di... ehm, l'ho scritto io.

Lentamente i pensieri del giorno defluiscono lasciando spazio ad altre immagini più sfumate, quelle che precedono il sonno.
Zzzz
C'è ancora bisogno di qualche respiro lungo, quello necessario a trovare quell'equilibrio interiore che consente di regolarizzare il respiro; ancora il tempo per spostare la mano in una posizione....

"Zzzz?"
Come sarebbe a dire: Zzzz?

Mi tiro su dal letto di scatto e accendo la luce del comodino; ora sono completamente sveglio, con un stato d'animo fra lo sconcerto e  l'apprensione.

E' il 22 Ottobre, cosa ci fa una dannata zanzara nella mia camera?
Salto giù dal letto. La caccia è aperta.
Ci metto poco tempo ad individuarla sulla parete, là sopra la mia testa. Mi armo di bombe termonucleari e mi avvicino. 
La vedo bene: piccola snella e soprattutto sveglia; non mi dà il tempo di avvicinarmi che è già sparita.

I dieci minuti successivi sono un'inutile appostamento fatto di movimenti della braccia scoordinati, che avrebbero lo scopo di farla tornare in volo, e momenti di immobilità per spingerla a uscire allo scoperto. 
Purtroppo il "drone" nemico sembra sparito; non mi resta che cospargermi di "Off" nella testa, nelle orecchie, nel collo, nelle mani. Mi rimetto a letto con uno sgradevole odore di citronella che mi circonda.
Comunque sono salvo, penso.

Ore 2.33
Un fastidiosissimo prurito al polso mi risveglia. Ci siamo. La Dannata ha banchettato!
In breve, anche se istupidito dal sonno sono di nuovo in piedi. 

Eccola la vedo di nuovo. Il bersaglio è nel muro destro; altezza un metro e venti da terra; distanza un metro e cinquanta. Perfetto!
Afferro saldamente la ciabatta a neutroni disintegranti (Decathon euro 6) e mi avvicino.

Non avere fretta, mi dico, mentre avanzo lentamente con l'arma devastatrice impugnata e salda nella mano destra.
Venti centimetri dal contatto.
Ciaff!
Un solo colpo e sul muro appare una piccola macchia nera.
...
...
Nera?
Con aria affranta giro la testa a destra e sinistra. "Dove sei dannata zanzara? E' il rosso il colore che sto cercando per la mia vendetta.

mercoledì 16 ottobre 2013

Cambiare: è quasi impossibile o molto facile?

Cambiare è nello  stesso tempo quasi impossibile, un po' più difficile, non è difficile, è molto facile...dipende da cosa vogliamo cambiare!

Benvenuto Vasco fra quelli che hanno la consapevolezza che si può cambiare solo se stessi.....faresti la rivoluzione.

Mica poco! Infatti Cambia - Menti.




Cambiare macchina è molto facile
Cambiare donna un po' più difficile
Cambiare vita è quasi impossibile
Cambiare tutte le abitudini
Eliminare le meno utili
E cambiare direzione
Cambiare marca di sigarette
O cercare perfino di smettere
Non è poi così difficile
È tenere a freno le passioni
Non farci prendere dalle emozioni
E non indurci in tentazioni
Cambiare logica è molto facile
Cambiare idea già un po' più difficile
Cambiare fede è quasi impossibile
Cambiare tutte le ragioni
Che ci hanno fatto fare gli errori
Non sarebbe neanche naturale
Cambiare opinione nonè difficile
Cambiare partito è molto più facile
Cambiare il mondo è quasi impossibile
Si può cambiare solo se stessi
Sembra poco ma se ci riuscissi
Faresti la rivoluzione
Vivere bene o cercare di vivere
Fare il meno male possibile
E non essere il migliore
Non avere paura di perdere
E pensare che sarà difficile
Cavarsela da questa situazione

sabato 5 ottobre 2013

London vs Dublin

Certo che fare il turista al termine di intense giornate di lavoro non è il metodo migliore per conoscere i posti e tanto meno di fare turismo.
Però è anche vero che andare a zonzo in centro senza l'assillo di un programma di visite da rispettare, permette di stare in contatto con il "clima" della città.
Questa volta due soggiorni ravvicinati a Londra e Dublino hanno fatto l'effetto di lasciarmi il ricordo di una Londra troppo impersonale nella sua variopinta multi-etnicità. Tanti impiegati che tornavano a casa, tutti di corsa, tutti a testa alta, in quella tipica posa di chi cammina "sopra le righe" e l'espressione che è la maschera delle persone in carriera (o presunte tali)...

Dublino invece, pur non avendo il luccichio di Londra, l'ho trovata molto vivibile, piena di giovani, con persone che ancora si fermano per strada per chiederti se ti serve una mano per orientarti.
Certo bisogna scordarsi le serate italiane (e soprattutto romane) dove puoi trovare un tavolo al ristorante anche alle undici di sera; massimo entro le nove devi avere i piedi sotto il tavolo, altrimenti lo stomaco lo riempi solo di birra....

Gogarty in Temple Street. Piano terra: birra musica celtica; primo piano: birra e musica country; secondo piano: ristorante (stufato irlandese)

"Temple bar" dà il nome alla via. Passeggiare di notte nella strada con la musica dal vivo che ti raggiunge è elettrizzante...

L'arpa è uno dei simboli dell'Irlanda. Questo ponte girevole vuole riprendere l'idea.

Alla luce del giorno i portoncini di Merrion Square sono bellissimi, lo sono anche di notte ma la foto non rende giustizia.

The Celt è un pub con musica dal vivo tutte le sere. Meno turistico ma più vicino alla cultura irlandese.

Qui a Grafton Street si fanno gli acquisti. Belli i palazzi e bella l'atmosfera, ma i colleghi di Dublino dicono che le stesse cose si trovano in negozi oltre il fiume, a metà prezzo.


Molly Malone (Cockles and Mussels, Vongole e mitili) è l'inno ufficiale della città. Figura immaginaria di donna prosperosa pescivendola di giorno e lucciola di notte.
La fisarmonica è molto popolare nei pub...e anche la guiness naturalmente.
Di Londra salvo solo Coven Garden quasi deserta di notte
...e il ristorante con le pareti imbiancate dove ho cenato