Oggi mio suocero ha compiuto novantadue anni. Se lo scrivo in lettere fa più effetto: 92 anni.
Ci ha recitato una poesia imparata in prima elementare, ed io, che non me ne ricordo neanche una, ho provato un po' di invidia.
Difficile decidere se è più banale o retorica; probabilmente è anche distorta perchè una rima fa cilecca, comunque mi ha fatto pensare a come è cambiato da allora il concetto di scuola.
Io l'ho trovata divertente declamata con una forte cantilena genovese.
Dolce scuola senza noia
passa l'ora in un balen.
Mi diverto con gran gioia
la maestra mi vuol ben.
I compagni mi sono cari,
sia che segga al tavolin
o che corra a saltellare
tra le piante del giardin.
Appunti sparsi per documentare come si cambia; non perchè il tempo che passa ci invecchia, ma perchè ognuno può assecondare un profondo e intimo movimento interno. Cambiare è svelare progressivamente se stessi, essere consapevole delle proprie passioni, illuminare le relazioni con le persone che si amano.
domenica 10 febbraio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Nessun commento :
Posta un commento