La donna depone la bambina nella culla, ma lo fa in maniera goffa, non è un gesto carico d'affetto, neppure quello stanco dopo una giornata di fatica o quello irritato per un sonno che non arriva.
E' un gesto sconclusionato, la bimba acchiappata per un piede e una mano e deposta all'interno del lettino come un sacco. Una totale incapacità di instaurare un rapporto vitale, un gesto (mettere a riposare un figlio) malamente recitato a memoria, la sommatoria di movimenti sbagliati.
Io guardo la scena da una posizione neutra e capisco: quella non è la mamma è una impostora.
Rivedo un pezzo della sua vita.
Un corridoio di ospedale, la donna portata a braccia da due infermieri, uno a destra e uno a sinistra, una mano sotto il ginocchio l'altra sotto le ascelle, le gambe divaricate.
Lei è incinta, il parto incombe, inaspettato e cruento. Perchè non l'hanno deposta su un lettino? Perchè stanno peggiorando le cose con un comportamento per niente professionale?
Ancora pochi istanti e macchie di sangue chiazzano il pavimento del corridoio. Il bambino è perso, la madre subisce l'impatto dello shock rimanendo segnata per sempre.
E' la storia dell'impostora che aveva perso un figlio ed ora vorrebbe essere madre, ha rubato una bimba, ma i suoi gesti tradiscono la verità: non sa come si ama.
(Sogno del 3/12)
Ci sono persone che non sono capaci di essere padri e madri; non parlo del papà e mamma naturali ma penso alla relazione fra le persone, a quello strano gioco psicologico che trasforma ognuno di noi, a volte, a seconda della situazione in cui si trova, in padre o madre o in figlio.
E' vero si potrebbe ricercare nel passato di queste persone una giustificazione, e la si troverebbe di sicuro, ma rimane il fatto che sono incapaci di generare amore.
L'importante è non aspettarsi che questo genere di persone si comportino da madre amorevole o padre incoraggiante.
Se lo scrivo è perchè, ahimè, io ogni tanto ci casco e magari mi aspetto che il mio capo sul lavoro mi faccia da madre...poi faccio questo tipo di sogni.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
lunedì 12 dicembre 2005
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